Dall’Islam a Cristo: il percorso di una donna attraverso gli enigmi di Dio. È questo il titolo di un libro con cui una donna turca oggi residente negli Stati Uniti, che risponde allo pseudonimo di Derya Little, racconta la storia che l’ha portata dall’essere mussulmana a cristiana, passando per l’ateismo e la religione protestante. La sua storia è raccontata da The Christian Post, a cui la donna ha rilasciato una lunga intervista in cui cerca di spigare come e perché scegliere la religione cristiana. Nata e cresciuto nella Turchia musulmana, dopo il divorzio dei suoi genitori, ha allontanato la fede islamica della sua famiglia per diventare atea. Durante l’adolescenza, ha cercato poi di convincere un missionario cristiano che Dio non esistesse, venendo a sua volta convertita a Cristo. Come lei racconta, il suo percorso tortuoso attraverso gli enigmi di Dio non era però finito: Derya cominciò a confrontare gli insegnamenti del protestantesimo e del cattolicesimo e solo durante i suoi studi di dottorato in Inghilterra, entrò nella Chiesa cattolica. Il libro della donna, così come il racconto a The Christian Post, è una testimonianza di come la fede cattolica l’abbia raggiunta in posti inaspettati.



DAL DIVORZIO DEI GENITORI A CRISTO, PASSANDO PER GLI ENIGMI DI DIO

Derya ha spiegato di aver cominciato a perdere la fede nell’Islam quando era solo una bambina, tra gli 11 e i 12 anni, quando stava vivendo la sua infanzia nella città di Konya, paese prevalentemente musulmano. Il motivo scatenante è stato il divorzio dei genitori: “La decisione dei miei genitori mi ha sconvolto, non avevo mai conosciuto nessuno che avesse divorziato prima di allora, mi sono sentita un outsider e ho iniziato a pensare che mi avessero mentito fino ad allora: se mi avevano mentito sul loro amore, potevano averlo fatto anche con la loro fede?”. La piccola Little, allora, inizia a leggere la storia di Maometto. In essa, dice di aver scoperto qualcosa che l’insegnamento nelle scuole le aveva nascosto: “Mi era stato insegnato che era un uomo misericordioso, un uomo perfetto e da imitare, ma non era vero”. Partendo dal modo in cui Maometto tratta le donne fino alle guerre intraprese, Derya inizia a pensare che tutti le abbiamo da sempre mentito: i libri di testo hanno dipinto l’espansione dell’Islam come “buona non solo per i nuovi territori, che volentieri “sono venuti spontaneamente sotto il suo dominio, ma anche per Maometto e per la gloria di Allah”. Insomma, la donna mette in dubbio la sua fede e i racconti le sono stati fatti e diventa atea. Ci metterà dieci anni, attraverso i quali, mossa dal suo atteggiamento anti crsitiano parte dell’identità nazionale, cercherà di convincere un missionario, non solo che Dio non esiste, ma anche che non deve credere alle fiabe di Dio e Gesù. Ma non andrà come si aspettava: l’uomo la convince che Dio esiete eccome e che si trova nel Cristianesimo. 

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