Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, ha smentito l’esistenza di un video girato da una delle studentesse americane che sostengono di essere state violentate da due carabinieri. Ma ha precisato che esiste solo un frame di pochi secondi, fatto con il telefonino, nel quale si vede parte della camicia e dei pantaloni dell’uniforme di uno dei carabinieri, ma precedente al presunto stupro. Il filmato brevissimo sarebbe stato girato forse per errore mentre si trovavano ancora nella zona della discoteca, una circostanza che si desumerebbe dal frastuono della musica. Il procuratore Creazzo ha anche precisato che il secondo carabiniere non è stato ancora sentito dagli investigatori: se non si presenterà spontaneamente in Procura, come invece ha fatto sabato scorso il capo pattuglia, potrebbe essere convocato nei prossimi giorni per essere interrogato. In Procura intanto si attendono i risultati degli esami scientifici sulle tracce biologiche individuate nel palazzo di Borgo Santi Apostoli, dove sarebbe avvenuta la violenza sessuale. (agg. di Silvana Palazzo)



MINISTRO PINOTTI: “SAREMO INFLESSIBILI”

Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, torna ad esprimere la sua opinione sul drammatico caso di Firenze dove due militari dell’Arma avrebbero stuprato due giovanissime studentesse americane. Il caso vede ancora numerosi lati oscuri oltre che il silenzio di uno dei due indagati, ma in attesa di maggiore chiarezza il ministro Pinotti ha usato parole durissime sull’episodio, come riporta La Nazione nella sua versione online. “Quanto successo a Firenze è di una gravità inaudita. Seguiamo il lavoro che sta facendo magistratura ma saremo ovviamente inflessibili”, ha dichiarato. La Pinotti è intervenuta sul caso di cronaca a margine della cerimonia di consegna delle medaglie della Liberazione a 14 partigiani, avvenuta a Genova questa mattina. Lo stesso ministro si era espressa ancor prima dell’individuazione dei due militari ora sospesi, e già in quell’occasione si era espressa con parole alquanto dure parlando di “episodio gravissimo”, pur usando sempre il condizionale. “Lo stupro è sempre grave, ma è di gravità inaudita se commesso da carabinieri in uniforme”, aveva detto in quell’occasione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL GIALLO DELLA CHAT TRA I MILITARI

A quasi una settimana dall’inizio della vicenda sul presunto stupro da parte di due Carabinieri, a scapito di due studentesse americane a Firenze, emergono nuovi dettagli che aprono a inevitabili domande. Stando a quanto riporta BlitzQuotidiano citando Il Tempo, giovedì mattina, dopo la diffusione della notizia choc sulla denuncia avanzata dalle due giovani, i sei militari che la sera prima erano intervenuti nella discoteca Flò creavano una chat di gruppo. Il loro intento era capire cosa stesse succedendo e come mai sui giornali si parlava della rissa per la quale erano state chiamate le pattuglie. “Ragazzi, ma avete sentito i tg? Ma parlano del Flò, della rissa. E poi quelle due, ma chi sono? Siamo rientrati tutti, no?”, si legge nella chat. Alla conversazione però, non partecipano i due carabinieri indagati ed ora sospesi. Loro, di fatto, quella sera non fecero ritorno alla base ma accompagnarono le due ragazze americane in casa dove, nell’androne, sarebbe avvenuta la violenza. Il capo pattuglia lo scorso sabato ha sì ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con una delle due giovani ma continua a negare lo stupro, mentre il secondo Carabiniere non avrebbe ancora detto nulla al cospetto della procura ma anzi avrebbe manifestato ad oggi incredulità e dolore per la vicenda. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LE CONFIDENZE DI UNO DEI MILITARI ALL’AVVOCATO

Continuano ad emergere nuovi dettagli sul caso delle due studentesse americane violentate a Firenze da due carabinieri. Uno dei due appuntati accusati di stupro si è detto «devastato» e consapevole di «aver fatto una cosa inqualificabile», mentre non sa spiegare perché si è «fatto trascinare in questa situazione». Le confidenze al suo difensore, avvocato Cristina Menichetti, sono state riportate dall’Ansa, secondo cui avrebbe detto più o meno le stesse cose, anche in termini diversi, al pm Ornella Gaelotti, titolare dell’inchiesta. Per il momento l’appuntato in questione, stando a quanto si apprende dal difensore, non ha ricevuto né avvisi di garanzie né notifiche per compimenti di atti di indagine. A proposito della ragazza americana che lo ha denunciato, ha spiegato che «non sembrava ubriaca, non barcollava, non puzzava di alcol, connetteva bene i discorsi». Inoltre, non credeva che «fosse così giovane: aveva un’aria più matura, vicino alla trentina di anni, mi sembrava più grande di età, più matura». 

LA NOTIZIA SUI GIORNALI INTERNAZIONALI

Dagli Stati Uniti è arrivato subito il papà di una delle due ragazze violentate a Firenze. L’altra, che ha doppia cittadinanza (italiana e statunitense) ha nominato un legale, l’avvocato Gabriele Zanobini. Intanto anche la Procura Militare di Roma ha aperto un’inchiesta per i propri aspetti di competenza. Il caso delle due studentesse americane che hanno denunciato di stupro due carabinieri è stato trattato anche dai quotidiani internazionali, americani e non. Il Time però sbaglia nel titolo: parla di “poliziotti”, ma ad essere accusati non sono agenti di polizia, bensì carabinieri. Il Daily Mail ha riportato i passaggi salienti della vicenda, mentre Abc News ha ripreso la notizia e citato la reazione delle autorità italiane, riportato le dichiarazioni del ministro della Difesa, Roberta Pinotti. La vicenda appare anche su Russia Today, ma è stata ripresa anche dal New York Post, Arab News e il Punjab News Express. Ne ha parlato anche Euronews producendo una videonotizia.