Si è aperta ufficialmente ieri a Cremona la causa di beatificazione, a livello diocesano, di don Primo Mazzolari. Il prete vissuto a cavallo dei due conflitti mondiali sempre dalla parte dei più deboli, il servo di Dio che Papa Francesco nella sua visita a Bozzolo dello scorso giugno non ha esitato a definire “scomodo”, potrebbe presto diventare santo. Un processo vero e proprio quello iniziato dalla Chiesa, che ha bisogno di prove certe e tempi dilatati per rendere ufficiale quel che il popolo sente intimamente da sempre: don Primo Mazzolari era un uomo speciale, un santo. Non è un caso che anche un Pontefice di nome Paolo VI di lui ebbe a parlare come un “profeta” che “aveva il passo troppo lungo e noi si stentava a tenergli dietro”, ma da ieri è iniziato a tutti gli effetti l’iter di beatificazione di quello che il postulante don Bignami ha definito come “un sacerdote capace di incarnare nella storia i valori della fede”.



DON PRIMO MAZZOLARI SANTO?

In questa prima fase, come riporta Avvenire, a presiedere il processo sulla vita, le virtù e la fama di santità di don Primo Mazzolari sarà il Tribunale Diocesano. A nominare i suoi tre componenti è stato il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, colui che ha ufficialmente introdotto la causa di canonizzazione di don Primo a due anni di distanza dal “nulla osta” espresso dalla Congregazione delle Cause dei Santi comunicato al precedente vescovo cremonese Dante Lafranconi. A comporre il Tribunale Diocesano sono il giudice delegato e istruttore don Paolo Carraro, il promotore di giustizia monsignor Mario Marchesi e il notaio attuario don Giuseppe Pezzani. I tre hanno accettato gli incarichi e prestato giuramento nella Cattedrale di Cremona: analizzeranno con cura la documentazione della Fondazione don Mazzolari per capire se ci sono i margini (in soldoni i miracoli) necessari a concludere positivamente l’iter avviato ieri.

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