Continuano a Torino gli scontri tra le forze degli ordini e i manifestanti che contestano il G7 nel capoluogo piemontese: dopo che nella mattinata di oggi c’era stato un primo lancio di razzi e petardi contro gli uomini della Polizia in assetto anti-sommossa, schierati davanti alla zona dove si sta svolgendo il vertice sul lavoro presieduto dal ministro Giuliano Poletti, è notizia dell’ultima ora che è stato sferrato una secondo attacco con lanci di petardi: i manifestanti hanno infatti dato vita improvvisamente a una seconda raffica nei pressi delle vie che conducono all’ingresso alla Reggia di Venaria; come in precedenza, anche stavolta la Polizia ha risposto con dei lacrimogeni e ricorrendo agli idranti per disperdere alcuni dimostranti, ma senza ricorrere stavolta a delle cariche. Secondo quanto si apprende, al termine di questo nuovo lancio di petardi ragazzo sarebbe stato fermato e portato via, come peraltro accaduto ad altri che avevano cercato di forzare precedentemente il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine. (agg. di R. G. Flore)



IL CORTEO E LE PROTESTE DEI MANIFESTANTI

Nuova giornata di proteste a Torino contro il G7: è cominciata la manifestazione di Reset G7 contro il summit internazionale che oggi chiude alla Reggia di Venaria. Alcune centinaia di persone si sono radunate al presidio di corso Cincinnato, che ha raggiunto corso Toscana, dove è prevista la partenza del corteo di protesta contro il G7. «Passiamo per strade e mercati per far capire alla gente che siamo con loro», spiegano al Messaggero i manifestanti, che si definiscono «precari, lavoratori sfruttati, disoccupati». Dopo le tensioni di ieri a Torino, dove ci sono stati diversi scontri con la polizia, il corteo è partito. Imponente comunque il dispositivo di sicurezza. «Non siamo sporchi e cattivi, ma solo gente vera, stufa di vedere che i nostri figli non hanno più futuro. Se i meccanismi dell’economia del mondo non cambiano, sarà un disastro», fanno sapere i manifestanti. Poi hanno spiegato le ragioni di questa grande manifestazione: il G7 è considerato «inutile» e «mirato solo a mantenere le drammatiche povertà in continuo aumento in tutto il mondo». (agg. di Silvana Palazzo)



SU UN FURGONE TORNA LA GHIGLIOTTINA

Tensione a Torino per le manifestazioni contro il G7 che si sta svolgendo in questi giorni a Venaria. Sul furgone dei circa 500 manifestnati anti G7 in corso Cincinnato è rispuntata la ghigliottina con cui qualche giorno fa erano stati decapitati i fantocci di Renzi e Poletti. Era successo proprio davanti alla Reggia di Venaria, suscitando polemiche, e ora sembra essere ricomparsa per un giro nel quartiere Vallette durante la manifestazione di protesta indetta per questa mattina.  I quasi 300 manifestanti che questa mattina si sono dati appuntamento davanti al mercato di corso Cincinnato per l’ultima giornata di protesta contro il G7,  Hanno comunicato di “aver scelto il quartiere della crisi e degli sfratti per discutere dei problemi degli ultimi”. Queste manifestazioni si aggiungono a quelle che ieri hanno tenuto con il fiato sospeso, culminando con i tafferugli che hanno portato al pronto soccorso tre agenti. (agg. Eleonora D’Errico)



GLI SCONTRI E TRE AGENTI FERITI

In giornata i partecipanti hanno marciato con manifesti recitanti slogan come: “Il nostro obiettivo? Rovinare la vetrina dei padroni del mondo” e “Il nostro autunno di lotta comincerà le contestazioni al G7”. I maggiori problemi, come racconta Torino Today, hanno visto coinvolti alcuni manifestanti di Askatasuna, che hanno bloccato piazza Vittorio Veneto e l’accesso al ponte della Gran Madre: durante il corteo un’auto ha anche colpito alcune persone, mentre in via Montebello i manifestanti hanno incendiato alcuni cassonetti. Ma il picco si è verificato durante la notte quando, verso le 22.30, in via Po, si sono udite violente esplosioni seguite da un fitto lancio di razzi e fuochi d’artificio ad altezza d’uomo contro i reparti di polizia schierati in equipaggiamento antisommossa che stavano bloccando l’accesso alla zona in cui alloggiano i ministri del G7. In questa circostanza due agenti sono rimasti feriti dai botti mentre alcuni manifestanti sarebbero stati fermati e portati in Questura. Durante la giornata si sono svolte anche manifestazioni pacifiche,come quella che ha visto per protagonisti i raider di Foodora e Deliveroo che hanno lasciato biciclette, zaini e divise e si sono ritrovati sotto la Mole per un’assemblea internazionale con l’obbiettivo di fare rete, scambiarsi esperienze di protesta maturate nelle principali città europee e avanzare rivendicazioni comuni: un salario minimo, che trasformerebbe quelli che tutti oggi chiamano “lavoretti” in veri e propri lavori, e contratti subordinati con tanto di tutele. (agg. Eleonora D’Errico)

OGGI ULTIMA GIORNATA

Ultima giornata di incontri al G7 di Torino, a cui partecipano i ministri di Italia, Franca, Germania, Stati Uniti, Canada, Giappone e Regno Unito. Sono tre i filoni dell’Innovation week italiana: Industria, Scienza e infine Lavoro. Questo è il settore su cui vertono gli ultimi due giorni del G7 di Torino. E infatti ieri si è parlato del futuro modello di lavoro e del suo impatto sull’intero processo di innovazione, al cui centro devono esserci persone e, appunto, lavoro. Le discussioni si sono tenute a Venaria, dove non sono mancate le proteste dei manifestanti che si sono scontrati con la polizia. Oggi dunque si tornerà a parlare di future politiche del lavoro e dell’occupazione. Tra gli obiettivi di questo filone del G7 di Torino c’è, come riportato da Teleborsa, quello di concordare un passo operativo concreto per rendere più forte e permanente la cooperazione tra i paesi membri e rafforzare il ruolo di leadership degli stessi in questo settore, del resto il lavoro è una componente fondamentale del cambiamento.

IL DIBATTITO SUL LAVORO E IL RISCHIO SCONTRI

I temi affrontato al G7 di Torino sono inevitabilmente ispirati dal piano d’azione adottato dai Capi di Stato durante il vertice del G7 di Taormina, oltre che dalle esperienze raccolte nei vari forum internazionali e dagli ottimi risultati della presidenza tedesca del G20: in questo modo possono essere forniti contributi importanti allo sviluppo di soluzioni condivise. Anche i sindacati partecipano a questo vertice, considerato importante, come riferisce Teleborsa, per «inquadrare il futuro del lavoro con i principi di una giusta transizione». Inoltre, ritengono che la discussione sul futuro del lavoro debba essere «saldamente basata sui principi di una giusta transizione» affinché i lavoratori non paghino «il costo dell’adeguamento alla prossima rivoluzione della produzione e alla digitalizzazione delle nostre economie, nonché ai cambiamenti climatici ed alle politiche di crescita ecocompatibili». Oggi però potrebbero culminare le proteste con un corteo unitario: non si escludono eventi fuori programma o iniziative a sorpresa, per cui resta massima l’allerta a Torino.