L’idea del Sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, sulla possibilità di accogliere bambini migranti per rivitalizzare le scuole dell’isola a corto di iscritti, è stata come prevedibile oggetto di discussione. Per analizzarla al meglio Vanity Fair ha intervistato il primo cittadino di Ventotene che ha spiegato la sua visione delle cose: “Ventotene è una piccola isola di un chilometro e mezzo quadrato. Come tutti i piccoli borghi d’Italia è soggetta allo spopolamento, la cui prima conseguenza è la chiusura della scuole. Molte delle famiglie che c’erano hanno deciso di andare via per mancanza di servizi essenziali come la sanità e i trasporti. Per evitare la chiusura delle scuole ci siamo immaginati questa soluzione. Il nostro obiettivo è accogliere soprattutto bambini in età scolare, bambini orfani, non accompagnati o donne con minori da accogliere nella nostra casa per anziani che oggi è quasi vuota e potrebbe diventare una casa famiglia.” Saranno solo però piccoli migranti ad essere accolti: “Fronteggiare l’emergenza demografica attraverso una arrivo selezionato di migranti così come la selezione di strutture di supporto ha senso. Ogni realtà deve potere esprimere un’accoglienza adeguata al suo territorio.” (agg. di Fabio Belli)
SOLAMENTE 10 I BAMBINI ISCRITTI
Con soli 2 iscritti al nuovo anno scolastico per le medie e 8 alle elementari, Ventotene rischia di non poter garantire la continuità dei suoi istituti, costringendo le famiglie residenti sull’isola a portare i propri figli a studiare sulla terraferma. Per scongiurare questa ipotesi si è mosso in prima persona il sindaco Gerardo Santomauro, invocando l’invio a Ventotene di famiglie di migranti con bambini al seguito. Se una parte degli abitanti ha storto il naso alla prospettiva di una convivenza con i profughi, lo stesso non si pul dire per don Vincenzo Macera, parroco della chiesa di Santa Candida. Il prelato, come riportato da La Repubblica, vede nella proposta del sindaco un’occasione da non perdere per l’intera comunità:”Si tratta di una buona iniziativa, va incoraggiata e ben organizzata. Può educare tutti a vivere insieme”.
VENTOTENE SENZA STUDENTI
C’è chi per impedire l’ingresso dei migranti nel proprio paese ha imbastito proteste veementi, arrivando a bloccare la rete stradale. Altri, come a Ventotene, l’arrivo dei migranti, lo invocano disperatamente: quasi a voler dire che i profughi possono realmente rappresentare una risorsa, spesso indispensabile, per il Paese. Lo ha capito il sindaco di Ventotene, isola europeista per vocazione, che si sta spendendo proprio per far sì che vengano inviate tante famiglie di migranti, possibilmente con figli. Il motivo? Riempire le scuole, che altrimenti rischiano la chiusura. La situazione, come riporta La Repubblica, in questo senso è drammatica: a Ventotene alla scuola media sono attualmente iscritti solo 2 bambini. Non va molto meglio alla scuola elementare, dove le iscrizioni sono invece 8, troppo poche per garantire la continuità dell’attività scolastica. Un numero derivato dal fatto che a Ventotene, affollata d’estate anche da 5000 turisti, i residenti sono in realtà meno di 600 e nei mesi invernali solo 200. Le famiglie del posto stanno già facendo i conti con la prospettiva di dover portare i figli a studiare sulla terraferma: una si è già organizzata a Formia. Da qui il moto di ribellione del sindaco, Gerardo Santomauro: dateci i migranti, li vogliamo a Ventotene.
L’IDEA DEL SINDACO
L’idea del sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, è quella di riempire le scuole dell’isola con i figli dei migranti. Un processo che potrebbe facilitare anche il processo d’integrazione nelle comunità dei genitori al seguito. L’emergenza per gli istituti scolastici del posto riguarda in particolare la scuola media:”L’anno scolastico sta per iniziare e ancora non sappiamo se la scuola media resterà aperta. Non abbiamo avuto riscontri dall’ufficio scolastico“, dice il primo cittadino. Santomauro spiega:”Il nostro appello al ministro Valeria Fedeli è quello di garantire l’istruzione sull’isola fino ai 14 anni e per questo siamo pronti ad accogliere famiglie di migranti con bambini e orfani, sia italiani che stranieri. Possiamo mettere loro a disposizione la casa-alloggio per anziani, trasformandola in una casa famiglia“. Inutile dire che sull’isola ci siano delle frange che fanno resistenza. C’è chi preferirebbe salvare le scuole con delle lezioni in video-conferenza, piuttosto che accogliere gli immigrati a Ventotene. L’idea del sindaco, però, è quella di riportare Ventotene al centro del dibattito politico-europeo, così come accadde all’epoca del Manifesto firmato da Spinelli e Rossi: “Aprire agli orfani e alle famiglie di migranti per noi rappresenta un’apertura dell’isola al mondo esterno, un modo per renderla di nuovo simbolo dell’Europa delle vere aperture verso i deboli che diventano risorse. Abbiamo qui già molti stranieri, romeni in particolare, che vivono in pace e sono appunto una grande risorsa”.