Lo scorso 21 dicembre la Corte di Cassazione si è espressa sul terzo grado di giudizio a carico di Alexander Boettcher, il broker milanese accusato insieme alla fidanzata Martina Levato di alcune aggressioni con l’acido (da qui l’appellativo di “coppia dell’acido”). In quella occasione la Suprema Corte aveva condannato il giovane a 14 anni di reclusione, rigettando così il ricorso che l’imputato aveva presentato contro la sentenza dell’Appello emessa il 21 aprile dello scorso anno. Nello specifico, Boettcher è stato condannato in quanto considerato l’autore delle aggressioni con l’acido a carico di Pietro Barbini, ex compagno di scuola dell’ex bocconiana Martina. Oggi la Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza definendo Alexander “ideatore” e “compartecipe” – dunque non semplice “spalla” – dell’agguato ai danni di Barbini, sebbene il lancio del materiale liquido che sfregiò il giovane fu commesso dalla sua ora ex compagna Levato. A darne notizia è Repubblica.it che cita parte delle motivazioni della Cassazione con le quali quest’ultima ha replicato alla tesi della difesa del giovane secondo cui avrebbe avuto solo un ruolo marginale, di “spalla” per l’appunto.



CASSAZIONE, LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA AD ALEXANDER BOETTCHER

I giudici della Cassazione hanno quindi considerato Alexander Boettcher il “vero ‘architetto’ dell’azione delittuosa” in quanto ideatore della stessa anche se poi nella fase esecutiva si sarebbe ritagliato un ruolo più defilato lasciando che fosse Martina Levato ad aggredire in concreto Barbini attraverso il “concordato” lancio dell’acido e “incitando all’azione la donna”, prima di inseguire la vittima con un martello “proprio al fine di neutralizzarlo e di evitare che lo stesso potesse chiedere aiuto”. Secondo i giudici della suprema Corte, inoltre, Boettcher avrebbe certamente portato a termine la sua azione delittuosa se non fosse stato “neutralizzato” dalla stessa vittima che, nonostante le gravi conseguenze dell’aggressione con l’acido riuscì ad atterrare il broker, poi fermato dalla polizia che procedette con l’arresto. L’agguato era stato ideato da Alex per punire Barbini e purificare al tempo stesso la Levato per la relazione che i due avevano avuto e insieme alla coppia era presente anche l’altro complice, Andrea Magnani.

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