Il ragno violino, insieme all’argia, in Sardegna è certamente uno dei ragni più velenosi, eppure Massimo Stara, l’uomo deceduto sabato notte a tre mesi dal morso, potrebbe essere morto non direttamente a causa del veleno dell’aracnide. Stando a quanto riporta Il Secolo XIX che ripercorre l’intera vicenda, dall’ospedale Santissima Trinità nel quale l’uomo è stato ricoverato, i sanitari fanno sapere che la sua morte non sarebbe direttamente riconducibile al morto del ragno. Massimiliano, infatti, soffriva di alcune patologie già note agli stessi medici e che durante il primo ricovero avrebbero riscontrato. Stara era stato già in ospedale per alcune sue patologie nel 2012 e il suo quadro complessivo, dunque, risultava essere già compromesso. Anche questa volta era stato curato esattamente come accaduto in passato. In questo contesto già piuttosto complicato, si era inserito il morso del ragno violino avvenuto, come segnalato dalla stessa vittima, tre mesi fa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



UCCISO DAL VELENO?

Una puntura di ragno violino è stata letale per Massimo Stara, 45enne cagliaritano che è morto dopo tre mesi di agonia. Sabato notte è deceduto in ospedale, dove era stato ricoverato per un morso del ragno, dopo la quale ha riportato un grave danneggiamento di fegato, polmoni e muscoli. «Ho passato momenti difficili e sono stato quattro giorni in coma. Ora spero di potermi riprendere, anche se non sarà facile», aveva dichiarato Stara, che però non ce l’ha fatta. Sembrava sulla strada del recupero, ma sabato sera si è aggravato improvvisamente ed è morto. Dopo la puntura si era formata una bolla sulla gamba da cui fuoriusciva del liquido. La puntura gli avrebbe prima consumato i tessuti delle gambe e dei muscoli, poi ha compromesso gli organi. I collegamenti tra la puntura e la malattia però non sono certi: non si può escludere che l’uomo, sebbene sia stato punto dal ragno violino, sia morto per altre patologie. 



ANTIDOTO DISPONIBILE SOLO IN BRASILE

Il ragno violino è diffuso nell’area mediterranea e in tutta l’Italia. Il suo nome è legato ad una macchia sul dorso che assomiglia a un piccolo violino. Il corpo non è più grande di otto millimetri, ma questo ragno ha zampe lunghe e sottili con cui arriva a superare i 3-4 centimetri. Le femmine sono più grandi dei maschi, come in molte specie di ragni. La sua indole non è aggressiva, morte solo per difendersi in caso di pericolo. Il morso non è doloroso, ma porta al gonfiore della parte colpita in poche ore: le tossine rilasciate provocano la necrosi dei tessuti. Chi è allergico può andare incontro al loxoscelismo con la formazione di un’ulcera. In casi gravi si può arrivare all’amputazione dell’arto colpito, in quelli estremi – e sono due quelli conosciuti in Europa – si può arrivare alla morte. È disponibile un antidoto al veleno del ragno violino, ma solo in Brasile. In Italia è ancor più conosciuta la vedova nera mediterranea, il cui corpo è caratterizzato da 13 macchie rosse su sfondo nero.

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