Sono state rese note dalla Cassazione le motivazioni della sentenza che ha portato all’assoluzione della sorellastra della piccola Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo senza essere mai più ritrovata. Jessica Pulizzi, sospettata di essere coinvolta nel sequestro della piccola, secondo la Cassazione ha a suo carico solo qualche indizio ma nessuna prova che possa portare a una condanna. La Pulizzi aveva quattordici anni quando la sorellina di quattro anni è scomparsa nel nulla, ma non può essere incriminata sulla base degli elementi emersi durante il processo. Anche il fatto che la ragazza si trovasse a circa 500 metri di distanza dal luogo in cui Denise è stata vista per l’ultima volta non può essere probante, essendo Mazara del Vallo in Sicilia un piccolo centro in cui le distanze sono particolarmente ridotte. Il che non ha portato di fatto a far emergere nuovi elementi sul caso.



IL COMMENTO DELLA MAMMA, PIERA MAGGIO

Dunque la Cassazione ha di fatto stabilito come la sorte di Denise sia a tutt’oggi, a 13 anni dalla sua scomparsa, ancora sconosciuta. La mamma di Denise, Piera Maggio, ha commentato con amarezza all’Ansa il muro di gomma che ancora impedisce di far emergere la verità riguardo la sua bambina: “ Resto convinta che i responsabili della sparizione di mia figlia non vengono da lontano. Uno sconosciuto non si avventura in una piccola città come Mazara del Vallo per cercare bambini da rapire. il rapitore sapeva bene ci fosse Denise. Chi conosce la verità non parla per paura o per omertà. Il primo settembre 2004 è svanita nel nulla una bambina, non un oggetto. Basta con l’omertà, chi sa parli. Ho saputo dal mio avvocato che sono state depositate le motivazioni della sentenza emessa dalla Cassazione relativamente all’assoluzione di Jessica Pulizzi. Al momento non ho dichiarazioni da fare perché prima di esprimermi voglio ricevere una copia di queste motivazioni e leggerle con grande attenzione“.



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