Il sindaco di Campione d’Italia non l’ha presa benissimo l’istanza di fallimento richiesta dalla Procura di Como: secondo il primo cittadino, intervistato dal portale GiocoNewsCasino.it subito dopo la notizia dell’istanza giunta alla Casa di Gioco tra Svizzera e Italia. «Non condividiamo l’istanza di fallimento del Casinò presentata dalla Procura di Como e ci siamo già attivati, anche a livello ministeriale, affinché la situazione venga a normalizzarsi. È vero, sì, che sono anni che la Casa da gioco trasferisce pochi fondi al Comune, ma questo non può portare a dire ‘allora facciamola fallire’, perchè così facendo salta per aria l’intero sistema»: l’appello di Roberto Salmoiraghi è volto sia alla cura della sua comunità che allo stesso contenuto dell’istanza. La situazione è complessa e drammatica, dice ancora il sindaco, ma «vogliamo correggerla e abbiamo già cominciato a farlo, riducendo i costi e ora anche gli stipendi dei dipendenti comunali. Altrettanto sta facendo la Casa da gioco. Noi pensiamo di poter trovare delle soluzioni: non è pensabile che il sistema crolli perchè la Procura ha presentato un’istanza di fallimento. Nessun creditore lo ha fatto! Che vogliamo fare, chiudere il Casinò? E poi la comunità che cosa fa? Come vive? Si utilizzino il buon senso e il colloquio», conclude Salmoiraghi.
CASINÒ CAMPIONE, È “GAME OVER”?
Game Over: è questo il rischio per il Casinò di Campione, una delle quattro case da gioco italiane tra i più frequentati d’Europa. È stata chiesta dalla Procura di Como questa mattina l’istanza di fallimento per un’insolvenza piuttosto grave da circa 33 milioni di euro di “buco” che l’amministrazione deve alle banche e alla stessa città di Campione d’Italia. Come scrive oggi La Provincia di Como, la procura ha notificato nelle scorse ore l’istanza sollecitando il fallimento per la casa da gioco: va detto che è da mesi che la procura comasca indaga proprio la casa da gioco con l’ipotesi di peculato sui conti della società che gestisce il Casinò, lanciato il tutto dalle accuse presentate dal sindaco stesso di Campione, Roberto Salmoiraghi. «Nella giornata di domenica ha spinto il sindaco Roberto Salmoiraghi a convocare tutti i residenti dell’enclave comasca sulle rive del Ceresio nel “salone delle feste” del Casinò alle 12.30 di oggi per «comunicazioni urgenti», riportano i colleghi de La Provincia di Como.
A RISCHIO 400 DIPENDENTI
La società che gestisce il Casinò più grande d’Europa è una partecipata al 100% del Comune e dovrebbe garantire all’amministrazione pubblica un contributo di 700 mila euro ogni dieci giorni. Ecco, il problema è che tale cifrra non viene versata da mesi, tanto che il credito del Comune ammonta a circa 30 milioni di franchi svizzeri (circa 25 milioni di euro): per di più sarebbero altri 10 milioni di euro circa che il Casinò deve alle banche, per un buco che ammonta a circa 33 milioni di euro, origine dell’insolvenza richiesta oggi dalla Procura. Insomma, fine giochi molto vicina per il Casinò se non interviene un fattore esterno o una “promessa” di pagamento con garanzie certe e non più aleatorie come quelle dei mesi scorsi: il problema è che quella casa da giochi dà lavoro a oltre 400 persone che ora rischiano, da un giorno all’altro, di finire senza lavoro e senza più alcuna garanzia, una situazione tutt’altro che minima e che la Procura stessa con il Comune dovrà fare molta attenzione a trattare.