Chi critica l’Islam come religione dovrebbe essere considerato nemico dell’Italia e del popolo italiano? Questo l’interrogativo che si è posto Magdi Cristiano Allam, finito nel mirino dell’imam di Bari, Sharif Lorenzini. L’iracheno, che ha acquisito cittadinanza e cognome italiano quando è stato adottato, in un’intervista a Repubblica Tv ha messo in guardia il popolo italiano dallo scrittore egiziano, naturalizzato italiano, da Matteo Salvini e dagli estremisti di destra e sinistra, perché vogliono «far valere la loro voce gridando falsità e concetti corrotti pur di raggiungere la loro finalità». Secondo l’imam di Bari è in atto «un’operazione volontaria per distruggere anni, cento anni, di dialogo». Per Sharif Lorenzini in Italia ci sarebbero «degli sciacalli», quindi invita a non «cadere nelle trappole di questi farabutti che vogliono portare il nostro paese alla rovina». La replica di Magdi Cristiano Allam non si è fatta attendere. Sulle colonne del Giornale ha replicato al presidente nazionale della Comunità islamica d’Italia.
“L’ISLAM MODERATO NON ESISTE”
«Io, vittima di una fatwa in tv e l’imam libero di spargere odio», parte così il duro attacco di Magdi Cristiano Allam all’imam di Bari, Sharif Lorenzini. Al politico e scrittore non va affatto giù il fatto che chi critica l’Islam debba essere condannato «come falso, corrotto, sciacallo, disfattista, farabutto». Parole dure, nonostante le quali l’imam si considera un musulmano moderato. Anche per questo motivo per Magdi Cristiano Allam non ritiene che esista un Islam moderato. «La differenza concerne i musulmani come persone», scrive sul Giornale, spiegando che l’imam Lorenzini vorrebbe veder marcire in galera a vita i cosiddetti nemici dell’Islam, condannati per «islamofobia». Il paradosso per Magdi Cristiano Allam è che l’Europa si affidi a personalità come l’imam di Bari per salvarsi dai terroristi, «non comprendendo che entrambi condividono l’obiettivo di sottometterci all’Islam». E per lui non c’è nemico più pericoloso di chi «sfrutta le nostre leggi per porre fine al diritto di dire la verità in libertà sull’Islam».