Omegle continua a mietere “vittime”: il social network, nato per offrire conversazioni anonime ai suoi utenti, sta facendo discutere per molti casi di pedopornografia e pedofilia. Uno studente negli Stati Uniti è stato ad esempio accusato di pedofilia dall’FBI, perché hanno trovato nel suo pc immagini e video di bambini piccoli vittime di abusi. Non si tratta dell’unico caso che ha fatto scattare l’allarme negli Stati Uniti, comunque lo studente di biologia, stando a quanto ricostruito dal New York Post, ha ammesso di aver usato la chat online Omegle e l’applicazione di messaggistica Kik per ricevere quei file. Arrestato, il 20enne ora è agli arresti domiciliari ed è costantemente monitorato grazie ad un dispositivo elettronico. Il giudice ha deciso che non potrà usare computer e internet, né avere contatti con i minori e lasciare la sua abitazione, se non per appuntamenti religiosi, medici o per le udienze in tribunale. (agg. di Silvana Palazzo)
TREDICENNE DI VERONA ADESCATA ONLINE
Ma quale Facebook: il social network del momento è Omegle. Il successo di questa nuova piattaforma sta nell’anonimato: sconosciuti possono collegarsi da ogni parte del mondo e restare tali. Proprio in virtù di questa caratteristica, unita alla casualità degli incontri e ai contatti in tempo reale, Omegle è diventato la nuova frontiere per pedofili e adescatori online. I rischi non sono ipotetici, ma purtroppo concreti: come riportato da L’Arena di Verona, una tredicenne è stata adescata un adulto proprio tramite Omegle. La ragazzina aveva fissato un appuntamento in albergo con l’uomo. La famiglia, preoccupata per i lividi sul braccio mostrati dalla ragazzina, che li ha descritti come “prove d’amore”, ha denunciato il fatto alla polizia postale. Per questo Giuliana Guadagnini, psicologa responsabile del Punto ascolto sul bullismo e il disagio scolastico attivato dall’Ufficio scolastico territoriale, consiglia agli adulti di sapere come i loro figli usano internet, quindi di inserire filtri nel computer, anche se la via migliore resta quella del dialogo e dell’ascolto. (agg. di Silvana Palazzo)
SOCIAL ANONIMO: NIENTE REGISTRAZIONE
C’è un pericoloso social network che sta spopolando tra gli adolescenti: si tratta di Omegle.com. Ai ragazzi non bastano più Facebook, Instagram o Tinder: sono alla ricerca di emozioni forti e trasgressioni, che hanno trovato in questa sex chat. Per polizia ed esperti il pericolo però è che finiscano nella rete di adescatori e pedofili. In media sono sufficienti due minuti per accedere, visto che non è necessario registrarsi a Omegle.com. Basta digitare l’url: non bisogna indicare alcuna mail, né nome o numero di telefono. Le chat si autodistruggono una volta concluse. Si clicca sul tasto start e si entra così nel mondo del proibito. Il problema è che ci si può imbattere in tredicenni come in 58enni. L’adescamento online è un rischio reale e lo si intuisce girovagando tra le chat. A Omegle viene associato molto spesso Kik, un social di messaggistica istantanea dove gli utenti possono condividere foto, messaggi vocali e altri contenuti e infatti gli utenti tendono a spostarsi sempre qui per passare alla concretezza. In questo caso però è prevista una registrazione. La questione dell’anonimato però è tutta da verificare. Del reso Sarahah, l’app dell’estate, ha presentato il conto in termini di privacy: un analista ha scoperto che copia i contatti e gli indirizzi e-mail della memoria dello smartphone pr caricarli su un server esterno.
UNA CHAT SENZA REGOLE: I RISCHI DIETRO L’ANGOLO
La pedopornografia è un fenomeno molto comune su internet e Omegle.com certo non aiuta a contrastarlo. Su queste piattaforme è difficile capire con chi si sta chattando: chiunque può dichiarare un’età per un’altra, un’identità falsa. Sono comunque tanti i giovani che scelgono il sesso virtuale: i terapeuti sostengono che per loro sia un modo per non essere coinvolti emotivamente. L’incontro virtuale però può lasciare comunque danni psicologici. I genitori conoscono poco Omegle, per loro del resto è difficile controllare i collegamenti internet dei figli, che peraltro chattando spesso di notte. E questo provoca un altro fenomeno, il vamping: la sottrazione di ore che provoca difficoltà di concentrazione a attenzione, che influiscono poi sul rendimento scolastico, oltre che generare stati ansiosi, intaccare umore e impulsi. Un’informazione chiara sulla sessualità e quella che gli psicologici chiamano “educazione alle emozioni” potrebbero aprire gli occhi ai giovanissimi.