IL TRIPLO “RECORD” DI SAN ROBERTO
Oggi è l’onomastico per tutti i Roberto e Roberta del mondo: augurando i nostri più sentiti auguri, approfondiamo un piccolo ma curioso dettaglio che lega San Roberto Bellarmino e una sorta di record invidiabile. Nel 1930 infatti la figura del santo teologo e innamorato di Cristo come fulcro anche della cultura europea viene glorificata dalla Chiesa Cattolica con una storica decisione di Papa Pio XI. In pratica, il santo senese ebbe la triplica glorificazione ufficiale di beato, santo e dottore della Chiesa. Tre “doni” in uno colpo solo per uno dei più grandi santi e studiosi della Chiesa di Cristo. Come spiega la Diocesi cattolica, «Il corpo si venera dal 1923 nella terza cappella di destra di S. Ignazio di Loyola a Campo Marzio. Le ossa ricomposte, legate con fili d’argento, ricoperte da abiti cardinalizi, il volto e le mani ricoperti d’argento, sono visibili sotto l’altare a lui dedicato». (agg. di Niccolò Magnani)
LA SUA STORIA E LA PASSIONE PER IL CRISTIANESIMO
Il giorno 17 settembre la Chiesa Cattolica e tutti coloro che sono di fede cristiana ricordano l’importante figura di San Roberto Bellarmino, che ha dedicato tutta la sua vita alla teologia. San Roberto Bellarmino nacque nell’odierna Toscana, precisamente nella affascinante Montepulciano, nell’anno del Signore 1542, il 4 ottobre. La sua famiglia di provenienza era decisamente benestante, anche se quando lui nacque, la situazione familiare, dal punto di vista pecuniario, non era più florida come un tempo. Questa importante personalità aveva due nomi oltre Roberto, ovvero Francesco e Romolo, entrambi dovuti a motivi legati alla storia della Chiesa. Già in giovanissima età san Roberto dovette fare i conti con uno stato di salute non ottimale e, allo stesso tempo, quanto lo interessasse approfondire le proprie conoscenze per quel che concerneva il Cristianesimo e la Chiesa. Non a caso venne dato in affidamento ai gesuiti, presso cui cominciò la propria formazione.
Tale scelta fu caldeggiata da san Roberto stesso, il quale quando compì 16 anni chiese di poter entrare a far parte di tale ordine. Suo padre però fu di diverso avviso e decise di spedirlo a Padova, per fargli iniziare una carriera nel clero secolare. Tale decisione aveva motivi di natura economica, perchè la speranza era quella che il figlio potesse, facendo carriera nel mondo clericale, aiutare la famiglia a coprire alcuni buchi che si erano creati nelle casse familiari. San Roberto però volle assolutamente entrare nell’ordine dei gesuiti e a 20 anni fece il suo ingresso nel collegio di Roma di tale ordine. Qui tutti notarono subito il suo modo di fare umile e il suo grande interesse per la scrittura, tanto che ben presto fu inviato ad insegnare in diverse scuole e divenne, nello stesso periodo, sacerdote. Il 1567 fu un anno molto importante, perchè tornò a Padova, dove decise di intraprendere gli studi di teologia, mentre tre anni dopo, in quello che oggi è il Belgio e precisamente nella realtà di Gand, arrivò per lui un momento molto importante, visto che venne ordinato sacerdote. Le sue ottime doti dialettiche convinsero Gregorio XIII a richiamarlo a Roma, dove gli fu chiesto di mettere per iscritto un commento a quanto era stato deciso nel Concilio di Trento. La sua collaborazione con le figure papali che si succedettero al soglio pontificio continuò negli anni seguenti, contemporaneamente alla propria carriera nel mondo ecclesiastico: nel 1602 arrivò per lui la nomina a arcivescovo metropolita di Capua.
Per capire l’importanza di tale figura, basti pensare che entrò in delicate situazioni e questioni quali quelle che coinvolsero Giordano Bruno e Galilei. La morte lo colse nel giorno in cui oggi viene ricordato, nel 1621.
SAN ROBERTO E’ IL PATRONO DI CAPUA
San Roberto è, come detto, personaggio molto importante nella storia della Chiesa. A Capua, città di cui è patrono, vengono ogni anno organizzate una processione e una lettura di alcuni suoi testi, per una celebrazione della sua figura decisamente affascinante. Una curiosità: san Roberto è così conosciuto in tutto il mondo cristiano, da essere diventato anche patrono della arcidiocesi di una città lontana come Cincinnati.
GLI ALTRI SANTI E BEATI DI OGGI
Ovviamente il 17 settembre di ogni anno vengono ricordati tante altre personalità che hanno fatto la storia del cristianesimo. Tra i santi si possono ad esempio citare an Pietro d’Arbues e santa Ildegarda di Bingen, mentre tra quelle figure che al momento sono state dichiarate beati, si potrebbe citare quella di Giovanni Ventura Solsona.