IL PARERE DELL’AVVOCATO BOCCIOLINI

Ad intervenire sul delicato caso di Specchia e che ha visto l’omicidio della giovanissima Noemi Durini è stato anche l’avvocato Daniele Bocciolini, esperto in Scienze Forensi, sulle pagine del settimanale Giallo. Il legale ha replicato in merito alla domanda circa i possibili rischi del giovane assassino reo confesso: “L’assassino di Noemi è minorenne, pertanto, in caso di condanna, oltre alle eventuali attenuanti generiche per il fatto di avere confessato, andrebbe incontro alla diminuzione della pena prevista per la minore età”, ha spiegato il legale. A ciò potrebbe aggiungersi una ulteriore riduzione di un terzo della pena nel caso in cui (come auspicato) dovesse scegliere il rito abbreviato in sede di processo. Ciò comporterebbe “una pena oggettivamente bassa che potrebbe oscillare tra i 10 e i 14 anni di reclusione”, ha rivelato l’avvocato Bocciolini. I 3 TSO confermati, potrebbe aprire la strada ad una perizia psichiatrica e se il 17enne dovesse essere giudicato parzialmente capace di intendere e di volere, andrebbe incontro ad una ulteriore riduzione di un terzo della pena o potrebbe essere addirittura assolto se dovesse essere riconosciuto un vizio totale di mente. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



NUOVE INDISCREZIONI CHOC

Ulteriori novità sul delitto di Noemi Durini sono emerse oggi nel corso della trasmissione Pomeriggio 5. L’inviata ha acceso dei dubbi clamorosi in merito al tanto discusso video che, secondo le agenzie, avrebbe ripreso solo ed esclusivamente l’auto del 17enne reo confesso. Nel parlare del filmato ha usato infatti il condizionale spiegando come già dalla giornata di ieri abbia avuto modo di interfacciarsi con fonti investigative: “Alle mie esplicite domande riguardanti proprio questo video ho ricevuto dei tentennamenti”, ha rivelato la giornalista. “Questo fa pensare che potrebbe anche non esserci questo video”, ha aggiunto. Ecco allora che si aggiunge un nuovo giallo nel caso al centro della cronaca nazionale. Vero è che gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo sul caso. Anche sul possibile ed eventuale complice ci sarebbero in corso delle indagini approfondite. Con questo le fonti investigative avrebbero lasciato intendere alla giornalista che non è detto che al momento dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Noemi potesse esserci un complice. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



NUOVI DOCUMENTI SULLE TELECAMERE

Novità importanti sul delitto di Noemi Durini sarebbero emerse nelle ultime ore. Tutto ruoterebbe attorno alle immagini delle telecamere di videosorveglianza nella zona di passaggio dell’auto del 17enne reo confesso, la notte in cui Noemi è stata uccisa. Finora ci si è domandati se realmente esiste una Seat di colore verde ripresa dai video e quale sarebbe il suo ruolo nel delitto della 16enne. L’auto, come emerso anche dalla trasmissione Chi l’ha visto, avrebbe seguito la vettura del 17enne, probabilmente dopo l’uccisione della giovane salentina. Si tratta di un presunto complice del minorenne? A smontare tale tesi, come spiegato da Barbara d’Urso nel corso di Pomeriggio 5, è stata una successiva agenzia Ansa secondo la quale su quel luogo c’era solo l’auto del fidanzato assassino e le telecamere non avrebbero ripreso nessun’altra vettura. Oggi, le telecamere di Pomeriggio 5 tornano in un luogo ben preciso, ovvero il punto esatto in cui è stata ripresa la Fiat 500 bianca del ragazzo. Ma la conduttrice ha annunciato nuovi documenti importanti che potrebbero aiutare a fare chiarezza sul caso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MISTERO SULLE DUE VETTURE

