PERIZIA CALLIGRAFICA SUL BIGLIETTO
Una lunga parentesi è stata dedicata nella puntata di ieri di Chi l’ha visto a Noemi Durini, ragazzina salentina uccisa dal fidanzato 17enne. Come emerso dal servizio, in casa del ragazzino non sarebbero state rinvenute tracce biologiche di Noemi, quindi appare sensato pensare che il delitto si sia svolto proprio nel luogo del ritrovamento del cadavere della ragazzina. Gli inquirenti avrebbero anche acquisito l’intervista fatta ai genitori nel giorno dell’arresto del 17enne, ancora ignari del ritrovamento del cadavere della giovane. Davanti alle telecamere i due coniugi non solo sostennero l’innocenza del figlio ma dissero anche che era lui la vera vittima dell’intera vicenda. La “cattiva”, a loro detta, era proprio Noemi, la quale addirittura si era rivolta ad un killer per far uccidere entrambi poiché si opponevano alla loro relazione. Negli istanti in cui dichiaravano ciò, il figlio confessava il delitto della fidanzata. Il movente, a detta del 17enne, sarebbe il medesimo riferito alla giornalista del programma di RaiTre dal padre. Il giorno successivo all’arresto del giovane, la madre mostra alle telecamere un biglietto del figlio nel quale spiega perché avrebbe ucciso Noemi. Ma quando sarebbe stato trovato realmente questo biglietto? Ed è stato realmente il 17enne a scriverlo? Anche questo è stato acquisito per effettuare una perizia calligrafica. I dubbi, dunque, crescono. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DUBBI SULLE PAROLE DEL 17ENNE
Anche la trasmissione di RaiTre, Chi l’ha visto, ieri ha puntato tutto sul video che immortalerebbe il possibile percorso compiuto dal giovane assassino reo confesso di Noemi Durini, la notte in cui la ragazzina di Specchia fu uccisa. Nel corso della sua confessione, il 17enne raccontò agli inquirenti di aver prelevato con la sua auto Noemi dalla sua abitazione, quindi di essersi diretto verso Alessano. Successivamente sarebbe andato verso Novaglie e da qui a Santa Maria di Leuca, percorrendo tutto la litoranea. Qui dichiara di essersi immesso in una strada che lo avrebbe portato verso il centro abitato di Castrignano del Capo. Prima di arrivare, però, avrebbe svoltato a sinistra in una stradina isolata, dove si sarebbe compiuto il drammatico omicidio della ragazzina. Ma cosa c’è di vero nelle sue parole circa il percorso compiuto? Secondo la trasmissione ci sarebbe qualcosa che non torna: tra le telecamere attualmente al vaglio degli inquirenti ce ne sarebbero due che avrebbero registrato il passaggio di un’auto simile alla Fiat 500 del giovane assassino, seguita da una seconda auto, forse una Seat. Se confermato mostrerebbero un percorso diverso rispetto a quello dichiarato dal 17enne arrestato. Questo getterebbe anche nuovi dubbi su un possibile complice. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LUCIO ERA SOLO PRIMA DELL’OMICIDIO: SPUNTA UN VIDEO
Il sospetto che Lucio, il fidanzato di 17 reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, non fosse da solo la notte della tragedia potrebbe essere stato risolto. Nelle ultime ore è emerso infatti un video della telecamera di sicurezza di una villa sita nelle vicinanze della scena del crimine, in cui sarebbe evidente che il giovane di Specchia fosse solo a poche ore dall’omicidio. Il caso verrà approfondito nella puntata di Chi l’ha visto? di questa sera, mercoledì 27 settembre 2017, grazie all’intervento di Federica Sciarelli e della Redazione che ricostruiranno gli ultimi indizi. Nessun terzo uomo avrebbe quindi aiutato Lucio ad uccidere Noemi Durini, che viene immortalata grazie a quel dispositivo mentre si trova a bordo dell’auto del 17enne. E’ l’alba di quel 3 settembre, il giorno in cui della 16enne si perde ogni traccia, dopo essere salita nella Fiat 500 guidata dal fidanzato. La telecamera inquadra più volte il mezzo nell’atto di arrivare nello stesso uliveto in cui alcuni giorni dopo verrà ritrovato il corpo privo di vita di Noemi Durini. A rivelare la notizia è una notizia Ansa, in cui viene sottolineato come l’auto di Lucio sia stata ripresa la notte dell’omicidio da tutti i dispositivi di sorveglianza che si trovano lungo il tragitto percorso fino all’abitazione del 17enne. Lucio sarebbe ritornato a casa poco dopo le 7, sempre da solo.
IL PADRE DI NOEMI: ”UN AMORE MALATO”
In questi giorni il padre di Noemi Durini è intervenuto in diverse trasmissioni televisive per approfondire quale rapporto ci fosse fra la ragazza ed il fidanzatino Lucio. Un amore malato, a suo dire, che avrebbe cambiato del tutto la ragazzina ed il suo carattere spensierato. A Mattino Cinque, il genitore ha sottolineato inoltre di non aver mai visto il livido presente sul corpo della 16enne, uno dei dettagli che avvalorano la natura violenta della sua relazione con Lucio. Il padre di Noemi Durini sapeva però che le faceva del male e per questo aveva cercato in tutti i modi di allontanare la figlia da quel ragazzo, a cui sembrava essere legata da un amore malato. Anche questi dettagli sono riscontrabili in diversi scritti e post sui social realizzati dalla ragazza e che la accomunano a tante vittime di violenze. “Mi ero illuso di poterli aiutare entrambi”, ha sottolineato ancora Umberto Durini, convinto che in qualche modo non solo sarebbe riuscito ad aiutare Noemi, ma persino Lucio. La particolare natura della relazione fra Noemi Durini e Lucio è al vaglio degli inquirenti e motivo di mistero. Il loro rapporto e quello fra la vittima e la famiglia del suo carnefice rappresentano infatti dei punti oscuri, soprattutto perché collegati con la volontà dei genitori di Lucio di tenere lontani i due ragazzi.