Quando mancano pochi giorni all’anniversario della tragedia di Rigopiano, emergono nuovi particolari che confermano la caotica gestione dell’emergenza. I carabinieri forestali hanno segnalato alla Procura di Pescara due dirigenti pubblici per omissione di atti d’ufficio. Si tratta del responsabile della sala operativa 118 di Pescara, Vincenzino Lupi, e una funzionaria della Prefettura, Daniela Acquaviva. Per ora non ci sono riscontri sul fatto che siano o meno iscritti nel registro degli indagati. Agli atti comunque sono finiti gli stralci di due telefonate, tra cui quella della funzionaria con l’operatore del 112: «Ma l’hotel Rigopiano è stato fatto stamattina», afferma alle 18.09, quando la valanga ha già sommerso l’hotel e ucciso la quasi totalità delle 29 vittime poi accertate. «C’erano dei problemi. Sono stati raggiunti e sta tutto a posto», continua. Il carabiniere allora replica spiegando che Quintino Marcella, il datore di lavoro di Giampiero Parete, il cuoco che ha dato l’allarme, avrebbe invece detto che l’hotel era stato sommerso da una valanga. «Eh si, questa mattina. L’intervento sull’hotel Rigopiano l’hanno fatto stamattina», ribatte la funzionaria.



RIGOPIANO, SEGNALATI DUE DIRIGENTI PER DUE TELEFONATE

I ritardi nei soccorsi sono stati condizionati anche da un’altra telefonata, quella tra Bruno Di Tommaso, l’amministratore dell’hotel, e il 118. L’uomo conferma che sia tutto a posto, ma il funzionario non gli chiede espressamente se avesse ricevuto segnalazioni riguardanti una valanga. Il responsabile del 118 inoltre non ha chiesto a Di Tommaso dove si trovasse, altrimenti avrebbe scoperto che era a Montesilvano e quindi che non avrebbe potuto effettuare dei controlli, né gli ha chiesto di provare a mettersi in contatto con l’hotel o il persone presente. Stando a quanto riportato da Tgcom24, proprio alla luce di queste due telefonate si è appreso che i due funzionari sono stati segnalati per omissione d’atti d’ufficio alla Procura di Pescara, ma al momento, lo ribadiamo, non ci sono indicazioni sulla loro presenza all’interno del registro degli indagati.

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