La trasmissione Pomeriggio 5 accoglierà nell’ultima puntata settimanale una storia drammatica, quella di una madre e di un padre, il cui bambino è morto appena nato la notte del 13 settembre scorso. E’ quanto accaduto al Policlinico di Palermo e per il fatto sono state indagate tre persone, ovvero le due ostetriche ed il ginecologo che quella notte furono impegnati nelle fasi del parto. I loro nomi figurano nel registro degli indagati sebbene, come riporta Giornale di Sicilia, si tratti di un atto dovuto al fine di poter eseguire tutti gli eventuali esami del caso. Il neonato era vivo al momento del parto oppure era già privo di vita? La madre racconterà la sua terribile esperienza in collegamento da Palermo con Barbara d’Urso, affiancata dal marito che ha asserito di aver assistito ad una vera e propria “mattanza”. Qualcosa di oscuro, dunque, sarebbe avvenuto in sala parto anche se solo l’autopsia potrà chiarire almeno le cause del decesso del piccolo. I risultati attesissimi, determineranno al tempo stesso anche l’ipotesi di reato, ovvero interruzione colposa di gravidanza nel caso il bimbo sia nato morto, omicidio colposo nel caso che abbia vissuto anche solo per pochi istanti.
LE INDAGINI IN CORSO
Il caso è esploso dopo la denuncia dei due genitori del neonato morto all’ospedale di Palermo, portando così all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura. Anche i vertici dell’ospedale hanno avviato un’indagine interna al fine di fare massima chiarezza sull’accaduto ed evidenziare eventuali responsabilità in sala parto. Stando ad una prima ricostruzione, la madre era entrata in sala parto la notte di mercoledì 13 settembre. Nel momento cruciale del parto era addirittura svenuta ma al suo risveglio era giunta la tragica notizia: il piccolo era morto dopo diverse ore di travaglio. La coppia era tornata a Palermo dopo i primi quattro mesi di gravidanza trascorsi alle Canarie dove vivevano. Qui sono stati seguiti da un ginecologo che per i restanti mesi non avrebbe riscontrato alcuna anomalia. Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze dei parenti della coppia e dei medici. Le cartelle cliniche sono state poste sotto sequestro così come tutti i referti medici, in attesa della verità sulla morte del neonato.