NEW YORK — “L’unità possibile? Papa Francesco ci ha indicato una strada: riparare il pianeta, tutelare il creato. Lo sappiamo tutti qui negli Usa quante tonnellate di anidride carbonica rilascia ogni anno una famiglia”. Il cardinale Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, ha appena iniziato la sua omelia alla messa della domenica mattina: un incontro ormai abituale con i partecipanti al New York Encounter, “in the grateful memory of father Lorenzo Albacete”.  



Sul tema-guida dell’edizione 2018, il cardinale che non abbandona mai il saio cappuccino propone subito un ricordo personale. “Quando ero giovane ero in contatto con alcuni frati del mio ordine, missionari presso tribù molto primitive. Per loro i problemi non nacquero nell’avvicinare uomini che praticavano ancora il cannibalismo, ma quando alcuni di essi cominciarono a chiedere perché del Vangelo cristiano parlavano loro anche altri che non erano cattolici”. L’unità non è una teoria: è la testimonianza di una “vicinanza” (citazione in italiano da Papa Francesco), di una “amicizia nella comunità” (citazione da don Giussani). Unità è non distinguere mai “fra intellettuali e malati di mente, fra chi ha un lavoro e una casa e un homeless”.



Ma l’unità imperfetta al punto da sembrare impossibile O’Malley l’ha incontrata di persona anche a Washington, dove ha diretto a lungo un centro di assistenza agli immigrati, per lo più ispanici. Gente che trovava spesso un lavoro presso le ambasciate: non sempre vedendo rispettati i propri diritti o la propria dignità. “In parrocchia venivano spesso i diplomatici loro datori di lavoro — rammenta il cardinale — e la prima cosa che mi dicevano era: noi siamo cattolici”. E non è vero che “carriera” e “vocazione” siano incompatibili: un diplomatico giapponese disubbidì al suo governo e concesse un visto prezioso a migliaia di ebrei in fuga. Basta essere attenti a quello che accade: come le due mamme che O’Malley ricorda di aver conosciuto in California, dopo una forte scossa di terremoto. Abitavano vicine ma non si erano mai frequentate. Nell’emergenza cominciarono a dividersi l’acqua e i viveri, ad aver cura reciprocamente dei figli: unite. Good bless you, brothers and sisters. 



(Antonio Quaglio)