L’aborto ed il satanismo continuano ad essere strettamente legati tra loro. Il tempio di Satana, un’organizzazione americana molto attiva da un punto di vista religioso e politico, è scesa in campo contro una legge del Missouri relativa all’accesso all’aborto e sostenendo la Planned Parenthood. Per tale ragione gli adoratori di Satana stanno sostenendo con tutte le loro forze il diritto all’aborto con cause legali e federali destinate a sfidare il consenso informato della donna che chiede l’aborto in Missouri e le leggi sul periodo di attesa di 72 ore. Nello specifico, la lotta avviata dal tempio di Satana parte proprio da quanto avvenuto ad una adepta, Mary Doe, incinta ma non in grado di compiere un aborto “religiosamente motivato” proprio a causa delle leggi presenti in Missouri. A loro detta, dunque, queste leggi statali avrebbero contribuito a violare in modo evidente la libertà religiosa della donna.
COSA PREVEDONO LE LEGGI STATALI IN MISSOURI SULL’ABORTO
Secondo le leggi statali del Missouri in riferimento all’aborto, le strutture che adottano questa pratica devono dare alle propri pazienti la possibilità di poter visualizzare un’immagine a ultrasuoni del proprio nascituro e offrire loro un opuscolo che descriva perfettamente lo sviluppo dei bambini nel ventre materno. Per legge, sono richieste 72 ore di attesa prima di procedere con l’aborto. Alla Corte, Doe rivelò di aderire alle credenze sataniche e per tale ragione ne emergeva che il corpo di una persona è inviolabile e sottomesso alla sua volontà; ogni persona deve prendere le decisioni sulla propria salute, in base alla migliore comprensione scientifica del mondo; i neonati non sono essere umani separati bensì una parte del corpo della madre. Lo scorso dicembre, come riferisce CBN News, un giudice del Tribunale della contea di Cole ha osservato come i pazienti non siano costretti ad assistere ad un ultrasuono o a leggere un opuscolo. Nonostante questo, il tempio di Satana ha deciso di tornare nuovamente in aula contro le leggi statali. Ad intervenire è stata Susan Klein, direttore esecutivo del Missouri Right to Life, la quale si è detta certa del fatto che il suo Stato continuerà a promuovere problematiche pro-vita. La donna ha asserito che la sua organizzazione continuerà a lavorare affinché vengano approvate le leggi giuste, godendo della maggioranza di legislatori pro-vita nello Stato così come di un governatore e di un procuratore generale che sostengono i medesimi principi.