Tra i misteri irrisolti c’è la scomparsa di Ettore Majorana nel 1938. A distanza di quasi ottant’anni emergono nuovi particolari in merito a questo giallo: il fisico si sarebbe allontanato volontariamente a causa della sua omosessualità, per la quale provava vergogna. A gettare nuove ombra su questa vicenda è Stefano Roncoroni: sua nonna era la zia di Majorana. Dagli anni Sessanta ha cominciato a indagare su questo giallo, scoprendo dettagli importanti, come la possibilità che fosse affetto dalla sindrome di Asperger (un disturbo simile all’autismo), e arrivando a sostenere che la sua morte non sarebbe stata naturale. «Era deluso dal comportamento della sua famiglia perché non comprese la sua omosessualità», ha raccontato Roncoroni alla Verità, spiegando che fu ritrovato qualche tempo dopo la sua sparizione dai fratelli. La sua decisione era irrevocabile, quindi non fece alcun passo indietro. L’omosessualità sarebbe stata una questione così importante da condizionare le ricerche dopo la scomparsa, visto che la famiglia indicò un particolare fisico: «In un avviso viene rivelato che ha anche una ferita sulla coscia. All’epoca non si vedevano neppure a mare. Dove lo cerca la polizia fornendo quell’indicazione? Solamente in campo omosessuale e medico».



UN CASO INTERNAZIONALE?

Dietro la morte di Ettore Majorana potrebbe esserci un quadro spionistico internazionale: lo sostiene Stefano Roncoroni, parente dello scienziato che ha dedicato gran parte della sua vita alla soluzione di questo mistero. «Credo ci sia un rapporto tra chi sta cercando di spostare cronologicamente il più avanti possibile la sua morte rispetto al 1939, quando avvenne», ha dichiarato il regista nell’intervista rilasciata alla Verità. Pare che sia morto in Venezuela nel 1959, non per Roncoroni, secondo cui è invece deceduto poco dopo la sua scomparsa. Inoltre, sostiene che non sia da escludere che gli americani, i soli all’epoca in grado di risolvere il problema della bomba atomica, abbiamo provato a reclutare Ettore Majorana insieme ad altri scienziati dell’epoca. «È intrigante e terribile pensarlo vittima innocente del “fuoco” amico dei reclutatori», ha dichiarato Roncoroni. Un mistero fitto, quasi infinito.

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