Suicidio o omicidio? Sono ancora tanti i punti oscuri della vicenda relativa alla morte di Giulia di Sabatino, fatta a pezzi dalle auto sotto un cavalcavia della A14. Se ne riparla a La Vita in Diretta, dove ha parlato sua madre: «Non ho mai creduto al fatto che potesse essersi tolta la vita». Il gip del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, vuole andare fino in fondo: per questo ha disposto nuovi accertamenti sulla morte della 19enne di Tortoreto, deceduta il giorno del suo compleanno, il primo settembre di due anni fa. La richiesta di archiviazione da parte della procura è stata respinta. L’avvocato della famiglia di Giulia, Antonio Di Gaspare, si è opposto all’archiviazione chiesta dalla procura, per la quale la madre ha provato «disgusto». «Ha accolto le richieste del mio avvocato e ha aperto nuovi fronti. Io ringrazio il giudice: è stato corretto e sensibile. Aspetto da due anni di avere giustizia. Non abbiamo mai creduto che Giulia si sia suicidata e anche il giudice ora lo crede», ha dichiarato nell’intervista rilasciata a La Vita in Diretta.

“DOVEVA ANDARE A LONDRA, ERA ENTUSIASTA”

Nuovi accertamenti sulla morte di Giulia di Sabatino: il giudice ha chiesto di ascoltare nuovamente le persone già sentite dai magistrati, di verificare meglio se ci fossero stati contatti telefonici tra la giovane di Tortoreto e due degli indagati. Sono tre le persone che erano finite sul registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicido: un 26enne di Mosciano con cui Giulia ha avuto un rapporto sessuale prima di morire, un 43enne che quella sera le ha dato un passaggio in scooter e infine un 28enne, sotto inchiesta anche all’Aquila per pedopornografia, sul cui cellulare sono state trovate foto osé. Giulia è caduta da un viadotto, finendo poi sulla A14 e venendo dilaniata dalle auto: nessuno nella sua famiglia crede che si sia tolta la vita. Ora si cercano nuovi riscontri. «Doveva andare a Londra, era entusiasta. Aveva la valigia pronta. Forse ho sbagliato anche io con lei, forse non si fidava di me al punto da dirmi con chi usciva». A La Vita in Diretta non ha risparmiato accuse agli inquirenti: «Gli spunti offerti dal giudice dovevano essere messi in luce da loro. C’è omertà, c’è silenzio e qualcuno non è stato sensibile».