È in corso la Santa Messa del Papa al Parque O’Higgins davanti  500mila cileni in festa per la venuta del Santo Padre: l’omelia recitata per metà a braccio ha continuato di fatto il discorso tenuto questa mattina al Palazzo de La Moneta. Francesco punta sulla pace da costruire non in senso vuoto ma nel nome di Cristo e per il bene del mondo, ogni giorno e in ogni persona: «le beatitudini non nascono da atteggiamenti di facile critica né dagli “sproloqui a buon mercato” di coloro che credono di sapere tutto», spiega il Papa davanti a un sole incredibile che bacia l’intera folla raccolta nel maxi-parco. Dopo aver citato Neruda sul concetto di speranza, il Papa insiste sul significato centrale del perdono cristiano: «Gesù, dicendo beato il povero, colui che ha pianto, l’afflitto, il sofferente, colui che ha perdonato…, viene a sradicare l’immobilità paralizzante di chi crede che le cose non possono cambiare». Per il Santo Padre non possiamo essere felici se “evitiamo i problemi”, se si fugge l’altro potremmo anche essere più “sicuri” ma saremo anche più tristi. «Di fronte alla rassegnazione che come un ruvido brusio mina i nostri legami vitali e ci divide, Gesù ci dice: beati quelli che si impegnano per la riconciliazione. Felici quelli che sono capaci di sporcarsi le mani e lavorare perché altri vivano in pace. Felici quelli che si sforzano di non seminare divisione. vuoi gioia? Vuoi felicità? Felici quelli che lavorano perché altri possano avere una vita gioiosa. Desideri pace? Lavora per la pace», prosegue la toccante omelia del Papa davanti ai cristiani del Cile. Chiusura con la citazione di un grande santo sudamericano, «L’operatore di pace sa che non basta dire: non faccio del male a nessuno, perché, come diceva San Alberto Hurtado: «Va molto bene non fare il male, ma è molto male non fare il bene».
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“DOLORE PER GLI ABUSI SUI BAMBINI, CHIEDO PERDONO”

Un incontro breve ma denso di significato e contenuto per Papa Francesco nel palazzo de La Moneda: prima l’accoglienza di Michelle Bachelet, figlia di un generale dell’aviazione ucciso dopo il golpe di Pinochet nel 1973, poi il discorso accorato in cui vengono toccati diversi punti per nulla banali. In primis la pedofilia nella Chiesa, dopo gli ultimi casi proprio in Cile di abusi su minori fatti da alcuni ministri di Dio: «Non posso fare a meno di esprimere il dolore e la vergogna che sento davanti al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa. Desidero unirmi ai miei fratelli nell’episcopato, perché è giusto chiedere perdono e appoggiare con tutte le forze le vittime, mentre dobbiamo impegnarci perché ciò non si ripeta». Un dolore che ha causato altro dolore e per cui il Pontefice chiede umilmente perdono davanti a Dio e alle stesse vittime: per poter veramente cambiare questo mondo vi è bisogno di una essenziale capacità di ascolto, verso tutto e verso tutti, come Cristo ha insegnato.

«La capacità di ascolto deve abbracciare tutti: i disoccupati, i migranti che bussano alle porte di questo Paese in cerca di miglioramenti, così come i giovani da proteggere dal flagello della droga, gli anziani e i bambini, i popoli autoctoni, spesso dimenticati, i cui diritti devono ricevere attenzione e la cui cultura protetta, affinché non si perda una parte dell’identità e della ricchezza della Nazione». Frecciata finale al potere cileno, sia del passato e sia anche dell’attuale presente: occorre trovare vie di fuga dal «paradigma tecnocratico» che favorisce «l’irruzione del potere economico contro gli eco-sistemi naturali, e quindi contro il bene comune dei nostri popoli. E per perseguire questo intento la saggezza dei popoli indigeni può risultare di grande sostegno». 

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INCONTRO CON BACHELET AL PALAZZO DE LA MONEDA

Come si può vedere dalle foto qui sotto, Papa Francesco è appena arrivato al Palazzo de La Moneda, la sede del potere presidenziale del Cile con la presidente Michelle Bachelet che è andata incontro al Pontefice appena sceso dalla sua utilitaria color blu. Un incontro storico in un palazzo che evoca tristi ricordi del passato – con lo spiacevole episodio di Giovanni Paolo II “costretto” ad apparire in pubblico di fianco al dittatore Pinochet che con un inganno è riuscito a farsi riprendere di fianco al Santo Padre, letteralmente infuriato – con la terribile dittatura fascista e le conseguenti opposizioni reazionarie di sinistra. Oggi si cerca una svolta e la Chiesa vuole “accompagnare” questo nuovo corso cercando di segnalare tutti i punti ancora irrisolti nel rapporto complesso tra le minoranze, la popolazione e il potere statale. Il Papa è arrivato e nei prossimi minuti incontrerà privatamente la presidente all’interno del maestoso Palazzo de La Moneda. Qui sotto gli interventi in diretta streaming del Papa e della presidente Bachelet.

