Le tre vittime dell’incidente alla ditta Lamina di Milano, in via Rho, sono gli operai Marco Santamaria di 43 anni, Giuseppe Setzu di 49 e Arrigo Barbieri di 58. L’unico sopravvissuto è il fratello di quest’ultimo, Giancarlo Barbieri di 62 anni, che è ricoverato in condizioni gravissime. Stanno migliorando invece le condizioni di Alfonso Giocondo di 48 anni e Costantino Giampiero di 45, i due che hanno lanciato l’allarme. Sono intossicati in misura meno grave nel tentativo di salvare i colleghi. I carabinieri continuano a lavorare con l’Ast per capire se ci siano errori umani dietro l’incidente o se ci sia stato un problema alla strumentazione. Intanto la Procura di Milano indaga con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo. Come riportato dall’Ansa, verranno iscritti nel registro degli indagati, come atto dovuto, per il sequestro della fabbrica e per gli accertamenti, il responsabile legale dell’azienda e forse altre due figure, come i responsabili della sicurezza. (agg. di Silvana Palazzo)



INCIDENTE IN DITTA, SALE A TRE IL NUMERO DELLE VITTIME

Sale a tre il numero degli operai morti nel tragico incidente avvento a Milano presso l’azienda di materiali ferrosi “La Lamina”. Quello che doveva essere un intervento di routine si è trasformato in una trappola mortale a causa del rilascio di esalazioni di argo o metano, gas che sarebbero stati fatali a tre operai che, entrati nel pozzo nel quale avrebbero dovuto fare manutenzione, sono stati estratti in arresto cardiaco dai vigili del fuoco. In più, c’è un quarto operaio che proprio in queste ore sta lottando tra la vita e la morte, e la preoccupazione dei medici è dunque quella che il bilancio delle vittime possa aumentare di un’ulteriore unità. Inoltre altri due operai più giovani sono stati ricoverati in codice giallo, ma non sarebbero in pericolo di vita. I rilievi della polizia scientifica chiariranno quale è stata l’esatta dinamica dell’incidente, se gli operai indossavano le necessarie protezioni e se tutte le norme di sicurezza sono state rispettate. (agg. di Fabio Belli)



VITTIME A CAUSA DEI VAPORI TOSSICI

Gravissimo incidente sul lavoro a Milano, all’interno della ditta “Lamina”, specializzata in produzione di materiale ferrosi, in via Rho, zona Greco. Come riportato dal Messaggero: sono per ora due i morti, con ogni probabilità per aver respirato esalazioni tossiche. All’arrivo dei soccorsi, 6 ambulanze e quattro automediche lo scenario era il seguente: 4 dipendenti, tutti dell’azienda, riversi a terra e privi di sensi. Due di loro, in arresto cardiaco, sono morti poco dopo essere stati trasportati all’ospedale Sacco di Milano e a quello di Varese. Altri due, come riferisce Il Messaggero, sono tuttora gravissimi e l’equipe sanitaria del San Raffaele di Milano sta cercando di mantenerli in vita disperatamente. Ancora da capire le ragioni dell’incidente, cosa sia andato storto ma a quanto risulta a Repubblica, gli operai erano impegnati nell’operazione di pulizia di un forno posizionato a due metri di profondità. Altri due dipendenti sono rimasti feriti ma le loro condizioni non destano preoccupazione.



IL TESTIMONE, “SOCCORSI IN RITARDO”

In attesa di capire quel che è realmente accaduto all’intenrno della Lamina di Milano, fioccano già le prime polemiche. Un testimone, come riporta TgCom24, lamenta un fortissimo ritardo nei soccorsi.”Ci hanno messo un casino di tempo, ho le telefonate a dimostrarlo“, dice Pasquale, un collega delle vittime che proprio non si spiega cosa possa essere andato storto:”Doveva essere un lavoro semplicissimo. Quello che è successo non lo so, non c’era nessun odore, non lavoriamo con veleni o materiale pericoloso“. L’uomo, che è anche un sindacalista all’interno della ditta in cui si è consumata la tragedia intorno alle ore 16 e 50 di oggi, ha aggiunto:”E’ un’azienda che ha sempre rispettato tutte le norme di sicurezza. Ho visto il collega a terra e ho chiamato i soccorsi ma erano già stati avvisati da tempo”. Adesso la domanda è questa: come mai non sono arrivati subito?