Insegna italiano alla Croce Rossa di Arezzo e lì conosce Jeff, l’amore della sua vita. Il problema è che la relazione con il profugo non va giù a sua madre. Il caso scoppia però quando si scopre che Francesca Testi è figlia di Margherita Scarpellini, sindaca Pd di Monte San Savino, un piccolo paesino in provincia di Arezzo. E così questa storia si trasforma in un caso politico. «Mi ha detto che ero una persona malata, che quella gente va solo compatita, che avrebbero dovuto arrestarmi i carabinieri, che tanto quelle persone cercano solo un mezzo per fare una vita migliore», scrive Francesca a Concita De Gregorio su Repubblica. La sindaca allora replica subito, ma non per smentire, bensì per far rientrare la questione ad una vicenda personale, familiari. Parla di «preoccupazioni» frutto dell’affetto che prova per la figlia e a fronte di un uomo «che vive una situazione di estrema precarietà». La sinistra predica bene e razzola male? Il dibattito si infiamma subito.



LA DIFESA: “UNA MADRE SI PREOCCUPA…”

Accusata di razzismo, Margherita Scarpellini interviene poi qualche giorno dopo per provare a ridimensionare la vicenda. Nel frattempo la lettera di sua figlia a Concita De Gregorio sparisce, ma per fortuna su internet resta tutto… Resta da cancellare la macchia di madre che si arrabbia perché la figlia ha un fidanzato richiedente asilo e di colore. Insomma, un polverone, ma per la sindaca è tutto un equivoco. «Avrei avuto la stessa reazione di fronte a qualsiasi altra persona con gli stessi problemi di precarietà sociale», ha raccontato a La Nazione, spiegando che sua figlia Francesca è stata ingenua a raccontare tutto nel blog di Concita De Gregorio. Il caso politico però viene bollato come sciacallaggio politico. Francesca però ha raccontato di parole pesanti, come «ti dovrebbero arrestare i carabinieri» o «sei malata». Scarpellini non smentisce: «Bisogna vedere il contesto. Quella era una conversazione del tutto privata. Quante volte a un figlio si dice “Ti ammazzerei?” È un modo di dire. Mica uno lo fa davvero. E poi mi ha preso a caldo. Mi aveva appena raccontato di questa storia tra lei e il ragazzo di cui non sapevo niente. Una madre si preoccupa. Chi è genitore mi capisce». Per qualcuno rigira la “frittata” quando dichiara che se la figlia si è innamorata di un profugo è per l’educazione aperta che le ha dato. L’unica cosa che conta è che sia una persona perbene: «Alla fine è l’unica cosa che conta».

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