Il padre di Nicolina Pacini ha rilasciato una lunghissima intervista alla trasmissione Pomeriggio 5. Ai microfoni del giornalista, papà Ezio non si dà pace mentre sostiene che questa tragedia poteva certamente essere evitata. L’uomo è apparso visibilmente scosso ed ha ricordato i suoi timori che rivolgeva anche alla figlia, la quale a sua volta sosteneva di essere capace di badare a se stessa. Anche la sera prima dell’agguato padre e figlia si erano sentiti telefonicamente: “Mi prendeva in giro perché lei parlava in pugliese e io le dicevo di parlarmi in toscano…”. “Credo che avrebbe dovuto parlare con la diretta interessata ma mai andare contro una bambina innocente che non c’entrava nulla”, ha poi aggiunto il padre di Nicolina, trattenendo a stento il dolore e la rabbia per quanto accaduto. Lo scorso agosto l’uomo aveva incontrato in piazza Antonio, il killer poi suicida ed in quell’occasione Ezio gli aveva esplicitamente chiesto di pensare solo ai propri figli e non ai suoi. Il padre ha poi rivelato che già in passato l’assassino aveva minacciato sua figlia con un coltello allo stomaco. “Non mi resta più nulla”, ha chiosato, prima di allontanarsi disperato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SFOGHI DI MAMMA DONATELLA E PAPÀ EZIO
«Il mio ex mi aveva già minacciato con una pistola, non hanno ascoltato le mie denunce…»: queste parole della mamma di Nicolina Pacini suonano come macigni nel corso delle indagini contro eventuali responsabilità della giustizia italiana nei confronti di Donatella Rago. A Pomeriggio 5 tornano in diretta le parole lette della mamma in questi giorni dopo la morte della piccola Nicolina e soprattutto ci sarà un’intervista-sfogo per la prima volta in tv del papà della ragazzina vittima. Ezio Pacini, come potete vedere qui sotto, aveva già parlato al quotidiano La Nazione spiegando tutta la sua rabbia per una morte assurda che si poteva evitare: «Ci siamo rivolti spesso ai carabinieri di Viareggio e di Ischitella. Abbiamo fatto vedere i messaggi e ascoltare gli audio. Ma nessuno ha fatto nulla». A breve Ezio Pacini in diretta con Pomeriggio 5 aggiungerà ancora odio e dolore contro quell’uomo, Antonio De Paola, che «nessuno ha voluto fermare in tempo», spiega ancora il papà di Nicolina. (agg. di Niccolò Magnani)
LA MAMMA, “MI HANNO IMPEDITO DI TRASFERIRE I FIGLI”
Dopo il papà, è ancora la mamma ad intervenire sul caso orribile della morte di Nicolina Pacini in attesa di sapere quando saranno disposti i funerali (probabilmente ad inizio della prossima settimana). «Volevo che i miei figli fossero trasferiti altrove, fuori dal paese. Ma l’assistente sociale mi diceva sempre che non c’era posto più sicuro di casa dei nonni: si è visto com’è andata a finire», spiega con una ulteriore accusa Donatella Rago, mamma della 15enne uccisa a Foggia due giorni fa. Parlando con l’agenzia Ansa, la donna ha spiegato come assieme all’ex marito più volte sono stati mostrati i messaggi ricevuti dall’ex compagno Antonio Di Paola ai carabinieri, «Sapevo che aveva un’arma e l’ho anche detto ai carabinieri presentando denuncia. Ma nessuno ha mai fatto nulla», conclude amaramente la donna, lanciando una pesante accusa diretta all’Arma dei Carabinieri e agli inquirenti dell’intera vicenda legata alla morte della figlia. (agg. di Niccolò Magnani)
LA RABBIA DEL PADRE
La morte di Nicolina Pacini ha scosso tutta Italia, con la giovane che ha perso la vita in un modo assurdo, uccisa a Ischitella dall’ex convivente della madre con un colpo di pistola in faccia, a causa della gelosia e della rabbia dell’uomo che non accettava la fine della relazione con la madre della ragazza, Donatella Rago. L’assassino continuava ad importunare Nicolina, chiedendole dove si trovasse la madre, e alla fine ha freddato la 15enne, completamente senza colpe, mentre andava a scuola, per poi togliersi a sua volta la vita. Le reazioni dei genitori sono state ovviamente di assoluta disperazione, con la madre Donatella che nelle ultime settimane si era rifugiata vicino Viareggio, dove vive e lavora anche il suo ex marito nonché padre di Nicolina, Ezio Pacini, custode ai bagni pubblici di piazza D’Azeglio ad Arezzo.
PADRE E MADRE VIVONO A VIAREGGIO
In un’intervista al quotidiano La Nazione, l’uomo ha espresso tutta la sua rabbia per l’incredibile morte alla quale è andata incontro Nicolina, sottolineando come le istituzioni siano state sorde all’allarme che la famiglia aveva lanciato da tempo riguardo l’assassino. “Era diventato un incubo. Un inferno. Ogni giorno le telefonava, le mandava sms, la intimidiva.” Spiega Ezio Pacini riferendosi alle minacce che la moglie Donatella subiva costantemente dall’ex compagno. “Minacciava noi e i nostri figli che non c’entrano nulla». Pacini ha raccontato anche di come l’uomo fosse stato ripetutamente denunciato a causa di queste minacce.: “Ci siamo rivolti spesso ai carabinieri di Viareggio e di Ischitella. Abbiamo fatto vedere i messaggi e ascoltare gli audio. Ma nessuno ha fatto nulla. E hanno permesso a quella bestia di fare del male alla nostra bambina. Se l’è presa con un’innocente sparandole in faccia”. E la storia ha avuto dunque l’epilogo più tragico, per giunta per una vittima innocente come Nicolina.