Una triste e dura verità, ma alla quale il piccolo Alessio non può sfuggire: il bambino di 7 anni sopravvissuto alla tragedia nel Vulcano Solfatara di Pozzuoli presto sarà che i suoi genitori e il fratellino Lorenzo di 11 anni sono morti. Potrebbe averlo già appreso, visto che uno dei parenti aveva intenzione di raccontargli tutto nel pomeriggio, prima che il piccolo partisse con gli zii e la nonna. Un compito arduo, una responsabilità che qualcuno doveva pur prendersi per mettere il bambino al corrente della situazione. In questi due giorni è stato seguito dagli assistenti sociali del Comune di Pozzuoli e da due psicologi, a cui tra l’altro ha chiesto spesso notizie della mamma, di incontrare il padre e il fratello. Finora tutti hanno taciuto, aggirando le sue richieste, oggi invece la verità. La giornata odierna doveva essere quella del ritorno a scuola, invece vive la fine del limbo nel quale era finito negli ultimi due giorni. L’incontro con i nonni materni è avvenuto nella tarda serata di martedì: il sindaco di Pozzuoli è andato a prenderli in aeroporto e li ha condotti dal nipotino.



L’INCONTRO CON I NONNI IN ATTESA DI CONOSCERE LA VERITÀ

Il sindaco di Pozzuoli si è messo a completa disposizione della famiglia: ha fatto sistemare i parenti delle vittime in un albergo, lo ha fatto presidiare dalla polizia per impedire contatti con i giornalisti, e ha dato loro un’auto affinché potessero spostarsi per completare le procedure burocratiche ed ottenere la messa a disposizione delle salme. Un abbraccio lungo dunque con i nonni durante il quale il piccolo Alessio si è lasciato andare ad un pianto disperato. Il bimbo ha saputo descrivere gli istanti della tragedia, ma nessuno gli ha subito detto la verità. «Li stanno curando in ospedale», gli hanno detto. Tra un cartone animato e una cotoletta, però, chiedeva di mamma. Con la nonna si è aperta e questo è un buon segno dal punto di vista psicologico. «Mamma, papà e il fratellino sono in ospedale e li stanno curando», ha detto la signora al nipote, come riportato dal Corriere della Sera. Ora è il momento di stare vicino al piccolo Alessio e pensare al suo futuro. La scuola si è già messa in contatto con gli psicologi che seguiranno lui e gli altri bambini.

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