La famiglia di Rosa Di Domenico, la 15enne scomparsa dallo scorso maggio da Sant’Antimo, in provincia di Napoli, sperava nel suo ritorno a casa in vista del Natale, ma così non è stato. Il suo caso è stato affrontato ieri sera nel corso della trasmissione Chi l’ha visto, durante la quale la conduttrice Federica Sciarelli ha ricordato la promessa fatta dal padre di Qasib, il 28enne con il quale Rosa massaggiava prima di scomparire nel nulla, secondo il quale la giovane avrebbe fatto presto ritorno dai suoi cari. “Non è tornata, abbiamo aspettato ma nulla”, ha spiegato la madre della giovane. Quel messaggio giunto ai genitori tramite un numero anonimo e con il quale Rosa avrebbe dovuto tranquillizzare la famiglia, in realtà avrebbe avuto l’effetto contrario. In quel video la 15enne chiedeva esplicitamente che venissero cancellate tutte le denunce che i suoi genitori avevano presentato quando lei aveva 13 anni: “Abbiamo fatto tre denunce, io non capisco ancora i ministri, le procure… ma che stanno aspettando?”, si è domandata la madre. Quelle denunce per casi gravissimi, come spiega il presidente dell’associazione Penelope, facendo riferimento ad un reato (la pedopornografia) perseguibile d’ufficio, anche volendo non sarebbero ritirabili. Ad oggi non sarebbe neppure chiaro se Qasib sia stato o meno indagato per il rapimento di Rosa: “Sinceramente non ci interessa, noi vogliamo solo che nostra figlia torni a casa”, ha commentato il padre.



ROSA DI DOMENICO: RABBIA DEI GENITORI

I genitori di Rosa Di Domenico, ieri sera in diretta hanno denunciato la sensazione di totale abbandono da parte di forze dell’ordine ed istituzioni rispetto alla drammatica situazione legata alla scomparsa della figlia minorenne, da ormai sette mesi e mezzo. Da poco si sono anche rivolti all’associazione Penelope, ma ad oggi il solo aiuto sarebbe giunto unicamente dalla trasmissione Chi l’ha visto. “Qualcuno ci ha persino detto di rassegnarci!”, ha rivelato la madre di Rosa. Nonostante le tre gravi denunce, ad oggi la famiglia non ha mai ricevuto alcuna notizia della ragazzina. L’indagine è certamente delicata e lo stesso presidente dell’associazione Penelope si è detto ottimista: “Qualora non si riuscisse a trovare la ragazza sarebbe un fallimento totale da parte degli investigatori. Non penso che i nostri investigatori possano accettare tacitamente un simile fallimento perché minerebbe la serenità di tutti noi. Voglio essere fiducioso”. “Mia figlia è una ragazza italiana portata via da un pakistano”, ha ribadito la madre, disperata ed arrabbiata al tempo stesso per l’assenza di azioni intraprese dagli inquirenti.

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