La Corea del Nord spaventa il mondo con la bomba atomica, ma non si tratta del primo test nucleare. Siamo al sesto, seppur si tratti del primo per quanto riguarda un ordigno all’idrogeno. «Un successo perfetto», lo ha definito Pyongyang. Lo sviluppo è cominciato il 9 ottobre 2006 con la prima detonazione: a nulla valse la risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tre anni dopo la Corea del Nord fece detonare un’altra bomba, considerata molto più potente della prima. Nel 2013 il terzo test, il primo sotto la guida del giovane generale Kim Jong-un. Nel 2016, due giorni prima del suo compleanno, autorizza la quarta esplosione, la prima relativa alla bomba all’idrogeno. Il quinto test è avvenuto il 9 settembre scorso, il più grande mai fatto dalla Corea del Nord, ma oggi è maturato il sesto test. Quanto a potenza è fino a 100 chilotoni, cioè circa 5 volte più forte della bomba sganciata dagli Usa a Nagasaki nel 1945. (agg. di Silvana Palazzo)



ECCO L’ARSENALE DI KIM JONG-UN

La bomba atomica e non solo: le armi a disposizioni della Corea del Nord purtroppo sono molto più di quelle che un “normale” Stato asiatico di quelle dimensioni è consueto mantenere nel proprio arsenale. In uno scenario di complessa e delicatissima pressione internazionale, il nutrito “bottino” di armi in mano al regime potrebbe consigliare gli Stati Uniti e l’Onu a prendere decisioni meno soft e più incisive contro il regime di Kim Jong-un. «La minaccia nordcoreana si materializza principalmente con l’incubo di 20 ordigni nucleari», spiegano fonti di intelligence della Sud Corea ai media internazionali. «A fine 2016 il Nord avesse 33 kg di plutonio, 175-645 kg di uranio arricchito e 13-30 testate nucleari pronte. I test fatti finora sono 6, a partire dal 1996. Migliaia i missili a disposizione: tipo Cruise (Kh-35, Kn-01) di gittata pari a 150-260 km, balistici a breve raggio (varianti di Scud, Kn-17, Kn-02) da 150-1.000 km potenziali e di medio raggio (Hwasong-7, No-Dong) da 1-1.500 km.



Ci sono i Kn-11/Kn-15 (da 900-2.000 km), i Bm-25 Musudan (da 4.500 km), gli Hwasong-12 (4.500 km), i Taepodong-1 da 2-5.000 km, i Hwasong-14 da potenziali 7.000-8.000 km e i Taepodong-2/Unha-3 da 4-15.000 km», si legge nel lungo report pubblicato oggi dall’Ansa. Le forze armate contano circa 1,2 milioni di soldati effettivi, il quarto più grande del mondo, con l’esercito che dispone tra le altre cose anche  7.000 tra carri armati (3.000 vecchi T54/55 ex sovietici e type 59 cinesi, 1000 versioni locali del T62 e 500 del T72) e blindati/corazzati (2.000 vecchi BMP1, BTR60 ex sovietici e Type 63 cinesi), oltre 25mila pezzi di artiglieria e 20mila lanciarazzi. La bomba atomica rischia di essere l’ultima e forse definitiva “aggiunta” che rende l’esercito nordcoreano pronto ad una battaglia. Speriamo di non scoprirlo mai..



È RISCHIO RADIAZIONI

Una guerra nucleare è alle porte? La domanda purtroppo sembra ormai sempre più retorica che altro, resta da capire il “quando”: la Corea del Nord ha spaventato ancora una volta il mondo intero, che si chiede fino a dove vorrà arrivare la minaccia del “piccolo” stato asiatico. Il test condotto con successo su una bomba all’idrogeno, la comunità internazionale sta cercando di valutare anche gli effetti avvenuti subito dopo: un doppio terremoto in primo luogo, e ora anche un possibile rischio radiazioni per le aree vicine al test condotto da Pyongyang. «Non c’è stata nessuna radiazione», ha subito chiarito l’agenzia di regime, nel tentativo come sempre di nascondere e celare ogni possibile verità che avviene dentro e fuori al proprio Paese. Per ora si sa soltanto che il test nucleare è stato il più forte di sempre, ben cinque volte oltre Nagasaki come abbiamo già spiegato. Nelle prossime ore si cercherà di capire, tramite radar e fonti di intelligence, se effettivamente vi saranno radiazioni e conseguenze dannose per le aree dove è avvenuto il terremoto e la precedente bomba all’idrogeno lanciata dal regime nordcoreano. 

