SANT’ILARIO DI POITIERS, LA STORIA

Il 13 gennaio di ogni anno la Chiesa Cristiana ricorda e festeggia un vescovo e teologo romano che per la propria condotta rispettosa dei principi cattolici viene venerato come Santo. Si tratta di Santo’Ilario di Poitiers, un religioso vissuto nel corso del IV secolo dopo Cristo nell’attuale regione francese della Nuova Aquitania, grosso modo nella parte centro occidentale della Francia. Proclamato dottore della Chiesa, Santo Ilario viene venerato anche dalla Chiesa Ortodossa e dalla Comunione Anglicana. Nato intorno all’anno 310 in una famiglia piuttosto agiata e possidente che tuttavia, stando ad alcune ricerche storiche, non doveva essere di religione cristiana. La sua infanzia e la sua giovinezza sono state caratterizzate da una attenta formazione scolastica. Conferme del suo essersi formato in un ambiente probabilmente pagano, arrivano dalle sue parole in cui parla di una continua ricerca di quella che è la verità rispetto all’arrivo sulla Terra di un Dio incarnato e morto per dare a tutti gli uomini la salvezza e la vita eterna. Un altro indizio di come inizialmente non fosse credente, arriva dal fatto di essere stato battezzato soltanto nell’anno 345, a circa 35 anni di età. Da questo momento in poi, Sant’Ilario consacra completamente la propria vita al Signore diventato un attento uomo di Chiesa nonché punto di riferimento per la comunità cristiana che viveva dalle proprie parte tant’è che venne eletto intorno all’anno 353, vescovo di Poitiers.



Durante il periodo del vescovato ha iniziato a lasciare degli importanti scritti come il suo commento al Vangelo di Matteo che il più antico arrivato fino ai nostri giorni. Allo stesso tempo Santo Ilario in questo periodo è chiamato a contrapporsi alla visione ariana che vede Gesù come una semplice creatura. Infatti, nel 356 si è ritrovato a discuterne nel cosiddetto sinodo di Beziers nel quale erano presenti tantissimi vescovi che avevano sposato questa ideologia di contrasto alla divinità di Gesù. Uno scontro molto duro che ebbe come conseguenza la decisione di esilio dalla Gallia ai danni di Santo Ilario per volere dell’imperatore Costanzo. Il suo esilio avvenne in Frigia che sarebbe l’attuale Turchia, una terra dove peraltro era molto radicata la visione ariana della religione cristiana. Per contrapporsi a questa visione Santo Ilario scrissi alcuni delle sue opere più note come La Trinità. Intorno al 361 gli venne permesse di far ritorno in Gallia dove si stava diffondendo una concezione anti ariana della quale lui è visto come uno dei principali protagonisti. Santo Ilario è morto nell’anno 367 nella sua Poitiers e nel 1851 è stato proclamato dottore della Chiesa da Papa Pio IX.

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