Una interessante pubblicazione su America Magazine affronta in questi giorni uno dei temi di maggiore complessità all’interno della già difficile storicamente questione dell’unità tra i cristiani. A 500 anni dalla Riforma Protestante di Martin Lutero, un sondaggio condotto da Pew Research Center parla molto chiaro: la maggioranze dei protestanti americani, il 52%, ritiene che sia le buone opere che la fede siano necessari per la salvezza di ogni singolo uomo. Non solo, affermano gli stessi cristiani luterani di aver bisogno sia dell’insegnamento della Chiesa, della tradizione e ovviamente anche della Bibbia. Una autentica rivoluzione in atto? Posto che i sondaggi, come sempre, vanno presi e considerati per quelli che sono, ovvero intenzioni e risposte brevi a domande complesse che hanno caratterizzato la storia dell’intera Chiesa universale, le novità di questa indagine sono davvero importanti. Infatti, questi risultati sono tradizionalmente legati a persone fedeli alla Chiesa Cattolica e per nulla invece ai protestanti: la tradizione e l’insegnamento di Lutero metteva in prima linea “sola fide e sola scriptura”, con la sola fede e con la sola Sacra Scrittura.
Ebbene, in questo sondaggio e vedendo anche le ultime opere nel mondo protestante, solo il 305 ritiene che la salvezza arrivi esattamente come indicava il Fondatore della Riforma. Di contro, nella stessa analisi, si vede come i cattolici americani siano per l’81% convinti che buone azioni e fede siano necessarie insieme per la salvezza e il 75% è convinto che vi sia bisogno anche della tradizione e della Bibbia. Le nuove “constatazioni” sottolineano che quanto prima rappresentava una divisione intrinseca tra la Chiesa Cattolica e i protestanti ora non sembra più essere tale. «I dati mostrano che i cristiani americani, in generale, sono più probabili d’essere d’accordo che di essere in disaccordo su queste credenze cristiane fondamentali», scrive il lungo articolo di America Magazine.
CRISTIANI AMERICANI ED EUROPEI, IL SONDAGGIO
Il Pew Research Center ha anche pubblicato un’analisi simile dei cristiani europei: tra i suoi risultati primari è che i cattolici e i protestanti, anche in Europa, si vedono come oggi più simili di quanto avveniva in passato. Va registrato, punto importante, che purtroppo la professione di fede è sempre meno diffusa e la necessità di evangelizzazione è di nuovo sorta come negli anni pre-Novecento, sia per i cattolici che i protestanti (altro punto in comune, pur se negativo). Ma è decisamente importante come l’Unità dei cristiani non sia mai stata così “possibile” come in questi anni: ad esempio, in Germania (dove nacque Lutero, ndr) il 98 per cento dei protestanti e il 97 per cento dei cattolici hanno espresso la volontà di accettare membri delle altre confessioni nelle loro famiglie. Dentro a questi elementi vi sono problematiche molto diverse (come ad esempio la costante e continua disaffezione dei cattolici tedeschi rispetto alla guida centrale del Vaticano, per citarne uno) ma la novità resta: «Lutero, e altri pensatori protestanti dopo di lui, ha sottolineato che le opere (come l’elemosina o la penitenza) non garantiscono la salvezza, ma solo la fede nel sacrificio di Cristo. Allo stesso modo, hanno insegnato che la Bibbia, non le tradizioni tramandate nel tempo, è l’unica fonte di orientamento religioso per i cristiani», si legge nella rivista Usa.
Di contro la Chiesa Cattolica sappiamo che nella storia ha affermato come la fede senza buone opere non può garantire la salvezza e che sia la Scrittura sia la tradizione sono autorevoli per i cristiani; ecco, tali risultati ultimi rivelati dal Pew Center e da autorevoli Consigli sia cattolici che protestanti, riflettono un dato nuovo e assai importante come il progressivo avvicinamento di due mondi per secoli separati e in lotta. I profondi gesti delle varie Chiese per poter avvicinarsi tra loro – come il dialogo tra Benedetto XVI e gli Anglicani, o quello tra Papa Francesco e gli stessi Luterani, solo per citarne alcuni – sono stati per anni molto importanti, ma si è sempre pensato che poi a livello di fede “popolare” le differenze rimanessero e anche molto profonde. Ebbene, la nuova ricerca suggerisce che l’unità della fede esiste anche ad un livello molto più “basilare” e “semplice”, una sfida che va bene oltre il semplice “dialogo” ma affronta il tema della profonda ricerca di unità all’interno della Chiesa di Cristo.