TERREMOTO M 6.3 DOPO IL TEST NUCLEARE

La Corea del Nord ha appena testato una bomba all’idrogeno, il suo sesto test nucleare e forse il passo decisivo verso la definitiva arma-bomba atomica. La paura del mondo intero si fa ancora più forte in questa domenica 3 settembre, forse un passo “storico” che cambierà i rapporti (forse) tra Coree, Usa, Russia, Cina e Onu. Kim Jong-un come aveva promesso già da tempo, ha lanciato un nuovo test atomico, il primo da quando Donald Trump è presidente degli Stati Uniti. È stato stimato dalla Difesa Usa che questo ultimo test è stato addirittura cinque volte più potente dell’ultimo, un’esplosione da cento kilotoni, quasi cinque volte Nagasaki. Per questo motivo, dopo il lancio della bomba all’idrogeno si è provocato un terremoto di magnitudo 6.3 (per capirci, quello di Amatrice dello scorso 24 agosto 2016 era stato di M 6.0) nel nordest della Corea del Nord, seguito subito dopo da un altro di grado M 4.6 (ad Ischia era stato sui 3.9-4, ndr) tutti e due ovviamente di natura artificiale. È addirittura il più grande e potente terremoto mai provocato da elementi non naturali: questo per dare la cifra della pericolosità di questo ultimo test nucleare che potrebbe aver consegnato al regime di Pyongyang la definitiva “arma atomica” in grado di spaventare e “ricattare” la comunità internazionale. Poche ore prima del lancio, l’agenzia coreana di stato (KCNA) aveva annunciato di aver realizzato una bomba a idrogeno che può essere armata sul nuovo missile balistico intercontinentale di cui dispone il regime di Kim Yong Un.

TEST 5 VOLTE PIÙ FORTE DELLA BOMBA SU NAGASAKI

Il fatto che la bomba atomica possa essere ora testata su un vettore e missile intercontinentale è certamente l’elemento di maggior rilievo e preoccupazione per la comunità internazionale, Stati Uniti in primis, che cercherà una volta di più una soluzione per terminare lo scontro. La Cina, la Russia, Giappone, Sud Corea e ovviamente gli Stati Uniti hanno subito condannato il potente test nucleare del regime comunista nordcoreano, ma intanto pare che una vera soluzione non sia ancora balenata nel difficile dialogo internazionale sull’emergenza Pyongyang. Come ha resto noto il capo della commissione Difesa nordcoreano, Kim Young-woo, «Il sesto test nucleare della Corea del Nord ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni, circa 5 volte piuù forte della bomba sganciata dagli Usa sulla città nipponica di Nagasaki nell’agosto del 1945», ricordando che un chiloton è pari a mille tonnellata di tritolo. L’epicentro del terremoto provocato è stato 24 km a est-nordest di Sungjibaegam, dove si trova il sito di test nucleari nordcoreano di Punggye-ri e non ci sarebbero vittime. «Le foto pubblicate dal Rodong Sinmun mostrano un nocciolone d’argento, quella che sembra appunto una mega Bomba H, la bomba all’idrogeno, capace di provocare un’esplosione termonucleare», spiega Repubblica. Tutto è possibile ora, specie se realmente la Corea del Nord ha in mano, o poco ci manca, la bomba atomica “definitiva”. Secondo quanto spiega il presidente del Council of Foreign Relations, non c’è da stare tranquilli: «Testate nucleare, avanzamenti nei  missili: vuol dire che gli Usa si stanno avvicinando velocemente a una scelta tra rispondere alle minacce attraverso la deterrenza o un attacco preventivo».