A quasi un anno di distanza da quel maledetto 1 novembre, giorno in cui è stata raggiunta da un colpo di pistola alla testa, Sissy Trovato Mazza è tornata a casa. Purtroppo non si è ripresa, non si è ridestata dal sonno in cui versa da allora, ma i genitori sostengono di averle visto aprire gli occhi soltanto qualche giorno fa: è il segnale che l’agente penitenziaria ancora lotta per tornare a quella vita che, secondo tutti queli che l’hanno conosciuto, amava follemente. Anche la nota criminologa Roberta Bruzzone, intervenuta a La Vita in Diretta, è poco propensa a credere che la ragazza abbia tentato il suicidio. Oltre al fatto che il colpo sarebbe stato esploso con la mano sinistra (quando Sissy è destra), c’è di più a far credere che l’agente sia stata aggredita:”Io ritengo improbabile l’ipotesi suicidaria. Il quadro psicologico fornito dalla famiglia è affidabile. Le testimonianze parlano di una ragazza nel pieno di un progetto, senza criticità. Ma sopratutto il luogo: per un suicida è molto importante, quasi quanto l’atto in sé. Mi auguro davvero che la Procura vada a fondo, è altamente probabile che Sissy stia pagando per aver scoperto un segreto inconfessabile”.
I GENITORI, “TENTATO SUICIDIO? IMPOSSIBILE”
I genitori di Sissy, intervenuti durante La Vita in Diretta per parlare della figlia, hanno ribadito la loro richiesta d’aiuto per cercare di risalire alle cause che hanno ridotto in condizioni disperate l’agente penitenziaria. La mamma di Sissy:”Io di mia figlia so quello che faceva tutto i giorni. Mi raccontava tutto. Io so chi era la detenuta che aveva una relazione con una poliziotta”, ha raccontato in riferimento a quello che viene considerato un potenziale movente per l’aggressione. Chi è stato un vero fiume in piena è stato il papà di Sissy:”Io dopo 3 giorni ho fatto richiesta di essere sentito dalla Questura perché sembravamo figli di nessuno. Io ho dovuto fare delle forzature per essere sentito dalla Questura. Spero che loro stiano lavorando, ma loro Non hanno sequestrato casa, ascensore, computer, nulla. Io sono ignorante e queste anomalie non so spiegarle. Non so qual è la motivazione per cui mia figlia è in quel letto: ho sempre chiesto di dare il mio contributo ma noi siamo sempre stati cacciati. Mia figlia è in un letto e non so perché. L’unica ipotesi che non possono dire è quella del suicidio: aveva la famiglia, era una persona felice, non le mancava niente”.