Ha riferito le sue dichiarazioni spontanee nell’aula bunker di Rebibbia Valentino Talluto, il 32enne romano accusato di aver infettato consapevolmente, tramite rapporti sessuali consenzienti, 30 donne e un bambino nato dopo i rapporti, con il virus dell’HIV. Pur sapendo di essere positivo, Talluto ha avuto tra il 2006 ed il 2015 oltre tremila rapporti sessuali nei quali poteva verosimilmente contagiare le partner, come sembra sia effettivamente accaduto in ben trenta casi. Nonostante fosse consapevole di essere sieropositivo, Valentino Talluto non ha mai utilizzato alcuna precauzione, mentendo deliberatamente a chi gli chiedesse lumi sul suo stato di salute, assicurando sempre di aver fatto tutti gli esami poche settimane prima e di risultare “pulito”. Addirittura, alle donne più scrupolose diceva di non poter utilizzare il preservativo perché allergico al lattice. Tutte menzogne che hanno portato ad un conto altissimo, il contagio di gran parte delle partner avute da Talluto negli ultimi dieci anni.
“NON SONO UN UNTORE, SONO UNA PERSONA”
La dichiarazione di Talluto è stata però tutt’altro che un’ammissione di colpa: “Sono stato descritto come mostro ma chi mi conosce sa benissimo che non sono una cattiva persona. Quello che è stato scritto su di me non è vero. Sono innanzitutto una persona, perché questa cosa non è stata sottolineata finora. Mi è stato dato dell’untore ma io sono un ragazzo con un cuore e sentimenti affetto da hiv, ma non diverso dai presenti. Tutto quello che è stato scritto su di me, non è vero. Non è giusto, non credo che i media possano influire su un processo ma hanno il loro peso. Questi sono stati per me anni terribili ed è un trauma e un grande dolore che persone che conosco abbiano la mia stessa patologia, e che pensano sia colpa mia”. Insomma, Talluto implicitamente si definisce ancora innocente, e non convinto che il contagio delle donne sia direttamente imputabile alla sua condotta. Parole gravi di fronte a quelle che sono invece le testimonianze di donne disperate, che avevano anche avuto rapporti sentimentali prolungati con Talluto.
LE ACCUSE DELLE EX FIDANZATE
La posizione del presunto untore è comunque chiara, non c’era da parte sua la volontà deliberata di contagiare le partner. Una dichiarazione che però stride, secondo l’accusa, con la consapevolezza inconfutabile di Talluto riguardo il proprio stato di salute. Le testimonianze di alcune delle partner che Talluto ha avuto negli ultimi dieci anni dimostrano come il trentaduenne abbia mentito volontariamente per nascondere il fatto di essere sieropositivo, e si sia sempre opposto anche solo alla possibilità di praticare sesso con una protezione, che avrebbe potuto preservare le compagne dal contagio. Negli ultimi mesi sui media si sono accavallate le testimonianze delle ex partner di Valentino Talluto, ha parlato anche una sua ex fidanzata che in un anno si era accorta dei numerosi tradimenti, ma che non pensava di potersi trovare a vivere un incubo del genere. Le dichiarazioni di Talluto lasciano però ora presagire un muro contro muro, nel processo, tra accusa e difesa.