Ha sentito un coltello alla gola, poi due parole: «Voglio te». Così è cominciato l’incubo per un’anziana di 81 anni che mercoledì scorso è stata violentata al Parco Nord di Milano. Era uscita alle 6 per andare al parco come ogni giorno, visto che è solita percorrere quotidianamente 5-6 chilometri. Quando è arrivata a via Sbarbaro, sempre nel parco, le è stato puntato un coltello alla gola: dietro di sé un giovane sui 30-35 anni, straniero e dalla pelle scura. «Non era vestito di stracci, era pulito. Gli ho urlato: ma cosa sta facendo? E lui mi ha risposto: voglio te. In italiano», ha raccontato la signora ai microfoni de Il Giorno. Non c’era nessuno attorno a cui chiedere aiuto, quindi ha implorato quel giovane di lasciarla andare. Pensava volesse rapinarla, quindi gli ha offerto dei soldi, ma non era quello l’obiettivo di quell’uomo. E quando l’ha compreso la signora gli ha urlato: «Ma lo sai che ho più di 80 anni? Cosa vuoi fare? Ti rendi conto?». Non c’è stato nulla da fare: l’aggressore l’ha stressa a sé e l’ha violentata.
AGGREDITA ALLE 6 NEL PARCO: LA RICOSTRUZIONE
Una passeggiata si è trasformata in un incubo per un’anziana signora di Milano, stuprata mercoledì scorso. Ha rievocato quei terribili momenti in un’intervista a Il Giorno, nella quale ha rivelato di aver raccontato della violenza a suo figlio quando è tornata a casa. «Lui non si capacitava. Mi ha detto di denunciare subito tutto. Io però per prima cosa mi sono lavata e disinfettata. Non riuscivo neanche a pensare a quello che era successo». Quindi si è recata all’ospedale come tutti i giorni, visto che assiste i malati, ma quello non era un giorno come tutti gli altri. Intanto è partita la caccia all’uomo che l’ha violentata. La speranza dell’anziana è che venga assicurato quanto prima alla giustizia e che paghi per quello che ha fatto. Questa signora però ha una grande forza d’animo: ha assicurato che non intende farsi condizionare da questa esperienza, di voler continuare la sua vita come prima. «Se l’avesse fatto a una ragazza giovane, probabilmente si sarebbe trascinata il trauma per tutta la vita. Ci sono anche persone che si uccidono per quello che è capitato a me».