E’ un settembre duro questo del 2017 per l’Italia centrale. Il nostro Paese continua ad essere devastato da alcune scosse di terremoto di piccola-media intensità soprattutto nella zona inerente all’Emilia-Romagna, alle Marche e all’Umbria. Qualche ora fa, alle 14:50 circa, è stato avvertito un altro terremoto a Cerreto di Spoleto, un piccolo paesino in provincia di Perugia. La scossa è stata di magnitudo 2.0 ed è stata avvertita dalla piccola popolazione locale, poco più di 1000 abitanti. La situazione almeno per il momento appare stabile, ma i continui movimenti tellurici della zona dell’Italia centrale non possono far dormire sonni tranquilli ai residenti, oramai quasi ‘abituati’ a vivere in un costante stato d’ansia. La terra continua a tremare e le persone sono spaventate, come è giusto che sia. Appena qualche ora fa, prima del terremoto di Cerreto di Spoleto, erano stati avvertiti in modo netto altri terremoti in Emilia-Romagna, di cui seguono gli aggiornamenti. L’Umbria trema, dunque, ma non è il caso di farsi prendere dal panico, almeno per il momento. (agg. Francesco Agostini)
EMILIA-ROMAGNA, NUOVE SCOSSE
Un terremoto di magnitudo 2.9 sulla scala Richter è stato avvertito pochi minuti fa in provincia di Modena. La scossa, come riferito dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), si è verificata alle ore 13:33 nel punto di coordinate geografiche 44.26 di latitudine e 10.77 di longitudine, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 10 km. Questo l’elenco completo dei centri abitati situati nel raggio di 20 km dall’origine del terremoto, il più vicino è Sestola (MO): Montecreto (MO), Fanano (MO), Lama Mocogno (MO), Riolunato (MO), Polinago (MO), Pavullo nel Frignano (MO), Palagano (MO), Fiumalbo (MO), Pievepelago (MO), Montese (MO), Lizzano in Belvedere (BO), Abetone (PT), Gaggio Montano (BO), Frassinoro (MO), Montefiorino (MO), Cutigliano (PT), Serramazzoni (MO) e Castel d’Alano (BO). (agg. di Dario D’Angelo)
MARCHE, NUOVA SCOSSA M 2.9
Dopo la scossa di terremoto di ieri avvertita nettamente ad Ancona, ancora le Marche protagoniste nella prima mattinata con un sisma di grado M 2.9, dunque più potente di quello di ieri ma comunque sempre senza evidenti danni o conseguenze negative per strutture, strade, case e popolazione marchigiana. In particolare, il terremoto registrato alle ore 4.39 di stamane ha avuto un ipocentro di circa 10 km di profondità sotto il livello del terreno; sul fronte dell’epicentro invece, i comuni coinvolti pur senza danni risultano essere Arquata del Tronto, Norcia, Accomuli, Montegallo, Castelsantangelo sul Nera, Montemonaco, Acquasanta Terme, Preci, Cascia, Amatrice, Ussita, Visso, Cittareale. Lo sciame sismico resta comunque principale in centro Italia, con lievi scosse ma continue anche lungo tutta la tarda mattinata.
MARCHE, SCOSSA DI M 2.6
L’Italia continua a tremare. E’ di pochi minuti fa la notizia secondo cui il capoluogo marchigiano di Ancona avrebbe tremato grazie all’ennesimo sisma. La scossa è stata avvertita distintamente dalla popolazione e ha avuto la sua origine nel mar Adriaticoverso le 12:59 di oggi stesso. Anche la magnitudine del detto sisma non è affatto da sottovalutare: 2.6. L’INGV ha subito reso noto che il terremoto ha avuto la sua otigine alla bellezza di 10 km di profondità all’interno del mare ed è stato anticipato da un rumore intensissimo, simile a un tuono. Al momento questa violenta scossa sembra però non aver arrecato alcun danno alla geografia antropica di Ancona, ma è evidente che la città sia stata messa in pre-allarme. Dopo il violento sisma dell’anno scorso ad Amatrice, l’Italia centrale continua ancora a tremare e sembra non avere pace. Giudicata come zona ad altissima sismicità, l’Umbria e le Marche sono tra le regioni più flagellate del nostro Paese, visto che si trovano in un’area critica. Per il momento, comunque, solo una grande paura e niente di più. (agg. Francesco Agostini)
TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA
Una nuova scossa di terremoto questa mattina ha aperto di nuovo la finestra sul centro Italia, con un sisma al di sopra della normale e consueta attività sismica nel territorio di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio ormai da anni attivo e con negli ultimi 12 mesi le ben note tragedie che abbiamo imparato a riconoscere. Alle ore 10.22 il terremoto in zona L’Aquila questa volta è stato registrato con grado di magnitudo 2.9 sulla scala Richter, senza danni provocati a strutture, case, strade, persone e cose: secondo i dati INGV, il sisma ha avuto un ipocentro a circa 12 km di profondità sotto il livello del terreno, mentre sul fronte epicentro troviamo i comuni coinvolti, pur senza danni, che riguardano Capitignano, Montereale, Barete, Pizzoli, Campotosto, Cagnano Amiterno, Amatrice, Borbona, Crognaleto, Scoppito, Posta, Cittareale, L’Aquila, Fano Adriano.
SICILIA, SCOSSA DI M 2.8 AD AIDONE (ENNA)
In mattinata era stata invece la Sicilia a segnalare un nuovo terremoto in queste ultime due settimane di attività sismica più alta del consueto in una regione che da tempo soffre di movimenti del terreno non certo stabili. Alle ore 7.59 il sisma segnalato dall’INGV ha registrato un grado M 2.8 sulla scala Richter, senza alcun danno e senza che la popolazione in zona Enna sia rimasta colpita o avvertita dalle vibrazioni del terreno. Sul fronte ipocentro, il terremoto ha avuto una profondità di circa 4 km sotto il livello del terreno, mentre per quanto riguarda l’epicentro, i comuni coinvolti pur senza danni sono stati Aidone, Mirabella Imbaccari, Piazza Armerina, Raddusa, San Michele di Ganzaria, Valguanera Caropepe, San Cono, Caltagirone, Castel di Ludica, Ramacca.