Colpo di scena clamoroso nel caso di Valentina Pitzalis, la donna rimasta sfigurata nel rogo in cui perse la vita l’ex marito Manuel Piredda il 18 aprile 2011. Ad oggi, la Pitzalis ha sempre sostenuto di essere stata vittima del tentativo di darle fuoco messo in atto dall’ex, il quale morì carbonizzato nelle stesse fiamme che, come raccontò Valentina ai soccorritori, lo stesso aveva appiccato, dopo averla cosparsa di benzina. Una versione alla quale non ha mai creduto la madre di Manuel Piredda, chiedendo a lungo la riapertura del caso. Dopo essere rimasta inascoltata per lunghi anni, lo scorso agosto la Procura di Cagliari ha deciso di aprire un’inchiesta iscrivendo il nome di Valentina Pitzalis nel registro degli indagati. A riferirlo è stato il settimanale diretto da Andrea Biavardi, Giallo, rivelando come le accuse contestate alla donna 32enne siano quelle di incendio doloso e omicidio volontario. Allo stesso giornale specializzato in cronaca nera, è intervenuta la madre del ragazzo morto carbonizzato, la quale ha voluto far sentire ancora una volta le sue ragioni: “Mio figlio è stato ucciso, l’ho detto all’inizio e non mi stancherò mai di gridarlo. Manuel non è morto mentre tentava di uccidere la moglie Valentina Pitzalis, ma è stata lei ad ucciderlo”.



“QUELLA DONNA HA SEMPRE MENTITO”

Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Valentina Pitzalis, la madre di Manuel Piredda ha espresso la sua soddisfazione, auspicando nella piena chiarezza di quanto avvenne la notte di oltre sei anni fa nell’abitazione di Bacu Abis (Carbonia). A detta della donna, la 32enne ad oggi sarebbe diventata “immeritatamente” testimonial contro la violenza sulle donne. Non cambia, dunque, la sua presa di posizione su quanto avvenuto al figlio Manuel, accusato da Valentina di aver tentato di ucciderla a causa della sua estrema gelosia. Nonostante le pesanti accuse, l’ex marito non ha mai potuto difendersi perché morto carbonizzato nell’incendio nel quale anche la 32enne rimase gravemente ustionata. Come ha ricordato la madre di Piredda al settimanale Giallo, all’epoca dei fatti l’indagine fu aperta e chiusa in meno di 24 ore sulla base delle dichiarazioni della donna rimasta sfregiata dalle fiamme. Come mai quella sera della tragedia Valentina si trovava in casa dell’ex marito? Secondo le sue dichiarazioni, ricevette una telefonata nella quale Manuel le diceva che gli servivano dei documenti urgenti da consegnare il giorno seguente al suo avvocato. “Ma le dichiarazioni rese da Valentina non sono mai state confermate dall’analisi dei tabulati telefonici relativi alle chiamate in entrata e in uscita dai telefoni sia suo che di mio figlio Manuel”, ha dichiarato la signora Mamusa. Il caso fu archiviato ma la madre del ragazzo morto non si è mai arresa, tanto da dichiarare oggi: “Quella donna non ha mai detto la verità”.



CHIESTA RIESUMAZIONE DELLA SALMA DEL RAGAZZO

Tanti i dubbi che per anni hanno tormentato la famiglia di Manuel Piredda. A detta della madre, nell’immediatezza dei fatti Valentina Pitzalis asserì che il giovane era vestito in un modo, “ma non era vero”, commenta la donna. Non solo: secondo un operatore funebre il ragazzo sarebbe morto prima di essere bruciato, “forse per aver ricevuto un forte colpo alla testa”. La madre, dunque, ha ipotizzato una presunta lite tra i due ex coniugi. Ad intervenire sul caso delicatissimo è stato anche l’avvocato della famiglia Piredda che ha sottolineato come, di fatto, non si possa parlare oggi di riapertura delle indagini non essendoci mai stata un’inchiesta prima d’ora. Questa volta, dunque, gli inquirenti avranno modo di accertare quanto avvenne realmente quella maledetta sera. Per tale ragione è stata chiesta la riesumazione della salma di Manuel in vista di una eventuale autopsia e che confermerà se il giovane è morto prima di essere trovato carbonizzato e se verrà o meno confermata la tesi del colpo alla testa.

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