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LA PREGHIERA SULLA TOMBA DI ALVEAR

È atteso nel Palazzo de la Moneda tra pochi istanti Papa Francesco: come tanti anni fa Giovanni Paolo II davanti al dittatore Pinochet, ancora quel palazzo torna protagonista di una visita papale a suo modo storico. Michelle Bachelet non è Pinochet per fortuna, anche se le critiche e gli attacchi che arrivano da alcune minoranze del Paese portano la mente purtroppo a tanti anni fa: il Cile non sta per nulla bene e Papa Bergoglio intende provare un abbraccio e una parola di speranza per tutti come testimonianza della vicinanza di Cristo anche a questa gente. Intanto, come riporta Vatican Insider, poco fa il Pontefice ha visitato e pregato in silenzio sulla tomba di Monsignor Enrique Alvear Urrutia, un’autentico sant’uomo venerato in tutto il Cile e ricordato come “il Vescovo dei poveri”. È un fuori programma, non era previsto nella fitta agenda del Papa questo “passaggio”: « il Papa è quindi arrivato nella parrocchia di San Luis Beltran, di Pudahuel.

Lì, accompagnato dall’arcivescovo della capitale, il cardinale Ricardo Ezzati Andrello, si è fermato a pregare per qualche minuto davanti alla tomba di monsignor Alvear, morto nel 1982 e amato da tutto il paese per lo straordinario lavoro a fianco dei deboli e dei bisognosi». Alvear Urrutia fu tra quelli che più strenuamente difesero il popolo durante la dittatura e durante i continui diritti umani violati: spesso visitava Villa Grimaldi, il più grande centro di tortura e prigionia gestito dalla polizia segreta cilena sotto la dittatura di Pinochet. «Presto il presule divenne una figura scomoda agli occhi del regime e dei suoi più accesi sostenitori» spiega Vatican Insider e si tentarono anche diversi attentati mai andati a segno per fortuna. Bergoglio ha pregato sulla sua tomba prima di continuare l’intenso viaggio a Santiago: un “gesto simbolico” che già dice molto di più di tanti discorsi.

L’ARRIVO A SANTIAGO

È iniziato ieri il viaggio di Papa Francesco a Santiago del Cile (ecco cosa è successo ieri): lo attendono in gran massa, al netto delle proteste e dei piccoli attentati avvenuti negli scorsi giorni, tantissimi fedeli e religiosi che nel Pontefice vedono una possibilità di creare un “ponte”, una parola di conforto in un Paese tutt’altro che in pace: «siamo delusi e feriti ma dal Papa ci attendiamo una parola di difesa per i più vulnerabili attraverso l’impegno per la solidarietà». A parlare è Padre Tony Mifsud, gesuita, direttore della rivista cilena “Mensaje”: in una intervista all’AgenSir il sacerdote giornalista spiega tutti i contrasti in essere nel suo Paese e la conseguente grande attesa del popolo per la venuta del Pontefice sudamericano. «Cosa può fare il Papa nella sua visita in Cile? Credo che i gesti concreti saranno più importanti delle parole, specialmente in un contesto di sfiducia che predomina nel Paese, come ad esempio unirsi alle vittime della pedofilia». Torna poi sulla grave situazione dei mapuche – una minoranza indigena in rotta di collisione con il potere statale, presso i quali il Papa terrà una Santa Messa nei prossimi giorni a Temuco.

«Il Paese ha un debito molto grande con i mapuche. Ho l’impressione che lo Stato non sia stato in grado di entrare in un dialogo autentico con loro, anzi, c’è una tendenza a ricorrere alla legge anti-terrorismo. La maggior parte dei mapuche è pacifica e non violenta, ma ora anche questa maggioranza comincia a simpatizzare con la piccola minoranza che ha fatto ricorso ad atti violenti». Secondo padre Mifsud esiste un problema ermeneutico molto serio, perché la realtà è interpretata in modo diverso tra le due culture (cilena e mapuche), come nel caso del significato della terra, che per i mapuche è la “madre terra”. «Inoltre, in alcuni settori mapuche la Chiesa è considerata parte dell’establishment colonizzatore delle loro terre. Penso che sia necessario mettersi in ascolto, capire le loro richieste e le loro proposte e spero che la visita del Papa possa diventare un’occasione. Il Papa può ascoltarli e accompagnarli nelle loro giuste richieste, e insistere sul fatto che il ricorso alla violenza non porta ad alcuna soluzione permanente», conclude il sacerdote cileno a poche ore dall’arrivo del Papa gesuita in terra del Cile.

IL PROGRAMMA DI OGGI

Oggi è ufficialmente il primo vero giorno di visita del Pontefice in terra cilena e subito l’agenda è fittissima: alle ore 8.20 è previsto un incontro con le Autorità e la Società Civile che prepara alle ore 9 l’importante primo incontro al Palacio de La Moneda con la presidente Michelle Bachelet. Dalle ore 10.30 in poi è invece prevista la prima Santa Messa di Papa Francesco al Parque O’Higgins davanti alla prima folla di persone che da mesi attendono questo momento di festa e allo stesso tempo di richieste e preghiere con il Santo Padre. Alle ore 16.30 breve visita al Centro Penitenciario Feminino di Santiago, mentre alle 17.15 è previsto un incontro con i Sacerdoti, Religiosi/e, Consacrati e Seminaristi nella Cattedrale di Santiago. Un’ora dopo il Papa incontrerò i vescovi cileni nella Sagrestia della Cattedrale poco prima della visita privata che si terrà al Santuario di San Alberto Hurtado dove verrà accolto dai sacerdoti gesuiti della Compagnia di Gesù in Cile. Per tutti gli appuntamenti “pubblici”, specie per la Santa Messa, Tv2000 seguirà con le immagini in diretta televisiva: se invece preferite il collegamento in video streaming è disponibile come sempre la piattaforma YouTube di Vatican News con la diretta streaming di tutti i principali eventi di Papa Francesco in visita al Cile e al Perù.