Massima trasparenza sull’utilizzo dei soldi donati dai cittadini italiani alle popolazioni terremotate tramite l’invio di sms solidali. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, di quei soldi non ha visto un centesimo ma non è vero che non ci siano, che siano scomparsi o che non vengano utilizzati per i fini prefissi. “Gestione scandalosa”, aveva attaccato il primo cittadino laziale. Di diverso avviso Nicola Alemanno, suo collega in quel di Norcia, che ha controbattuto che lui, invece, ha visto i progetti realizzarsi grazie al buon cuore di milioni di italiani.
Pirozzi critica la gestione ma la Protezione civile ha prontamente replicato, con una nota ufficiale pubblicata sul sito del Dipartimento. “Il Dipartimento della Protezione civile sottolinea che nessun euro donato dagli italiani è ‘sparito’. Infatti, i fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma — si legge nella nota —. Le donazioni raccolte grazie alla generosità degli italiani, secondo quanto disposto dal decreto legge 189 convertito dalla legge 229 del 2016, sono confluite nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione dopo l’approvazione dei progetti proposti dalle Regioni d’intesa con i territori colpiti”.
Il problema è che il Commissario straordinario è saltato dal cavallo in corsa, generando ancor maggior confusione in chi pensava di fare solidarietà. La trasparenza della Protezione civile è garantita con l’elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei garanti, che ha il compito di garantire la gestione trasparente delle risorse, nel rispetto dei principi di efficacia ed economicità. Un elenco disponibile anche sul sito del Dipartimento della Protezione civile insieme a tutte le informazioni sul funzionamento del numero solidale 45500.
La commissione ha preso queste decisioni nelle quattro regioni colpite dal terremoto. Regione Abruzzo: i progetti presentati ed approvati sono due e riguardano: l’adeguamento di un edificio scolastico storico a Corropoli, in provincia di Teramo — il Liceo Scientifico Aeronautico — fortemente danneggiato dai recenti eventi sismici e la realizzazione di un Centro di Comunità a Capitignano, in provincia dell’Aquila.
Regione Umbria: i progetti presentati sono sostanzialmente tre e interessano diversi comuni umbri, tutti interessati dagli eventi sismici del 2016. In particolare la prima proposta riguarda la realizzazione di un rete di scuole 3.0 nei territori della Valnerina, con aule interamente digitali e con laboratori multidisciplinari. La seconda proposta riguarda la realizzazione di Centri di Comunità in diversi comuni umbri con l’obiettivo di rafforzare la rete regionale dei presidi di protezione civile. La terza iniziativa sul territorio regionale riguarda il recupero e il restauro di beni culturali mobili: opere di interesse artistico come beni librari, documenti storici, dipinti, sculture, arredi, crocifissi lignei, campane.
Regione Lazio: sono tre le scuole che potranno essere ricostruite grazie al contributo degli italiani, e sono gli edifici scolastici di Poggio Bustone (Scuola primaria e secondaria di I grado), di Collevecchio (secondaria di I grado) e di Rivodutri (infanzia).
Regione Marche: nove i progetti che riguardano il territorio marchigiano. Di questi il Comitato dei garanti ne ha approvati otto, mentre ha richiesto al Commissario per la ricostruzione e alla Regione alcuni approfondimenti circa un progetto che interessa il territorio di Acquasanta Terme. Quattro iniziative riguardano la realizzazione o l’adeguamento di edifici scolastici nei comuni di Sant’Angelo in Pontano, Montalto delle Marche, Montegallo e Pieve Torina. Per il territorio di Arquata del Tronto, si prevede la realizzazione, grazie alle donazioni, di una nuova sede comunale dotata di uffici e autorimessa per i mezzi. Gli altri tre progetti sono iniziative finalizzate alla ripresa del tessuto sociale ed economico dei comuni interessati dall’emergenza: la realizzazione di un’area dedicata alle attività economiche a Visso, l’adeguamento e il miglioramento della ex strada statale 238, la Valdaso, importante arteria stradale che collega l’entroterra marchigiano alla costa e, infine, la realizzazione di nuove sette elisuperifici attrezzate anche al volo notturno e finalizzate a interventi di protezione civile e sanitari.
Amatrice è rimasta a bocca asciutta e per questo il sindaco Pirozzi ha criticato le scelte fatte sulla destinazione dei fondi.
Ma il buon cuore degli italiani a qualcosa è servito ed è giusto far risaltare che fine abbiano fatto le loro donazioni. Certamente c’è chi sperava, chi ambiva, ma questa volta il terremoto ha troppe teste pensanti e il rischio è che alla fine qualche territorio sia più penalizzato rispetto ad altri. Ma in questo caso Pirozzi non se la deve prendere con la destinazione dei soldi degli sms ma dell’intera macchina burocratica che con l’arrivo di un altro inverno rischia di non riuscire a garantire elementi fondamentali della ricostruzione, della rimozione delle macerie, della ripresa economica, della vitalità di piccoli centri che non hanno più un’anima, una piazza dove fare vita di comunità, dove testimoniare l’amicizia di chi ancora vi abita.