Si attendono a breve le prime risposte provenienti dall’autopsia sul corpo di Noemi Durini. Sarà infatti attraverso questo esame che gli investigatori cercheranno di capire se il racconto del fidanzato 17enne, che ha dichiarato di averla uccisa a coltellate, è credibile o presenta delle incongruenze pronunciate, magari, per coprire un complice. E a conferma che la risoluzione del caso possa essere più lontana di quanto appare adesso c’è il fatto che da Roma si sono recati nel Salento, come riporta La Repubblica, i carabinieri del reparto Crimini violenti del Ros di Roma impiegati nei casi più efferati e complicati, come furono, ad esempio, quelli di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. Starà a loro completare la cosiddetta autopsia “psicologica” della vittima arrivando a ricostruirne la sfera emotiva, il contesto e i trascorsi per avere un quadro più chiaro dell’intera vicenda. 



ATTESA PER L’AUTOPSIA

Avrà inizio tra poco, per la precisione alle ore 14, l’autopsia sul corpo di Noemi Durini, la ragazza di Specchia per il cui omicidio è finito in manette il fidanzato 17enne Lucio Marzo. Sarà attraverso questo esame che gli inquirenti cercheranno di stabilire le cause che hanno portato alla morte della ragazza, prima di rendere ai genitori il suo corpo e autorizzare lo svolgimento dei funerali. Nel frattempo, il presunto carnefice è in procinto di essere trasferito in Sardegna, una precauzione presa dall’autorità giudiziaria nella speranza di contribuire ad abbassare i toni di una vicenda che ha spesso rischiato di sfociare in una barbara resa dei conti. Ed è in questo senso che va letto l’appello formulato dai sindaci di Specchia e Alessano, Rocco Pagliara e Francesca Torsello, affinché siano in primis i concittadini a condannare in coro “ogni gesto di violenza che oltraggia la dignità della persona e mina la fiducia nelle istituzioni coinvolte, che costituiscono comunque i capisaldi della nostra civile convivenza”. 



LUCIO “NON PROVA SENSI DI COLPA”

Lucio Marzo, il 17enne accusato di aver ucciso la sua fidanzatina Noemi Durini, non ha mostrato alcun senso di colpa per l’omicidio della giovane di Specchia. È quanto emerge dalla descrizione del gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce Ada Colluto nell’ordinanza di convalida del fermo del ragazzo, che fa riferimento ad una perizia neuropsichiatrica risalente allo scorso 14 settembre. Secondo il giudice per le indagini preliminari, il minore, chiamato a rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi, non ha mostrato segni di “un reale senso di colpa” e possiede “un’organizzazione borderline della personalità con capacità intellettive al limite”. Come riportato dall’Ansa, secondo il gip il ragazzo deve seguire “un percorso trattamentale altamente specialistico”, per quanto al momento non vi siano elementi per ritenere che al momento del delitto di Noemi “non fosse pienamente in grado di intendere e di volere”.



PERICOLO DI FUGA

Si attende per oggi l’esito dell’autopsia sul corpo di Noemi Durini, la ragazza di Specchia per il cui omicidio è accusato il fidanzato Lucio Marzo. Sarà questo esame, con ogni probabilità, a chiarire se la versione resa agli inquirenti dal 17enne, che sostiene di aver ucciso la vittima con delle coltellate è credibile o meno. Nel frattempo, nell’ordinanza di convalida del fermo di Lucio Marzo, il gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce, Ada Colluto, ha chiarito che sussiste il pericolo di fuga del ragazzo. Come riferisce La Repubblica, infatti, c’è il rischio che “egli non rimanga coerente in quel suo atteggiamento rispetto alla vicenda e si renda irreperibile magari anche per cercare di risolvere a suo modo la situazione di totale avversione sociale che avverte nei confronti suoi e della sua famiglia”. Insomma, dopo la provocazione nei confronti della folla che voleva linciarlo al momento dell’arresto, Lucio potrebbe cercare di fuggire per dare vita ad una sua personalissima resa dei conti.