Secondo il quotidiano Libero, c’è una nuova frontiera per le donne che vogliono avere un bambino “in proprio”. Si tratta dell’inseminazione artificiale a domicilio: proprio così, è il postino a consegnare dei kit che, usati nella maniera giusta seguendo comunque istruzioni abbastanza semplici, permettono potenzialmente a ogni donna di procedere all’inseminazione, col materiale genetico arrivato direttamente dalla banca del seme e previamente scelto dalla futura gestante, che può tranquillamente fecondarsi in casa e in solitudine e generare un figlio. La scelta del donatore può essere compiuta come in una normale banca del seme, scegliendo mestiere, caratteristiche fisiche e attitudini che sono segnalate sulle schede dei donatori. Sta accadendo nel Regno Unito e l’iniziativa ha preso piede anche negli Stati Uniti, tanto che nella consegna dei kit viene scherzosamente specificato “Men Not Included” (Uomini non Inclusi) visto il successo dell’idea. Che ora è più di un’idea, visto che l’azienda ha reso noto che la scorsa settimana è nato il primo bambino concepito tramite il suo kit.



LE SPEDIZIONI ANCHE IN ITALIA

Le banche del seme non sono di certo una novità nei paesi anglosassoni, ma l’idea per i kit di inseminazione a domicilio è arrivata inizialmente dall’Olanda, per poi prendere piede in Inghilterra tanto che, a meno di un anno dal lancio, è arrivata anche la prima lieta notizia di una nascita con una donna che ha portato felicemente a termine tutta l’operazione in completa solitudine, senza bisogno di affidarsi a complicate strutture per l’inseminazione artificiale. A collaborare all’iniziativa c’è anche la Cryos, la più grande banca del seme della California: è da lì che la conduttrice di Forum, Barbara Palombelli, ha ordinato per prova un kit per l’inseminazione a domicilio fai da te, mostrandolo al pubblico di Canale 5 e dimostrando dunque come in buona parte del mondo un’inseminazione artificiale sia ormai diventata un’operazione semplice e casalinga, alla portata di tutti. L’operazione non lascia nulla al caso, visto che si può scegliere con dovizia di particolari il donatore con tutte le sue caratteristiche.



I PERICOLI DEL MERCATO NERO

Ci sono però anche questioni tecniche da valutare, come il trattamento della qualità del seme, che può essere anche purificato tramite una procedura di lavaggio per chi ha bisogno di un’inseminazione più diretta in utero. Il liquido ordinato contiene circa 10 milioni di spermatozoi mobili per millilitro, pronti a fare il loro dovere dopo l’inseminazione. Il dubbio è capire come la situazione possa essere regolamentata in un paese come l’Italia, dove il Ministero della Salute mantiene ancora diverse restrizioni in merito anche se in molti hanno bypassato i problemi affidandosi alla fecondazione eterologa, anche questa rigorosamente “fai-da-te” tramite contatti presi sul web. Il dubbio è che per sfuggire ai costi anche abbastanza alti delle banche del seme canoniche, possa ora proliferare un mercato clandestino in cui ci si contatta e si procede da persona a persona, senza problematiche burocratiche ma anche senza i necessari controlli, fondamentali per la salute.