Lo scandalo molestie ha scosso il mondo del cinema dopo il caso Harvey Weinstein e nelle ultime settimane molti produttori, registi ed attori sono finiti al centro di accuse. Nelle ultime ore, è arrivata la pesante accusa dell’attore Johnathon Schaech nei confronti del regista italiano Franco Zeffirelli. Premiato nel 1969 con il David di Donatello alla miglior regia per “Romeo e Giulietta”, il regista di Firenze avrebbe abusato dell’artista statunitense nel 1993 sul set di “Storia di una capinera”, primo film della sua carriera cinematografica. Oggi quarantottenne, Schaech ha scritto un lungo articolo-confessione su People, in cui ha spiegato cosa è accaduto venticinque anni fa: “Franco mi ripeteva che ero bello e meraviglioso, mi raccontava delle storie incredibili e ciò che avrei dovuto fare per essere un vero artista. Lui aveva 70 anni e io 22: Franco portò me ed altri attori a Roma e ci condusse in posti in cui nessuno poteva andare. Mi sentivo davvero fortunato, ma quando Zeffirelli beveva molto diventava aggressivo e violento”.



L’ACCUSA DI JOHNATHON SCHAECH

Continua Johnathon Schaech su People, spiegando i fatti del 1993 e le molestie del regista italiano: “Quasi quotidianamente Franco mi diceva di aver bisogno di stare con me. A tarda notte, spesso, veniva a bussare alla porta della mia camera ma io non aprivo mai, sebbene lui insistesse. Non avevo un agente o qualcuno con cui parlare e Franco stava diventando sempre più aggressivo, tanto da criticarmi per qualsiasi cosa facessi: non gli andava bene niente”. Ed ecco la pesante accusa nei confronti di Franco Zeffirelli: “Ha tentato di farmi del sesso orale: io non ho fatto nulla e sono rimasto disteso sul letto. Non ho pensato di doverlo fare per la mia carriera, ma credevo fosse una sorta di passaggio. Non ho urlato, ero vulnerabile: non l’ho fermato e mi sono occorsi venticinque anni per capire come mai non ci sono riuscito”. Conclude Johnathon Schaech: “Quando capì che non avrebbe ottenuto da me ciò che desiderava se ne andò: da quel momento non ha mai più provato a toccarmi. E’ stata un’esperienza che mi ha distrutto, non sapevo cosa fosse successo. Questa storia l’ho seppellita per venti anni e mi ha causato problemi di alcol, droga e dipendenza sessuale”. Come riporta l’Ansa, il figlio Pippo Zeffirelli ha immediatamente smentito le accuse: “Le asserzioni sugli abusi non sono vere. I registi hanno stili diversi e quando hanno a che fare con attori senza esperienza, a volte, sono più esigenti e più pressanti”.

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