Un dirigente della Stie di San Vittore Olona rischia di morire per una lite con un funzionario. Lo aveva rimproverato per una questione di lavoro ed è stato aggredito a pugni e calci: cadendo a terra, ha battuto violentemente il capo, perdendo i sensi. Ricoverato in Rianimazione, versa in gravi condizioni: ha riportato fratture al volto ed è in coma indotto. Le prossime ore saranno decisive per il decorso post-traumatico, ma saranno importanti anche gli accertamenti neurologici a cui verrà sottoposto. La lite è scoppiata lunedì, poco dopo le 7, nella storica sede della Stie tra il numero uno dell’ufficio di San Vittore Olona e il funzionario addetto alla gestione della biglietteria. Pare che il responsabile dovesse consegnarli una lettera di richiamo per motivi disciplinari, a causa del mancato rispetto degli orari di lavoro. Vecchie ruggini potrebbero aver avuto un peso, ma nessuno ha confermato. Forse l’addetto ai biglietti, giudicando ingiusta la contestazione, ha perso la testa e colpito ripetutamente il capo, continuando a inferire quando è finito a terra.
“UN ATTO DI FOLLIA HA DISTRUTTO DUE FAMIGLIE”
Il dirigente della Stie, azienda leader nei trasporti urbani ed extraurbani, è stato soccorso prima dai dipendenti, attirati peraltro dal trambusto. Poi è stato portato in ospedale e ricoverato in Rianimazione. Ora i cento lavoratori sono in ansia per il loro capo, che lavorava alla Stie da dieci anni. Il funzionario che invece lo ha aggredito è stato arrestato dai carabinieri di Cerro Maggiore. Come riportato dal Corriere della Sera, ha riportato solo qualche escoriazione alle mani: medicato e dimesso dall’ospedale, è stato poi trasferito nel carcere di Busto Arsizio. Ora deve rispondere dell’accusa di tentato omicidio. L’uomo, che lavorava in azienda da ventisette anni, avrebbe un precedente per lesioni. La direzione generale della Stile di Lodi ha commentato la vicenda: «Siamo esterrefatti per ciò che è successo nell’ufficio di San Vittore Olona, un atto di follia che in un attimo ha distrutto due famiglie perbene, da tanti anni al servizio della nostra società».