Le ultime notizie sul delitto di Noemi Durini rivelerebbero la presenza di un video che confermerebbe il fatto che il fidanzato minorenne, assassino reo confesso, fosse da solo sulla scena del crimine. Non ci sarebbe, dunque, secondo queste immagini un presunto complice come fino ad oggi paventato. Eppure, nelle passate ore si sarebbe aperto un nuovo mistero messo in luce dalla trasmissione Chi l’ha visto in daytime. Alcuni inviati del programma, infatti, avrebbero recuperato delle immagini esclusive che immortalerebbero due auto riprese la notte in cui Noemi è stata uccisa, sulla strada che collega la casa della 16enne con il campo in cui è stata rinvenuta cadavere. Un fotogramma immortalerebbe la presunta Seat entrata nel parcheggio ed uscita tre minuti dopo, esattamente in seguito al passaggio dell’auto che si crede possa essere quella del 17enne. Ci sarebbero dunque dei video in cui si vedono chiaramente le due auto tra Specchia e Castrignano del Capo e che potrebbero essere molto importanti in quanto considerate somiglianti a due vetture delle quali si è fino ad oggi parlato, ovvero la misteriosa Seat scura (della quale aveva parlato anche il padre del 17enne) e una Fiat 500 bianca, come quella del fidanzato killer. Come specificato dall’inviato della trasmissione, nessuno ad oggi sarebbe intervenuto per dire che quelle riprese sarebbero le proprie auto. E questo contribuirebbe ad accendere ulteriori dubbi sulla questione delle due vetture. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

UN VIDEO “RISOLVE” IL CASO DI NOEMI DURINI?

Ci sarebbe un video a confermare il fatto che il diciassettenne Lucio M. avrebbe ucciso da solo la fidanzata 16enne Noemi Durini a Specchia, in provincia di Lecce. Un delitto che sta facendo parlare da giorni e giorni tutta Italia, ma che potrebbe essere a grandi linee ormai definito nella sua dinamica. Prima la confessione del ragazzo che ha comunque sgombrato il campo dell’ipotesi sul fatto che Noemi sia rimasta uccisa per mano sua, anche se alcuni dubbi sono rimasti riguardo l’arma del delitto, attualmente ancora non ritrovata. Poi è arrivato nella mani degli inquirenti questo video, girato da una telecamera di sicurezza situata in via Enea, all’ingresso dell’uliveto all’interno del quale è stato poi ritrovato il cadavere di Noemi. La telecamera riprende solo la Fiat 500, con all’interno i due fidanzati, entrare e uscire da terreno, macchina ripresa da tutte le telecamere della zona in un percorso che combacia con quello che porta all’uliveto.

CONFERMATA LA VERSIONE DELL’ASSASSINO

Alla guida della Fiat 500 c’era sicuramente il giovane Lucio, e nei fotogrammi delle riprese, anche successive, appare sempre da solo. Tanto basta per far pensare che il fidanzato di Noemi abbia agito da solo la notte del delitto, senza dunque aver avuto complici nell’omicidio. Si diradano i sospetti sul padre, compresa l’ipotesi di occultamento del cadavere, anche se sembra chiaro come il genitore sapesse dell’omicidio, dalle testimonianze raccolte, prima del ritrovamento del corpo di Noemi. D’altronde, durante gli interrogatori, Lucio ha sempre sottolineato di aver agito da solo, una tesi che ora combacia con le immagini della telecamera davanti all’uliveto, ma che rafforza comunque l’accusa di omicidio premeditato per il ragazzo. Il quale durante le testimonianze ha mantenuto sempre una grande freddezza, tanto da far pensare agli stessi inquirenti di non aver ancora maturato un sentimento di vero pentimento verso il terribile atto compiuto.

UN CASO CHE HA TENUTO L’ITALIA COL FIATO SOSPESO

Per gli investigatori ciò che conta al momento è rimettere comunque insieme le tessere di un mosaico che ha fatto discutere tutta Italia per l’efferatezza del delitto e per come il ragazzo ha addirittura sfidato la folla, ghignando e sorridendo all’uscita dal commissariato dopo il suo arresto. Sembra che Lucio soffra di disturbo borderline della personalità, anche se si è discusso spesso di come gli attriti preesistenti tra le due famiglie avessero avuto probabilmente un ruolo decisivo nel far precipitare la situazione. Di certo gli elementi emersi hanno chiarito come Noemi sia stata uccisa in solitudine dal fidanzato, con un coltello la cui lama è rimasta conficcata alla base del cranio della ragazza prima di spezzarsi, per poi essere lasciata all’interno dell’uliveto sotto alcune pietre. Dopodiché è arrivata la confessione di Lucio, col diciassettenne che ha sempre affermato di aver agito da solo, nonostante il padre sapesse dalla sera stessa del delitto ciò che era accaduto, poiché lo stesso ragazzo probabilmente gli aveva rivelato gran parte dei particolari.