Dopo la confessione del delitto è arrivato il momento della disperazione per il 17enne che ha ucciso la fidanzatina 16enne, Noemi Durini. Lo rivela Blitz Quotidiano che riporta le parole del giovane, attualmente rinchiuso in una struttura protetta e che starebbe alternando momenti di forte depressione ad agitazione incontrollabile: “Ho sbagliato, potevo uccidermi io e avrei evitato questo casino”, dice disperato. Dopo la sfida alla folla con smorfie e saluti, ora il ragazzo appare confuso ed il suo stato psico-fisico avrebbe destato non poca preoccupazione anche da parte degli addetti alla struttura protetta che lo accoglie. Proprio la direttrice, stando alle indiscrezioni, avrebbe espresso i maggiori timori, chiedendo esplicitamente che all’interno della struttura non possa trapelare nulla relativamente al clamore mediatico scatenato dall’omicidio da lui commesso. Il ragazzo resterà ancora nella “casa” protetta, come disposto dalla Procura per i minorenni in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo che potrebbe avvenire nei prossimi giorni. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LA PAROLE CHOC DELLA MADRE DEL 17ENNE IN TV

Lo stesso biglietto in cui spiegava il motivo per il quale avrebbe ucciso Noemi Durini, la madre del 17enne assassino reo confesso della fidanzata lo ha fatto vedere anche alla trasmissione Pomeriggio 5. “Noemi voleva che io vi uccidessi per poter avermi con sé”. L’intervista prosegue con le parole shock della donna, che sembra quasi giustificare quanto commesso dal ragazzo minorenne, tanto da asserire: “Si è liberato mio figlio”. Le dichiarazioni sconvolgenti della donna proseguono quanto ammette: “E’ meglio una persona che tre persone. Voleva ammazzare padre, madre e figlio”, prosegue, rivolgendosi alla povera Noemi senza mai nominarla né dimostrare un briciolo di dispiacere per quanto accaduto. La donna sostiene di essere stata la sua famiglia ad aver denunciato l’allontanamento della ragazza e non il contrario, come invece sostenuto dalla madre della 16enne uccisa. “Gli ha fatto il lavaggio del cervello”, ha proseguito, sostenendo di essere la causa dei tre TSO a carico del figlio. E dopo “un anno di inferno”, la donna chiosa nel modo più inquietante: “Forse mi sento meglio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL BIGLIETTO DEL 17ENNE ALLA FAMIGLIA

L’assassino reo confesso di Noemi Durini, il giovanissimi fidanzato di 17 anni, prima di uccidere la ragazza 16enne ha lasciato un biglietto alla famiglia. Si tratta di un biglietto impressionante in cui il ragazzo spiega ai genitori il perché avrebbe ucciso Noemi: lo ho fatto perché altrimenti la 16enne avrebbe ucciso entrambi. Il biglietto choc è stato trasmesso nel corso di una intervista alla madre del 17enne a La vita in diretta: “Quello che ho fatto è stato per l’amore che provo per voi”, si legge. “Sono un fallito e mi faccio schifo. Vi voglio bene mamma e papà”, chiosa. La versione però, come sottolineato dalla giornalista del programma di RaiUno scricchiola anche per via dell’arma da taglio non ancora trovata e paventata invece dal 17enne. Nella seconda parte dell’intervista alla madre dell’arrestato, la donna evidenzia l’enorme gelosia di Noemi nei confronti del figlio. “Mio figlio era uno calmo, subiva, subiva, ultimamente ha reagito così”, ha dichiarato. “Lei voleva entrare nella famiglia, noi non la potevamo accettare”. La madre ha confermato i tre TSO a carico del figlio “per colpa di questa ragazza”. A sua detta, proprio Noemi lo avrebbe fatto diventare un mostro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CRANIO SFONDATO E NESSUNA COLTELLATA VISIBILE

