L’allarme terrorismo a Milano è quanto mai elevato. Nelle ultime ore, come riportato da Il Fatto Quotidiano, sono scomparsi da una ditta del Milanese trenta chili di materiale incendiario. Un furto che gli investigatori specializzati nella prevenzione di attentati non hanno esitato a definire “anomalo”, dal momento che difficilmente per effettuare assalti a banche o portavalori si adoperano modalità che coinvolgono esplosivo. Quel che è certo è che la sottrazione del materiale incendiario è stata fin da subito ricollegata dagli inquirenti al furto dei 3 furgoni della DHL, risalente a pochi giorni fa, sempre a Milano. Il timore che un commando di terroristi decida di lanciarsi sulla folla con dei convogli ricolmi di esplosivo non si può nascondere. Ecco perché gli uomini dell’antiterrorismo stanno studiando il caso con attenzione e, anche se la natura del furto non è ancora certa, stanno facendo di tutto per risalire agli esecutori e riportare l’allerta ai livelli di norma.



L’AVVISTAMENTO DEL FURGONE GIALLO

Nel frattempo uno dei 3 furgoni rubati della DHL, l’agenzia di spedizioni che ha subito il furto del convoglio, è stato avvistato giovedì sera diretto verso il centro di Milano. Protagonista della segnalazione ai carabinieri un dipendente della ditta, che dei van conosce le targhe e i modelli. Poco dopo le 21:30 del 14 settembre, l’uomo ha allertato il 112, segnalando la presenza del furgone in zona Corvetto. L’uomo ha detto di aver visto il veicolo “passare in corso Lodi in direzione centro città”. Peccato che all’arrivo delle pattuglie di polizia e carabinieri, il mezzo si fosse già dileguato. Resta adesso da capire se tra il furto per 30 kg di materiale incendiario e quello dei 3 camion DHL rubati vi sia effettivamente un nesso che abbia a che vedere con la preparazione di un attentato a Milano: la speranza, in entrambi i casi, è che le indagini confermino il contrario. 

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