Emergenza sangue a Roma a causa dello stop alle donazioni legato alla diffusione del virus Chikungunya. Un problema che ha innescato un effetto domino, visto che per la carenza di sangue sono stati rimandati diversi interventi chirurgici. I disagi sono stati registrati infatti in diversi ospedali della Capitale: da Tor Vergata al Gemelli. Sono comunque garantite le urgenze, ma gli interventi programmati, in particolare quelli che prevedono più uso di sangue, non sono assicurati. A tal proposito il Gemelli, insieme ad altri ospedali romani, ha lanciato un appello anche alla comunità di oltre cinquemila medici e studenti, chiedendo loro di donare sangue. «C’è bisogno di sangue, seppure quarantenato». Il meccanismo della donazione si è incappato, secondo il Messaggero. Già si facevano miracoli prima dell’emergenza Chikungunya: la raccolta di sangue nel Lazio tende all’insufficienza, infatti è penultimo in Italia per numero di donatori.



VIRUS ISOLATO, MA AUMENTANO I CASI

Il laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani è riuscita a isolare il virus che sta provocando l’epidemia di Chikungunya nel Lazio. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che si è detto soddisfatto «di questo risultato della Sanità del Lazio che aiuta a fare chiarezza e contribuisce alla salute pubblica». Lo Spallanzani, laboratorio di riferimento regionale per gli agenti patogeni umani, ha depositato la sequenza del virus al National Center for Biotechnology Information, National Institute of Health, quindi a breve sarà accessibile per la comunità scientifica. Nel frattempo però stanno crescendo i casi di infezione a Roma e Anzio: sono pervenute 86 notifiche di casi di Chikungunya al Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi). Quindi ci sono dieci casi in più rispetto all’ultima rilevazione effettuata, che risale a martedì.

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