Potrebbe essere presto smentita la versione resa oggi dal giovane 17enne, assassino reo confesso di Noemi Durini. Lo stesso ha infatti ammesso di averla uccisa con un coltello, ma stando alle ultime indiscrezioni rivelate da Leggo.it, sul corpo della vittima non sarebbe visibile alcuna coltellata. Le cause della morte della 16enne di Specchia, nel Salento, al momento, dunque, restano ignote. Ciò che si apprende però è che la ragazzina aveva il cranio sfondato da una grossa pietra, il volto irriconoscibile e una serie di ferite probabilmente prodotte da animali selvatici. A peggiorare la situazione anche lo stato di decomposizione del cadavere, rinvenuto dopo 10 giorni dalla scomparsa e, presumibilmente, anche dal suo omicidio. Stando a fonti inquirenti, dunque, occorrerà attendere l’esito dell’autopsia che la procura dei minorenni disporrà nei giorni a venire per stabilire le reali cause del drammatico decesso della 16enne. Nella serata di ieri, i Ris sono tornati nella casa del 17enne ma non avrebbero trovato nulla di evidente, né il coltello che lo stesso ha asserito di aver impiegato, né tracce biologiche che potrebbero far risalire a Noemi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

MINISTRO ORLANDO AVVIA VERIFICHE SU PROCURA MINORI

Il caso di Noemi Durini arriva fino al Ministero di Grazia e Giustizia: è di poco fa infatti la notizia filtrata dall’Ansa dell’avvio di verifiche volute direttamente dal Ministro Andrea Orlando sulla Procura dei Minori di Lecce, dopo le denunce arrivate dalla madre di Noemi negli scorsi mesi proprio contro il fidanzato 17enne ora reo confesso dell’orrendo omicidio.  «Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha avviato tramite l’ispettorato accertamenti preliminari sulla procura per i minorenni di Lecce sul cui tavolo c’erano le denunce della mamma di Noemi Durini contro il fidanzato 17enne della ragazza», spiega l’Ansa, segnalando anche della prima Commissione Csm che ha appunto chiesto al comitato di Presidenza l’apertura ufficiale di una pratica sul caso Durini. Intanto, sempre a livello giudiziario, un avviso di garanzia per sequestro di persona e occultamento di cadavere è stato notificato al papà del fidanzato 17enne. (agg. di Niccolò Magnani)

IL 17ENNE PROVOCA LA FOLLA E RISCHIA IL LINCIAGGIO

Dopo la confessione estrema ora anche la provocazione: le ultime ore di Lucio Marzo sono sempre più agghiaccianti. Dopo aver raccontato di aver ucciso Noemi Durini perché “stava per sterminare la mia famiglia” – ad ora gli inquirenti verificano ma non tengono a dare per buona la versione del giovanissimo – ora anche la provocazione con sorrisi e linguacce alla gente che lo stava “aspettando” fuori dalla Caserma dei Carabinieri dove era interrogato da ore. Come riporta oggi Mattino 5, il giovane fidanzato reo confesso è uscito scortato da vari appuntati carabinieri, mentre la folla stava per assalirlo e insultarlo. Lui di tutta risposta ha urlato, mandato sorrisi e fatto smorfie col volto, con la reazione della gente già inferocita che per poco non si tramutava in un linciaggio. Non andrà in carcere, per ora, bensì è stato trasferito questa mattina in una “casa protetta” nell’attesa di avere gli sviluppi delle indagini chiare e la linea processuale impostata. (agg. di Niccolò Magnani)

“L’HO UCCISA PERCHÈ VOLEVA STERMINARE LA MIA FAMIGLIA”

