Anche Pomeriggio 5 ha tentato di parlare con Antonio Logli, di recente tornato a lavorare nel comune dopo aver vinto la causa. Per la prima volta, il marito di Roberta Ragusa rompe il silenzio proprio nel giorno della triste scomparsa rimasta ad oggi un grande mistero. Pochissime le parole pronunciate dall’uomo che però sembra aver cambiato atteggiamento rispetto al passato, quando alle domande della stampa replicava con un invalicabile silenzio e con qualche sorrisetto di sfida. Alla domanda su come stia, Logli ha replicato: “Sono solo tornato a lavorare dove avrei dovuto restare”. Ma come è andata la prima settimana di lavoro in municipio? Brevissima anche questa risposta: “Ve ne renderete conto che la mia vita non è più una vita”, ha replicato, prima di congedarsi. E alla domanda se, proprio nell’anniversario della scomparsa della moglie Roberta farà qualcosa, Antonio è tornato a restare in silenzio, lasciandosi alle spalle la giornalista di Pomeriggio 5. Logli è stato raggiunto poi all’uscita dal lavoro ma rispetto alle domande sulla sua posizione rispetto alle accuse sul giallo della moglie e sul ritorno in aula in occasione dell’Appello, l’uomo è rimasto nuovamente in silenzio, ha salutato gentilmente ed è andato via. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ANTONIO LOGLI TORNA A LAVORARE IN COMUNE
Dal 9 gennaio scorso, Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa e condannato a 20 anni di carcere in primo grado per il suo omicidio, ha iniziato il suo nuovo lavoro come dipendente presso il Comune di San Giuliano Terme, in attesa della ripresa del processo con l’Appello in programma dal prossimo 14 marzo a Firenze. L’uomo, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo saliente nel giallo di Roberta Ragusa, sparita nel nulla nella notte tra il 12 ed il 13 gennaio di sei anni fa, sebbene si sia sempre definito innocente rispetto alla triste vicenda. Dall’inizio del giallo Logli è sempre rimasto ben lontano dagli sguardi indiscreti e così ha fatto anche lo scorso martedì quando ha firmato il cartellino come impiegato amministrativo all’ufficio lavori pubblici, scatenando la polemica. In realtà, come spiega La Nazione, il reintegro è da considerarsi il frutto di un accordo tra l’amministrazione comunale e il 54enne accusato del delitto di Roberta, dopo aver perso una vertenza avviata prima della scomparsa della donna. Ma se fuori dal comune le proteste di molti cittadini si sono fatte sentire, come è andata invece tra i suoi colleghi di lavoro? Lo scopriremo nel corso della nuova puntata di Pomeriggio 5 che torna con una importantissima esclusiva sul caso.
ANTONIO LOGLI CAMBIA STRATEGIA
Antonio Logli, infatti, avrebbe deciso di cambiare strategia e, dopo essere rimasto per anni in silenzio di fronte alle insistenti domande dei giornalisti, avrebbe deciso di rompere il silenzio e di parlare alla stampa. Lo ha fatto anche davanti alle telecamere di Pomeriggio 5 e prima ancora ai microfoni dei cronisti che lo attendevano lo scorso martedì sulla soglia del municipio presso il quale ha preso servizio all’ufficio tecnico come amministrativo. Logli, dunque, fa crollare la sua barriera finora costruita con i suoi stessi silenzi ed i sorrisi di sfida e decide di parlare a viso aperto. Al cospetto dei tanti cronisti presenti qualche giorno fa si è difeso asserendo senza mezzi termini: “Sicuramente verrò assolto”. Una speranza che sa però di vera certezza, in vista dell’Appello per il delitto della moglie Roberta Ragusa e che non è poi così distante. Al suo fianco, l’avvocato Linda Sozzi, la stessa che lo ha assistito vincendo le cause per tornare a lavorare in comune. Proprio il suo legale interverrà oggi alla trasmissione di Canale 5 per commentare e spiegare come sono andati i primi giorni in servizio part time di Logli in municipio.