Emergono altri dettagli nella sempre più inspiegabile condizione che quei poveri 13 figli della famiglia Turpin erano costretti a subire da ormai molti anni: dai registri della contea di Riverside si scopre che il padre aveva ricevuto anni fa un’autorizzazione da parte della California per gestire una scuola privata, la “Sandcastle Day School” nella sua casa degli orrori a Perris. Quella particolare scuola però non decollò mai visto che non riuscì ad avere più iscrizioni delle iniziali 6 arrivate subito: pochi mesi dopo la coppia degli orrori aveva dichiarato allo stato bancarotta (era il 2011) dato il fortissimo debito contratto tra i 100 e i 500 mila dollari di disavanzo. Eppure Turpin aveva lavorato per anni al colosso della difesa Usa, Northrop Grumman, con altri salari e un lavoro importante come ingegnere. Il mistero continua e soprattuto si allarga per cercare di capire perché di colpo hanno deciso di rendere la propria casa un tugurio degli orrori e i propri figli degli schiavi da incatenare e non sfamare. 



FAMIGLIA DELL’ORRORE IN CALIFORNIA

Una famiglia numerosa, apparentemente allegra a vedere le foto su Facebook, e una vita come tante in California: e invece è la patina abbellita e ipocrita di un incubo dai tratti allucinanti e ancora tutti da “scoprire” perché umanamente, al momento, sembra davvero insostenibile come “spiegazione” emersa dalle indagini. Il 57enne Dabid Allen Turpin e la 49enne Louise Anna Turpin hanno 13 figli, dai 29 ai 2 anni, e hanno pensato bene per diversi anni di tenere i propri bambini (e alcuni anche quasi adulti ormai, la stessa età di chi vi sta scrivendo, ndr) incatenati, legati in casa, senza cibo e maltrattati, per non dire torturati. La coppia è stata arrestata dalla polizia di Perris, che si è trovata una scena dell’orrore: incatenati ai letti quasi tutti i figli, tranne la 17enne che è riuscita a scappare e chiamare la polizia con un cellulare che si è procurata ancora non si sa bene come. Emaciati e malnutriti, addirittura – riporta Huffington Post – la 17enne che ha salvato tutti i suoi fratelli con il suo gesto coraggioso pareva agli agenti che avesse 10 anni da quanto era poco nutrita e sviluppata. «Abbiamo individuato nella casa quelli che credevamo essere 12 bambini, ma siamo rimasti scioccati nello scoprire che sette di loro erano in realtà adulti, con età dai 18 ai 29 anni. Le vittime erano malnutrite e molto sporche. Alle 13 vittime sono stati forniti cibo e bevande dopo che hanno detto di star morendo di fame», spiega un comunicato dello sceriffo di Perris.



DA QUANTI ANNI ERANO IN QUELLE CONDIZIONI?

L’impressione è che la situazione non sia solo degli ultimi tempi ma si protrasse da ormai mesi, forse anni: «diversi bambini incatenati ai loro letti con catene e lucchetti nel buio, in un odore nauseabondo. I loro genitori non sono stati in grado di fornire una ragione logica per la quale i loro figli fossero legati in quella maniera», continua il comunicato della polizia, inquietante per quello che descrive. Vicino a Los Angeles, la “famiglia dell’orrore” dalle foto che postava su Facebook dava l’impressione della bella congrega americana numerosa: riservati sì, visto che i vicini raramente li vedevano insieme, ma non per questo ci si può immaginare di avere di fronte dei torturatori seriali, per di più dei propri figli. Nel profilo FB pubblico ci sono diverse foto che fanno pensare a una famiglia normale, tra le quali quella di Louise che tiene in braccio un bambino in t-shirt con la scritta “mamma mi ama”: ecco un’amore distorto e probabilmente malato ha “permesso” l’orrore che vi stiamo raccontando e che ancora una vera origine “sensata” non troviamo. Forse non c’è, nella mente di quei genitori, che ora sono arrestati e con la cauzione fissata a 9 milioni di dollari, una giusta enormità per non farli uscire prima del processo in cui proveranno a difendersi.

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