E’ stato un addio commosso, quello alla piccola Noemi Durini, appena 16enne, uccisa dal fidanzatino 17enne del quale credeva di essere innamorata ma soprattutto ricambiata. Ed invece Noemi per troppo tempo ha subito i lividi di un amore malato, poi trasformatosi in terribile delitto. La frase pronunciata oggi, nel corso della cerimonia funebre, dal vescovo della Diocesi Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli riassume bene la tragica storia di Noemi: “Cercavi l’amore e hai trovato la morte”. Ad accompagnare la piccola bara bianca è stata una grande folla che ha voluto fino all’ultimo restare al fianco della famiglia di Noemi. “Siamo tutti costernati e increduli di fronte a quanto è accaduto”, ha aggiunto il vescovo, come riporta HuffPost. “Solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono gli atteggiamenti più consoni per sopportare il peso della morte improvvisa di un’adolescente che si stava aprendo alla vita”, ha proseguito nel corso della sua toccante omelia, alla quale ha fatto seguito l’intervento della madre Imma che sul finale di cerimonia ha voluto ancora una volta rivolgere un pensiero toccante alla sua Noemi: “Anche se mia figlia è morta, ha vinto e non avendo odio lei non faceva la guerra. Figlia mia sei veramente grande, sei con noi, con tutto quello che ti abbiamo insegnato”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MAMMA IMMA AI FUNERALI: “L’ODIO GENERA ODIO”

I funerali della piccola Noemi Durini stanno per concludersi e a breve la bara bianca della 16enne di Specchia uscirà dalla Chiesa dove è in corso la celebrazione. Nel corso del funerale è intervenuta anche mamma Imma, come ha svelato l’inviata della trasmissione Pomeriggio 5. La donna ha detto che “l’odio genera odio e non dobbiamo odiare, aspettiamo giustizia”. Poi ha rivolto un messaggio toccante agli amici della figlia uccisa dal fidanzatino 17enne annunciando che, con l’autorizzazione delle rispettive famiglie, quando vorranno andare in casa di Noemi, la sua porta resterà sempre aperta. “Anche se sei morta comunque sarai sempre con noi, la mamma ti difenderà sempre”, ha aggiunto nel corso della cerimonia. Palloncini bianchi e la canzone di Ermal Meta, Vietato morire, ha fatto da contorno sul finale della messa, con in sottofondo il rintocco della campane. Alla trasmissione di Canale 5 è stata trasmessa anche un’intervista ad un’amica di Noemi, la quale ha ricordato i vari episodi di violenza a suo carico da parte del fidanzato. “Quel ragazzo non mi è mai piaciuto”, ha asserito. Ed ancora, “Io ho sempre temuto per lei”. Parole fortissime che oggi fanno ancora più male. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LA MADRE CONTRO IL PADRE DEL 17ENNE

La triste vicenda di Noemi Durini continua a far parlare i quotidiani. La madre della giovane ragazza, Imma Rizzo, ha deciso di sfogarsi contro la famiglia dell’ex fidanzato. In particolare è il papà di Lucio a entrare nel mirino della donna, quel signor Biagio che è tuttora indagato per occultamento di cadavere e sequestro di persona. L’autopsia non ha ancora sciolto i dubbi su questo efferato omicidio, ma la mamma di Noemi ha le idee chiarissime al riguardo. Per la signora Rizzo il signor Biagio ‘odiava Noemi perché desiderava impedire al figlio (Lucio) di diventare un delinquente come lui’. Un rapporto difficile quello tra i due, quindi, che faceva da contorno a una situazione amorosa già di per sé estremamente complicata. Imma Rizzo insiste nell’affermare che ‘esistono rilevamenti di minacce sia tramite sms che tabulati telefonici’ che non tarderà a mostrare agl inquirenti. Le indagini faranno ulteriore chiarezza su un fatto di cronaca che sta avvincendo l’opinione pubblica e che mette alla berlina quanto le relazioni interpersonali oggi possano essere difficili e a quali sbocchi drammatici si possa arrivare. (agg. Francesco Agostini)



I SINDACI DI ALESSANO E SPECCHIA: “LA GIUSTIZIA DEVE OPERARE IN UN CLIMA SERENO”

Oggi a Specchia, in provincia di Lecce, si terranno i funerali della giovanissima ragazza uccisa brutalmente dal fidanzato Lucio Marzo: per Noemi Durini oggi ci sarà l’ultimo saluto della sua comunità, dei tanti amici e di quella famiglia che dal giorno del ritrovamento del cadavere ha intrapreso una sfida a distanza con i genitori del ragazzo reo confesso. La ragazza – stando ai primi accertamenti – sarebbe stata uccisa il giorno della scomparsa, il 3 settembre: il profili di Lucio è sempre più grave, definito “borderline con capacità intellettive al limite, senza un reale senso di colpa”, si evince dalle carte giudiziarie in mano agli inquirenti che nello stesso tempo devono cercare anche di anticipare le mosse delle due famiglie per evitare altro spargimento di sangue inutile. I sindaci di Alessano e di Specchia, Francesca Torsello e Rocco Pagliara, chiedono alle loro comunità «di vivere i sentimenti di sgomento e di dolore per l’accaduto con doveroso rispetto. Ora è giusto – concludono i primi cittadini pugliesi – che la giustizia e le istituzioni operino in un clima sereno, che consenta di giungere alla verità dei fatti, nella convinzione che qualsiasi atto di ritorsione privata e di eccessiva spettacolarizzazione mediatica dell’accaduto danneggino il lavoro degli inquirenti».

I RISULTATI DELL’AUTOPSIA

Intanto, «resta da accertare, invece, quale sia stata l’arma utilizzata e se ci sono stati eventuali complici che abbiano aiutato il minorenne a nascondere il corpo», riporta l’Ansa Bari dopo le ultime novità emerse dall’autopsia con i dati pubblicati ieri. Dopo l’autopsia tenuta nei giorni precedenti si è scoperto che la ragazza è morta effettivamente per la coltellata al collo, ma ci sono altri sospetti importanti per alcune lesioni presenti tra il collo e la testa di Noemi Durini. Di sicuro finora si hanno l’omicida reo confesso, la morte nello stesso giorno della scomparsa – il 3 settembre – ben prima del ritrovamento sotto una catasta di sassi nella campagna vicino a Castrignano del Capo. La difficoltà di stabilire le cause della morte nascono proprio da queste lesioni: «bisogna capire quali sono quelle inferte dall’assassino e quali quelle provocate dalla larve», spiega il medico legale nelle carte in mano all’Ansa. Ora si attendono risposte sulla possibilità o meno della presenza di complici durante l’assassinio, anche se Lucio continua a riferire di essere stato da solo a compiere l’orrendo gesto omicida. In questo senso, si studiano ancora tutti i passaggi delle auto che hanno percorso la strada vicino al luogo del delitto: qualcuno l’ha aiutato? La famiglia di Lucio è davvero intervenuta per “aiutare” il figlio? Intanto è indagato il papà Biagio, sul quale sono in corso accertamenti che tendono a verificare anche gli spostamenti dell’uomo subito dopo la scomparsa della vittima.