Purtroppo i particolari che emergono dalle indagini sulla morte di Noemi Durini sono sempre più agghiaccianti, e gli stralci della confessione del fidanzato pubblicati questa mattina sui quotidiani mostrano un lato davvero inquietante della vicenda, più di quanto già non l’abbia il caso orribile della scomparsa e morte della 16enne leccese. «Ero innamoratissimo di lei, ma l’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia», avrebbe raccontato Lucio agli inquirenti dopo ore di interrogatorio. Non solo, se fosse confermato quanto pubblicato da TgCom 24, l’intento di Noemi era quello di sterminare la famiglia del fidanzato, anche se ovviamente tutto questo andrà verificato a fondo dagli inquirenti che non intendono giustamente lasciare nulla al caso. «Il ragazzo ha anche detto che con sé Noemi, quando è uscita dalla sua abitazione, aveva un coltello, a dimostrazione della determinazione della giovane di portare avanti il progetto di eliminazione di chi ostacolava il loro amore. “L’ho uccisa con quel coltello”, avrebbe rivelato agli investigatori», riporta ancora TgCom 24 sulla confessione del giovanissimo omicida. (agg. di Niccolò Magnani)

L’ULTIMO POST DI NOEMI

Continuano ad emergere nuovi particolari riguardo l’omicidio di Noemi Durini, la sedicenne di Lecce uccisa dal fidanzato diciassettenne Lucio Marzo, che ha confessato di aver assassinato la ragazza a causa delle continue liti e di una relazione che da tempo, secondo le segnalazioni e quanto emerso sui social, si stava rivelando come malata. Emblematico il post su Facebook che Noemi ha pubblicato prima di sparire, che a questo punto non può che essere riferito alla relazione che si era fatta tormentata e dolorosa con Lucio: “Non è amore se ti fa male. Non è amore – si legge – se ti controlla. Non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei. Non è amore, se ti picchia. Non è amore se ti umili. Non è amore se mente costantemente, non è amore se ti diminuisce, se ti confronta, se ti fa sentire piccola. Il nome è abuso. E tu meriti l’amore. Molto amore. C’è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati!”. Questo il testo del post, un appello contro la violenza sulle donne e le relazioni “tossiche”.

GLI ULTIMI MESSAGGI SU FACEBOOK

Segnali che, come spesso accade quando è una donna a subire violenza, andavano interpretati in maniera ben diversa da chi ha seguito la vicenda dei due ragazzi. A partire dal padre di Lucio, Ciro Marzo, che avrebbe commentato con l’inquietante “un cancro” l’annuncio di Noemi del suo fidanzamento ufficiale con Lucio, sempre con un post su Facebook. Secondo gli inquirenti, il ruolo del padre di Lucio potrebbe essere stato decisivo nell’omicidio, tanto che l’uomo risulta formalmente indagato per occultamento di cadavere e concorso in omicidio, visto che gli investigatori sospettano un suo ruolo attivo al momento in cui a Lucio è servita una mano per far sparire il cadavere della povera Noemi. D’altronde i contrasti tra le due famiglie erano molto forti, anche perché la madre di Noemi aveva già segnalato alla polizia, con denuncia poi girata direttamente alla magistratura minorile, i comportamenti aggressivi e violenti di Lucio nei confronti di Noemi.

L’INTERVISTA A CIRO MARZO A CHI L’HA VISTO

Nella puntata di mercoledì 13 settembre 2017 di Chi l’ha Visto, è andata in onda una lunga intervista a Ciro Marzo, padre di Lucio che ha appreso proprio durante il colloquio della confessione del figlio riguardo l’omicidio di Noemi. Ciro Marzo ha avuto parole molto pesanti riguardo la relazione tra i due ragazzi, definendo il rapporto “malato” e spiegando come il figlio Lucio sia stato sottoposto a “tre trattamenti sanitari obbligatori” per lo stress dovuto alla relazione. Spesso la famiglia di Noemi ha avuto modo di lamentarsi dei comportamenti violenti di Lucio nei confronti della ragazza, ma Ciro Marzo alle telecamere di “Chi l’ha visto” ha parlato anche di un’aggressione subita dal figlio da parte del padre di Noemi. Uno scenario dunque drammatico, ma probabilmente i genitori della coppia non avrebbero mai immaginato di arrivare a un punto del genere. Il dramma potrebbe acuirsi nel caso in cui fosse confermato che il padre di Lucio abbia avuto un ruolo decisivo nell’occultamento del cadavere di Noemi.