Il programma di Barbara D’Urso, Pomeriggio 5, si occupa anche oggi del caso di Noemi Durini e in particolare riprende il mistero della Seat Ibiza nera, l’unica vera novità dell’orrendo caso di Specchia. Ci aveva pensato – come riportiamo qui sotto – il programma Chi l’ha visto ieri sera a porre la questione delle immagini di sorveglianza sulla strada tra Alessano e Specchia: ora anche Canale 5 affronta il mistero di quelle immagini che mostrano non solo la macchina di Lucio Marzo andare e tornare al paesino pugliese dove Noemi è stata fatta scomparire e uccisa poi brutalmente. Nel video si osserva anche una seconda macchina che pare “seguire” quella del fidanzato reo confesso: un puro caso? Un testimone che potrebbe sapere qualcosa di essenziale nel comporre il quadro accusatorio? O peggio ancora, si tratta di un complice/complici del ragazzo nell’assassinio di Noemi? Per ora non vi sono risposte certe, anche se il mistero continua con il ragazzo che per ora rimane l’unico indagato e accusato dell’omicidio della 16enne pugliese. (agg. di Niccolò Magnani)
Noemi: Il mistero della presunta “Seat” e dell’auto che segue una Fiat 500 bianca come quella del fidanzato #chilhavisto pic.twitter.com/yfeHzg0iDn
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) 20 settembre 2017
LA CONDANNA A ODIO E VIOLENZA
La mamma di Noemi Durini, la giovane sedicenne brutalmente assassinata dal fidanzato Lucio, ha avuto parole confortanti durante il funerale della propria figlia. La signora Imma ci ha tenuto ad esprimere pace in un momento estremamente delicato come questo. Perché la vicenda Durini deve far riflettere e deve aiutare a sensibilizzare le coscienze dei giovani, troppo spesso indurite dalle difficoltà della vita. La mamma di Noemi ha detto chiaramente che ‘l’odio porta solo violenza’ e ha esortato i ragazzi e le ragazze a non odiare. La signora Rizzo, con la voce rotta dal pianto, ha poi affermato che, nonostante tutto, ‘Noemi ha vinto perché non aveva odio dentro di sé’. Parole strazianti quelle della signora Imma, che nonostante tutto, ha ancora la forza di voler lanciare un messaggio importante per le generazioni future. Come dimostra il caso di Lucio, il giovane omicida di Noemi, molto spesso i ragazzi risentono di situazioni familiari complesse e disordinate, per poi esplodere in casi clamorosi di violenza. Certo, questo è un caso limite. Ma la prudenza, si sa, non è mai troppa. (agg. Francesco Agostini).
IL GIALLO DELLA SEAT NERA
Tra i vari punti per nulla chiariti nella vicenda di Specchia, resta il giallo della macchina nera (una Seat) che il giorno della morte di Noemi Durini avrebbe seguito l’auto del fidanzato Lucio Marzo, secondo le immagini della videosorveglianza analizzate dagli inquirenti. Come ha rivelato ieri la trasmissione “Chi l’ha visto?”, tra i filmati uno in particolare desta alcuni sospetti per la presenza di due auto che fanno il percorso da Alessano a Specchia e viceversa: la Fiat sarebbe l’auto di Lucio – tra l’altro alla guida anche se minorenne, ma non è certo il reato maggiore compiuto in quella triste notte – ma l’altra Seat a chi appartiene? Si tratta tra l’altro della stessa auto che il padre Biagio Marzo aveva tirato in ballo quanto tentava ancora di scagionare il figlio prima del ritrovamento del corpo di Noemi e la confessione di Lucio. Ora la Procura dovrà capire se si tratti di una pura casualità o se invece, ad esempio, quell’auto non trasporti il o i complici dell’omicidio brutale della 16enne. (agg. di Niccolò Magnani)
MISTERO SU CAUSE DELLA MORTE
Non è ancora chiaro come e in che modo la piccola Noemi Durini sia morta in quel tremendo 3 settembre, lo stesso giorno in cui è scomparsa ed è rimasta vittima delle angherie del suo fidanzato Lucio Marzo. L’autopsia infatti non è riuscita a stabilire in un primo esame le vere cause del decesso: «Noemi presenta lesioni multiple ma, essendo estremamente decomposto ed essendo stato colonizzato da molte larve durante i 10 giorni in cui è rimasto all’aperto, semicoperto da alcune pietre in un uliveto di Castrignano del Capo, i medici legali non possono esprimersi su quali di queste lesioni abbiano determinato realmente il decesso», spiega l’Adnkronos in merito ai primi esiti dell’esame autoptico. A questo punti, gli analisi stanno studiando sia le larve per determinare l’epoca della morte e sia i vari esami istologici e del dna sulla ragazza. Le lesioni al collo ma anche le altre presenti sul resto del corpo potrebbero suggerire una versione diversa da quella raccontata dal reo confesso Lucio. Alla luce di tutto questo i medici legali non si esprimono sull’arma che sarebbe stata utilizzata per il delitto, per il riserbo chiesto dalla Procura della Repubblica. (agg. di Niccolò Magnani)
AVV. BONGIORNO, “MORTE EVITABILE”
L’avvocato Giulia Bongiorno rappresenta la famiglia di Noemi Durini, la sedicenne uccisa in Puglia. Lo ha confermato il legale stesso ai microfoni di Raitre durante la trasmissione Agorà: «Nei prossimi giorni vedrò la madre di Noemi che in questa vicenda in realtà si staglia come figura che aveva intuito con grande nitidezza la pericolosità». La mamma della vittima le ha raccontato i suoi tentativi di ottenere aiuto da parte dell’autorità giudiziaria e di non averne mai ricevuto alcuno. A tal proposito l’avvocato Buongiorno ha aggiunto: «Il ministro Orlando ha mandato degli ispettori perché sarebbero state accertate delle condotte abnormi: questo fatto è di una gravità inaudita, perché sono delle violenze e delle morti evitabili se così è». Intanto su iniziativa di alcuni cittadini vicini alla famiglia, è stato aperto un conto corrente per raccogliere i fondi necessari per affrontare le spese legali.
NOEMI DURINI: IL TELEGRAMMA DEL MINISTRO ORLANDO ALLA FAMIGLIA
Ieri si sono celebrati i funerali di Noemi Durini, mentre il fidanzato reo confesso è stato trasferito dall’Istituto minorile penale di Bari a quello di Quartucciu, in Sardegna. Il giovane sarà sottoposto anche a cure mediche. Sulla vicenda è intervenuto nuovamente il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha inviato al sindaco di Specchia, Rocco Pagliara, un telegramma. «Voglio esprimere ai famigliari di Noemi Durini, e alla cittadinanza di Specchia, nel giorno dei funerali, il mio profondo cordoglio per una scomparsa così assurda; con il rammarico di non poter essere con voi oggi a Specchia, per impegni istituzionali che mi trattengono a Roma». Per il guardasigilli, l’omicidio di Noemi Durini ha sollevato molti interrogativi, per cui bisogna agire con fermezza per accertare tutte le responsabilità. «Ribadisco il mio impegno affinché lo Stato faccia piena luce sull’intera vicenda, al fine di conoscere al più presto la verità e affinché questo efferato delitto sia punito in base alla legge».