Per qualche ora è rimasta in pista l’ipotesi della salmonella per spiegare la maxi intossicazione degli allievi agenti (saliti a 188 intanto, su 274 totali) ma ora è stata smentita dalla stessa Scuola di Polizia Penitenziaria. Va detto che le condizioni dei futuri agenti sono migliorate e questa è la miglior notizia: dopo l’ipotesi accantonata della salmonella contratta in qualche condimento (maionese, forse, consumata in mensa) avanza la possibile spiegazione delle cisterne idriche in uso alla struttura di Cairo Montenotte. Inoltre, il fatto che sono stati male tantissime persone che avevano mangiato cosa diverse fa propendere per qualcosa legato all’acqua con cui sono state cucinati i vari piatti, piuttosto che qualche singolo alimento specifico. Intanto stamane si è tenuto un sopralluogo alla Scuola e poi un incontro proprio sul caso di intossicazione all’ospedale di Cairo, alla presenza della vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, il sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini e il direttore generale di Asl2 Eugenio Porfido. 



ESCLUSA L’INFLUENZA

L’emergenza a Cairo Montenotte è scattata nella notte all’interno della Scuola per allievi di Polizia Penitenziaria nel centro ligure in provincia di Savona: in tutto 150 allievi (dei 274 che hanno iniziato qui il corso lo scorso 8 gennaio per diventare agenti penitenziari) sono stati colpiti da infezione gastro intestinale nella scuola di Cairo dopo aver probabilmente ingerito cibo avariato o, peggio, acqua sporca e malsana dai rubinetti. Al momento il 118, attivato per intervenire e curare gli sfortunati allievi agenti, ha confermato due possibili ipotesi: epidemia influenzale, oppure proprio un’intossicazione alimentare. La gastroenterite ha colpito duramente seminando il “panico” nella Scuola, dato che non si capivano subito i motivi e si è pensato subito al peggio; comunità sconvolta a pochi giorni dall’altro grave episodio avvenuto a Cairo Montenotte, l’incendio del deposito di riciclo rifiuti di qualche giorno fa. Questa volta però si tratta ovviamente di tutt’altra emergenza: «Stiamo fornendo tutte le notizie ai famigliari che stanno prendendo d’assalto i nostri centralini, ma lanciamo un appello per tranquillizzarli e non fare dell’allarmismo. Dall’Asl abbiamo avuto indicazioni di tenere la mensa aperta, altro elemento che potrebbe confermare che non si tratta di intossicazione alimentare o legata all’acqua, servendo, ovviamente, una dieta leggera», spiegano dalla Scuola che tiene aperta tutte le ipotesi possibili sull’intossicazione.



AGENTI COLPITI DA ACQUA MALSANA?

Secondo quanto riporta il Secolo XIX già da questa mattina gli agenti si sono sentiti meglio e solo uno è stato ricoverato, ma in seguito ad una caduta per un mancamento dovuto proprio alla maldisposizione gastrointestinale. In attesa di capire cosa sia realmente successo, il sindaco del Comune della Val Bormida, Paolo Lambertini, ha consigliato a tutti i cittadini di far bollire l’acqua dell’acquedotto se utilizzata per fare da mangiare, confermando come questa sia una delle ipotesi più accreditata per l’infezione girata in tutta la Scuola Penitenziaria. Dopo le forti piogge dei giorni scorsi, infatti, in molti punti del comune l’acqua usciva marrone dai rubinetti: «basta però allarmismi in rete, con ipotesi infondate. Ad ora, non c’è la conferma, anzi, pare probabile l’esclusione, di alcuna correlazione tra i fenomeni dell’acqua sporca in alcune zone di Cairo, che tra l’altro si sta risolvendo, e quanto è successo alla scuola di polizia penitenziaria. In questa fase operativa e delicata di verifica, in attesa dei risultati ufficiali dell’Asl e Arpal, non tollereremo notizie false e non confermate fatte circolare, e valuteremo se denunciare gli autori per procurato allarme». Il sindaco di Cairo Montenotte è durissimo nell’accusare chi sta allargando i cordoni dell’allarmismo, specie dopo che l’Asl ha escluso dalle prime analisi che vi siano reali criticità nell’acqua potabile comunale.

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