La messa sotto indagine per concorso in omicidio colposo di Filippo Nogarin, sindaco M5s, in relazione all’alluvione di Livorno in cui persero la vita 8 persone è destinata ad avere importanti ripercussioni a livello politico. Dal punto di vista dell’inchiesta, però, cosa si contesta nello specifico al primo cittadino? Secondo La Repubblica, il procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco e i tre sostituti, Antonella Tenerani, Giuseppe Rizzo e Sabrina Carmazzi, hanno chiesto a Nogarin chiarimenti su tre aspetti di questa vicenda. Il primo: perché il 9 settembre non è stato innalzato il livello di allerta meteo; il secondo: com’era organizzata la Protezione civile prima dell’alluvione; il terzo: come si è mosso Nogarin per attivare i soccorsi. L’interrogatorio cui è stato sottoposto il sindaco di Livorno, nel tentativo di chiarire proprio questi aspetti, è durato 5 ore. (agg. di Dario D’Angelo) 

NOGARIN INDAGATO A LIVORNO

Filippo Nogarin, sindaco di Livorno del M5s, è indagato con l’accusa di omicidio colposo per l’alluvione che la notte tra il 9 e il 10 settembre portò alla morte di 8 persone, tra cui un’intera famiglia. Ad annunciarlo con un post su Facebook è stato lo stesso primo cittadino, che ha in un certo senso lasciato intendere come – a suo dire – l’atto della Procura di metterlo sotto indagine sia un atto dovuto relativo al suo ruolo. Queste le sue parole sui social nella giornata di ieri:”Questa mattina sono stato interrogato dai pubblici ministeri di Livorno che stanno indagando sull’alluvione del 10 settembre. Mi è stato comunicato di essere indagato per concorso in omicidio colposo. Non sono stupito per questa indagine, visto che in quanto sindaco sono il diretto responsabile della Protezione civile comunale. Io so di aver operato nel massimo rispetto delle leggi e delle procedure, ma è chiaro che davanti alla morte di 8 persone gli investigatori debbano approfondire ogni dettaglio ed esaminare la condotta di ciascuno degli attori in campo quella notte e non soltanto. L’ipotesi di accusa è molto pesante, sarei un irresponsabile e un pazzo se la sottovalutassi. Oggi ho fornito agli inquirenti tutte le risposte e le spiegazioni che mi sono state richieste e sono a completa disposizione dei magistrati per chiarire loro, anche nei prossimi giorni, ogni eventuale dubbio. Questo è un momento per me molto difficile, sia come sindaco che come uomo. Ma voglio rassicurare i miei concittadini: continuerò a lavorare con il massimo impegno e dedizione anche nei prossimi mesi per portare a compimento quel percorso di miglioramento della città di Livorno, che abbiamo cominciato ormai 3 anni e mezzo fa”.

CAOS M5S

La notizia dell’indagine a carico di Filippo Nogarin, il sindaco di Livorno chiamato a rispondere per le conseguenze dell’alluvione dello scorso settembre, rischia di diventare una bella gatta da pelare per tutto il Movimento 5 stelle. Nogarin è infatti il terzo sindaco pentastellato di una grande città ad avere problemi con la giustizia. La prima – e più celebre – fu Virginia Raggi. La sindaca di Roma risulta indagata per falso e abuso d’ufficio in relazione alle vicende delle nomine in Campidoglio. Dopo di lei è stata la volta anche di Chiara Appendino, prima cittadina di Torino, finita sotto inchiesta per omicidio e disastro colposi in relazione ai fatti di Piazza San Carlo in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid dello scorso giugno, oltre che per falso in bilancio relativo all’anno 2016. Adesso la batosta Nogarin. Un caso che costringerà il M5s a giocare in difesa nella campagna elettorale per le prossime politiche.