Repubblica, ha voluto condividere online, l’ultima intervista di Luigi Maria Burruano, l’attore palermitano scomparso nella giornata di ieri. Tra le tante collaborazioni, anche quella con Damiano Damiani: “Mi ha insegnato il cinema”, aveva esordito, per poi raccontare un evento curioso in riferimento al perché di questo insegnamento tanto profondo. Erano sul set di Pizza Connection: “Giravamo al Capo dove io ero un idolo, mi fece un cazziatone terrificante. Sulle prime pensai di rispondergli e abbandonare il set. Per fortuna non lo feci, chiesi di rifare la scena e imparai”. Di seguito, l’attore ha spiegato quanto i suoi vizi (Bacco, Tabacco e Venere), abbiano in qualche modo potuto influenzare la sua carriera: “Tutto sommato non molto – aveva raccontato – Io tra 20 e 50 anni la vita me la sono mangiata a morsi grazie al mio lavoro. Lavoravo per godermi la vita e l’ho vissuta fino in fondo. Ho avuto qualche problema che bene o male ho superato, ho un equilibrio mentale e fisico fortissimo”. Nel frattempo poi, l’amara osservazione sul teatro popolare palermitano: “Il teatro popolare soffre la mancanza di autori che ne erano gli artefici. Oggi è ai confini col cabaret, ha assunto un’altra forma”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
“IN CARCERE HO TROVATO TUTTO”
La Gazzetta del Sud, ricorda Luigi Maria Burruano con una serie di dichiarazioni, rilasciate dall’attore palermitano nel corso della sua carriera. Morto ieri nel sonno, aveva 69 anni. Figlio di un medico, amava suonare il pianoforte: “Lo suonava mia sorella”, racconta. Poi da ragazzo, un amico gli disse che qualcuno stava mettendo in piedi una compagnia teatrale, era Nino Drago. Lui disse subito di sì e da quel giorno, le sue giornate si scandivano tra una prova di teatro e l’altra. “Mio padre era contentissimo”, si legge. Da quel momento, iniziò la carriera dell’attore, diviso anche tra Bacco e Venere. Tanti i palcoscenici da lui calcati, da Catania, Roma, Trieste e Prato. Famoso al teatro ma anche al cinema e in televisione. Il successo arrivò con La Piovra, nel 1997. Burruano, zio dell’attore Luigi Lo Cascio, ha fatto conoscere al grande pubblico nomi come Tony Sperandeo e Giovanni Alamia. Nel 2006 poi, venne arrestato per avere accoltellato l’ex genero perché: non assolveva agli impegni verso la sua famiglia. Dopo due settimane di galera, per lui gli arresti domiciliari: “Io in carcere ho trovato l’umanità nei miei compagni di cella, ho trovato comprensione, ho trovato tutto”, ricordava. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
IL RICORDO DI TONY SPERANDEO
“Muriu me patri, non ce la faccio”. Con queste parole strazzianti e piene di dolore, si sintetizza la sofferenza di Salvo Piparo, per la morte di Luigi Maria Burruano. L’attore palermitano aveva 69 anni e dalle 12 di questa mattina si tiene la sua camera ardente al Teatro Biondo di Palermo. “Festeggiava ogni anno 32 anni”, raccontano commossi amici e parenti accorsi per rendergli omaggio. La sua città lo ricorderà fino a mezzanotte ed i primi a salutarlo sono stati gli amici e colleghi Lollo Franco e Tony Sperandeo. Quest’ultimo, fatto il suo ingresso in teatro ha abbracciato Alessandro, figlio di suo “fratello”: “50 anni di vita insieme, che volete che vi dica?”, ha commentato commosso. I funerali dell’attore si svolgeranno domani mattina dalle 10 presso la chiesa Don Orione di via Ammiraglio Rizzo. Luigi Maria Burruano poi, sarà sepolto al cimitero dei Rotoli nella tomba di famiglia. Per i palermitani e l’intera città di Palermo, l’attore era una sorta di icona, che sicuramente, non dimenticheranno con molta facilità. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
LO SCONTRO CON DAMIANI
La Repubblica fa un dono ai suoi lettori pubblicando integralmente l’intervista fatta proprio a Luigia Maria Burruano lo scorso anno. L’attore di teatro, cinema e tv ha avuto modo di portare la sua grinta e la sua voglia di fare sia in Rai che in Mediaset ma, in questi ultimi tempi, si era “ritirato”. Lui stesso aveva dichiarato che non cercava più il lavoro ma che non voleva rifiutare eventuali proposte. A differenza di un tempo non addentava per il collo il suo manager se non arrivava una chiamata o un lavoro da fare. Burruano era stanco, aveva vissuto la sua vita al massimo e per lui era arrivato il momento del “relax” ma nell’intervista racconta di un piccolo aneddoto che, forse, ha cambiato il corso della sua vita. Parlando di Damiano Damiani ha riferito: “Mi ha insegnato il cinema con un rimprovero sul set di “Pizza connection. Giravamo al Capo dove io ero un idolo, mi fece un cazziatone terrificante. Sulle prime pensai di rispondergli e abbandonare il set. Per fortuna non lo feci, chiesi di rifare la scena e imparai“.
