Giornata importante quella di oggi, martedì 26 settembre, per tutti gli amanti del mondo Apple: è stato infatti rilasciato ufficialmente il download di macOS 10.13 High Sierra, l’ultima versione del sistema operativo che promette di migliorare la quotidianità di chi utilizza computer desktop e notebook della mela morsicata. Come riportato da hwupgrade.it, le migliorie non saranno rivoluzionarie come avvenuto ad esempio per iOS 11 e gli iPhone ma garantiranno ad esempio un completo rinnovamento del file system, improntato sulla sicurezza e sulla protezione dei dati in caso di black-out della corrente e crash del sistema. Una delle novità più importanti portate in dote da High Sierra – che ricordiamolo, è completamente gratuita – riguarda sicuramente la realtà virtuale. Gli sviluppatori, infatti, avranno modo di creare sul Mac giochi e contenuti in 3D e VR. Passi in avanti anche per Siri, l’assistente virtuale che con High Sierra risponderà con una voce naturale ancora più espressiva. Ma c’è di più: all’utilizzo di Apple Music, si impegnerà a riconoscere le preferenze musicali dell’utente, a creargli playlist personalizzate in base ai gusti e a rispondere alle curiosità sul mondo musicale.



OCCHIO ALLE PASSWORD

In concomitanza del rilascio di High Sierra macOS 10.13 ecco arrivare le prime perplessità dal punto di vista della sicurezza. Patrick Wardle, ricercatore di sicurezza per Synack e ex-analista dell’NSA, ha infatti individuato una vulnerabilità presente nella nuova e nelle precedenti versioni del sistema operativo di Apple, che consentirebe di leggere le password del Portachiavi in testo semplice. Wardle, per dimostrare la sua tesi ha sviluppato un’applicazione d’esempio che è riuscita risalire alla password di siti com Facebook e Bank of America senza neanche aver accesso ai root. Secondo il ricercatore, però, per sfuttare questa vulnerabilità è necessario che l’utente scarichi, installi ed esegua deliberatamente un’app compromessa, ignorando gli avvertimenti lanciati da macOS ogni qual volta si tenta di installare software di dubbia provenienza. Per il momento Apple ha preferito non prendere una posizione ufficiale sulla questione, ma non è da escludere che la società sia già all’opera per tentare di creare una patch che risolva il problema da diffondere nei primi aggiornamenti del software.

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