LA SUA ESPERIENZA IN CARCERE
Oltre ad aver avuto una grandissima carriera, Luigi Maria Burruano ha vissuto anche l’esperienza del carcere. Nel 2006 fu condannato con il patteggiamento a una pena di 16 mesi per aver accoltellato l’ex genero colpevole di non pagare gli alimenti. Lo scorso anno, ai microfoni de La Repubblica, parò così della sua esperienza in carcere: “Nel momento in cui ti mettono le manette la tua vita è sminuita. Dietro le sbarre sei un carcerato, e un carcerato, a meno che non abbia compiuto delitti atroci, è una persona che deve superare lo sconforto. Io in carcere ho trovato l’umanità nei miei compagni di cella, ho trovato la comprensione, ho trovato tutto”. La camera ardente è stata allestita sul palcoscenico del Teatro Biondo. I funerali si svolgeranno domani, martedì 12 settembre, alle ore 10 presso la chiesa Don Orione di via Ammiraglio Rizzo. L’attore sarà sepolto poi al cimitero dei Rotoli nella tomba di famiglia (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
IL RICORDO DI GIUSEPPE ZENO
Luigi Maria Burruano ha lasciato un grande ricordo in tutti i colleghi che hanno avuto modo di lavorare con lui. Tra gli attori dell’ultima generazione con cui ha condiviso il set spicca Giuseppe Zeno che, questa sera torna in onda su Raiuno con la seconda stagione de Il paradiso delle signore. Luigi Maria Burruano e Giuseppe Zeno hanno condiviso il set di Squadra Antimafia 3. Un’esperienza importante per entrambi che è rimasta nel cuore di Giuseppe Zeno che, dopo aver appreso della notizia della morte del collega, ha voluto salutarlo sui social. “Condividere il set con te è stato un vero piacere. RIP Luigi Maria Burruano”, ha scritto l’attore su Facebook. A Giuseppe Zeno hanno risposto in massa i fans lasciando il proprio messaggio di cordoglio. “Verissimo Giuseppe è stato un grande attore”, “Che grande artista…. Ti ricorderò sempre nell’Onore e rispetto…Riposa in pace”, “L’ho visto una volta nelle mie zone e l’ho salutato. Non mi ha negato un sorriso e un gesto della mano”, “Se n’è andato un altro Grande Attore. R.i.p Luigi Maria Burruano”, scrivono i fans. Cliccate qui per vedere il post (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
TUTTE LE FICTION DI SUCCESSO
Ieri, domenica 10 settembre, si è spento a 69 anni, nella sua casa di Palermo, Luigi Maria Burruano, amatissimo attore siciliano e molto apprezzato dagli addetti ai lavori. La camera ardente sarà allestita al Teatro Biondo. Nato a Palermo il 20 ottobre del 1948, Luigi Maria Burruano inizia la sua carriera in teatro dedicandosi al cabaret e alle commedie in dialetto siciliano. Il grande successo, però, arriva con la partecipazione alle fiction di successo come La Piovra 8 (1997), I giudici – Vittime eccellenti (1999), L’attentatuni (2001), Il commissario Montalbano (2001), Turbo (2001), Blindati (2003), Un caso di coscienza (2003), Salvo D’Acquisto (2003), Il maresciallo Rocca (2003), Paolo Borsellino (2004), L’Onore e il Rispetto (2006), Raccontami (2006), Sangue caldo (2011), Baciamo le mani – Palermo New York 1958 (2013), Furore – Il vento della speranza. Molto apprezzato dal cinema, recita con in film importanti come Mery per sempre e I Cento Passi, con cui ottiene, nel 2001, la nomination ai Nastri d’Argento per l’interpretazione di Luigi Impastato, padre di Peppino.
IL CORDOGLIO DI AMICI E COLLEGHI
La morte di Luigi Maria Burruano ha colpito molto gli amici e i fans. Malato da tempo, l’attore si è spento in silenzio ricevendo, però, il cordoglio di chi ha amato il suo talento. Sono tanti, infatti, i messaggi sui social in ricordo di quello che è stato davvero un grande attore siciliano. “Oggi ci lascia un pezzo di storia del cinema e del teatro, noi tutti dello staff siamo vicini a colleghi, amici e parenti. Arrivederci Gigi”, è il messaggio pubblicato dalla sua fanpage. Una morte improvvisa che lascia un vuoto profondo non solo nel cuore di chi lo ha conosciuto e lavorato con lui ma anche in tutti quelli che, in questi anni, l’hanno apprezzato come interprete. Indimenticabili, infatti, i suoi lavori in dialetto siciliano.